Welfare

Torino diventa il primo polo internazionale di impact education

La sfida di Fondazione Cottino insieme al Politecnico di Torino per formare una nuova generazione di leader e imprenditori specializzati nell’economia a impatto sociale positivo

di Lorenzo Maria Alvaro

Oggi Cottino Social Impact Campus, primo centro in Europa dedicato all’impact education. Domani Cottino Learning Center, polo internazionale di economia a impatto sociale positivo, punto di riferimento dei World-Makers for social impact, i leader e gli imprenditori del futuro. Nel cuore della Cittadella politecnica di corso Castelfidardo 30, a Torino, è nata una nuova struttura dedicata all’innovazione didattico-formativa e alla cultura social impact. Diventa così realtà il sogno dell’Ingegner Giovanni Cottino – 93 anni il prossimo 21 gennaio -, sviluppato insieme al Politecnico di Torino, mirato a cambiare il modello formativo, a livello internazionale, innescando una cultura “ad impatto positivo”, per un futuro più sostenibile.

Il Campus si trova oggi in un’area di circa 2000 mq dedicati alla didattica, alle sessioni collaborative e agli eventi. Ma la struttura crescerà e diverrà Cottino Learning Center, che sorgerà nell’area attualmente in fase di riqualificazione sul lato di via Carlo Boggio e via Paolo Borsellino. Una realizzazione congiunta tra il Politecnico di Torino e Fondazione Cottino di circa 4000 mq, virtuoso esempio di partenariato pubblico privato. Ad oggi Fondazione Cottino ha stanziato 6,5 milioni di euro in questo progetto, di cui 4 dedicati alla costruzione del nuovo Learning Center, la cui “prima pietra” viene virtualmente posata proprio nel giorno nell’inaugurazione del Campus, durante la conferenza internazionale “Impactwise – Una nuova catena del valore per l’impatto sociale” alla presenza degli economisti di fama internazionale Mariana Mazzucato e Raghuram Rajan. Un evento che segna per Torino l’inizio di un nuovo camino verso un nuovo ecosistema per l'imprenditorialità e gli investimenti ad impatto sociale.

«Un impegno concreto per la città, per le nuove generazioni e un futuro sostenibile». È così che l’ingegner Giovanni Cottino, 93 anni il prossimo 21 gennaio, ha definito il Campus. «Un sogno che diventa realtà, attraverso cui trasmettere la passione per la cultura imprenditoriale dal chiaro impatto sociale e generare un riscontro sostenibile concreto per il futuro. Da Torino ho ricevuto tanto, e restituire qualcosa è un mio dovere. In particolare, sono orgoglioso si poter sviluppare questo progetto insieme al Politecnico di Torino, dove mi sono laureato proprio 70 anni fa, nel 1950».

«La collaborazione tra il nostro Ateneo e la Fondazione Cottino rappresenta un esempio unico in Italia e significativo anche a livello internazionale di progettazione condivisa di spazi, programmi educativi e iniziative che potranno avere evidenti ricadute sul territorio, producendo un forte impatto sulla società e contribuendo alla creazione di posti di lavoro e alla costruzione di un ecosistema locale in cui formazione, ricerca e investimento dialogano tra loro e si arricchiscono a vicenda», commenta il Rettore del Politecnico Guido Saracco.

«Il Cottino Social Impact Campus è già di per sé un’azione impact: servono nuovi strumenti e linguaggi per generare cultura per l’impatto sociale e avviare un campus interamente e verticalmente dedicato a questo significa elevare l’intenzionalità e la rilevanza della conoscenza che si genererà non solo nel fine ma anche nel modo. Una sfida avvincente, quindi, sia in termini imprenditoriali che di cambiamento culturale. Un unicum in Europa», spiega Laura Orestano, Ceo di Cottino Social Impact Campus.

«Iniziative come quella del Cottino Social Impact Campus contribuiscono alla creazione effettiva di valore per generare una nuova cultura che abbia a cuore l’impatto sociale. Se parliamo di valori e impatto dobbiamo ridisegnare e ridare una struttura alla creazione di social impact, investire nelle competenze delle persone e nelle istituzioni per creare lavoro ma soprattutto prendere coscienza delle conseguenze dirette e indirette che hanno le nostre azioni», ha detto stamattina Mariana Mazzucato, professoressa di Economics of Innovation and Public Value all’University College London, intervenuta al convegno.

«Oggi è importante ridare potere alle comunità per sviluppare un localismo inclusivo in cui la collettività prende parte al traffico di beni, risorse e persone. Una comunità di questo tipo, in grado di prendere decisioni su come e dove investire le risorse, può diventare essa stessa risorsa e generare gli strumenti per affrontare le difficoltà. La tecnologia può portare soluzioni a problemi che lei stessa ha generato. Luoghi di sperimentazione come il Cottino Social Impact Campus sono fondamentali per testare strumenti che rafforzino la società», ha affermato Raghuram Rajan, professore di Finance alla University of Chicago Booth School e Governatore della Banca Centrale Indiana fino al 2016.

I corsi del Cottino Social Impact Campus partiranno a febbraio 2020 e saranno aperti a studenti universitari, imprenditori, manager pubblici e privati del mondo dell’impresa e del terzo settore, e a tutti coloro che sono interessati a costruire cultura dell’impatto sociale come leva trasformativa per la società.

Si tratta di una realtà prima nel suo genere in Italia ed Europa, dedicata esclusivamente all’impact education, cioè alla formazione di una nuova generazione di professionisti che sappiano coniugare la capacità di produrre intenzionalmente impatto sociale positivo con la sostenibilità e la redditività economica e finanziaria delle loro iniziative. Produrre intenzionalmente impatto sociale significa saper trovare risposte e soluzioni concrete ai bisogni della società contemporanea, cambiando in modo significativo e permanente le condizioni di vita delle persone.


Il Campus, ideato e promosso dalla Fondazione Cottino, è realizzato in collaborazione strategica con Politecnico di Torino, SocialFare e ESCP Europe in un ecosistema che include altri partner quali Torino Social Impact, Opera Torinese del Murialdo, Unione Industriale di Torino e Api Torino.

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