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Lombardia, il Terzo settore promuove una legge sui caregiver

In corso la raccolta di firme e la campagna #iosonocaregiver, lanciata da diversi soggetti sociali e dall'Anci Lombardia, per dotare la regione di una normativa che riconosca il ruolo dei familiari che si prendono cura di anziani non autosufficienti, di giovani e adulti con disabilità. Sono 450mila i lombardi impegnati in attività di cura. Nella proposta anche l’istituzione di un “Caregiver day” regionale

di Antonietta Nembri

Sono quasi mezzo milione in Lombardia, ma sono praticamente invisibili. Sono i caregiver familiari. Persone che si dedicano alla cura di un familiare, per la maggior parte dei casi un anziano non autosufficiente, ma anche giovani e adulti con disabilità. Si calcola che in Lombardia vi siano 450mila caregiveer, quattro quindi dei quali si occupano di anziani non autosufficienti.

La domanda di aiuto per il costante invecchiamento della popolazione cresce in un contesto in cui le famiglie sono sempre più fragili. Serve quindi una rete di servizi più organica e meno frammentata di quella attuale. E mira proprio a cercare una risposta a questo problema una proposta di legge di iniziativa popolare per la quale in queste settimane è in corso la raccolta di firme. L’obiettivo sono 5mila firme da presentare in Regione Lombardia a fine marzo per avviare il percorso legislativo.

A livello nazionale non esiste una legge, nonostante del tema e della necessità di un riconoscimento dei caregiver si discuta da diverso tempo. Obiettivo della proposta lombarda è da una parte sensibilizzare e promuovere la consapevolezza sulle tematiche della cura familiare e dall’altra puntare alla realizzazione di una rete integrata di politiche, servizi e prestazioni che vada a contrastare i rischi di fragilità e solitudine nelle famiglie lombarde.

A promuovere la proposta di legge di iniziativa popolare sono le Acli lombarde insieme ai principali soggetti del Terzo settore (Arci, Forum del Terzo Settore, Auser, Anteas, sindacati pensionati, Uneba) e Anci Lombardia grazie anche alla campagna #iosonocaregiver che si è dotata di un sito internet omonimo dedicato a far conoscere la proposta (iosonocaregiver.it).

Tre i principali obiettivi dell’iniziativa legislativa popolare: aiutare le famiglie a non sentirsi sole; valorizzare l’esistente andando a ricomporre il mosaico di servizi, prestazione e aiuti che restano spesso inaccessibili e, infine, promuovere informazione e formazione sul tema senza dimenticare che i bisogni di cura cresceranno a livello esponenziale in Lombardia.

«Quello dei caregiver è un tema che tocca tutti in modo trasversale, eppure riceve poca attenzione dal punto di vista politico e culturale. Anche a livello legislativo esiste un’unica normativa a livello regionale che tratta il tema in Emilia Romagna», afferma Giulia Assirelli che con Sergio Pasquinelli (Ars – Associazione per la ricerca sociale) ha curato lo scorso anno una ricerca sulle famiglie lombarde con anziani non autosufficienti dalla quale emerge come le famiglie usino poco i servizi pubblici, li conoscano poco e siano anche poco interessate a usarli. La ragione di questo comportamento, emerge dall’indagine su oltre mille famiglie per il progetto “Time to care”, è che i servizi sono percepiti come ad alto costo (24%) e soprattutto di difficile raggiungimento a causa della burocrazia (28%). L’indagine è stata compiuta su un campione di mille famiglie.

Nei suoi sei articoli la proposta di legge regionale accanto a definire il caregiver e le sue attività, mira a definirne il ruolo in relazione alla rete dei servizi alla persona e soprattutto prevede una serie di interventi a sostegno dei caregiver. Tra questi i “Punti di incontro caregiver” da realizzare presso i servizi sociali dei comuni, ma anche l’istituzione di un Caregiver day regionale. «Tra gli obiettivi di questa proposta c’è l’integrazione tra i diversi servizi già esistenti, ma anche la formazione e la sensibilizzazione», conclude Assirelli.

Nella proposta anche la creazione di un Fondo regionale dedicato per il quale si ipotizza una dotazione di 500mila euro annui e che servirà da una parte alla realizzazione dei Punti di incontro caregiver e dall’altra a implementare azioni di sensibilizzazione, formazione e al collegamento tra i diversi servizi.

Per sapere dove poter firmare basta scrivere a: info@iosonocaregiver.it

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