Mondo
Sbarcati 237 migranti tra Messina e Taranto, adesso sospendere gli accordi con la Libia
Si è appena concluso al porto di Taranto lo sbarco delle 119 persone soccorse in tre distinte operazioni di salvataggio dalla Sea Watch 3, mentre ieri sera sono sbarcati al porto di Messina i 118 migranti a bordo della Open Arms. Tante le donne e i bambini e c'è anche chi ha tentato la traversata tre volte essendo poi riportato indietro in Libia
Le navi delle Ong Sea Watch e Open Arms hanno portato a termine le loro prime missioni di soccorso del 2020 con lo sbarco dei migranti avvenuto nei porti di Messina e Taranto.
Ad attraccare nella serata di ieri a Messina è stata prima la nave della Ong spagnola con a bordo 118 migranti che hanno atteso per cinque giorni l’assegnazione di un porto sicuro di sbarco.
Tra le persone a bordo come testimonia l’Open Arms attraverso i suoi canali social tanti minori e donne come Margaret, una professoressa d’Inglese che in Nigeria insegnava a ragazzi di 14 e 15 anni o come Wealth che per tre volte ha cercato di raggiungere l’Italia ed ogni volta è stata riportata indietro dalle motovedette libiche. I 122 migranti sbarcati dalla Open Arms erano stati soccorsi in due operazioni di salvataggio.
Si è appena concluso lo sbarco dei 119 migranti della Sea Watch 3, tornata in mare dopo essere stata sei mesi sotto sequestro. Le persone a bordo erano state soccorse in tre distinte operazioni di salvataggio.
Tutti i migranti sbarcati in Italia verranno collocati tra Francia, Germania, Portagallo e Irlanda. Su Twitter la Sea Watch chiede: «Chi monitorerà il rispetto degli accordi di distribuzione e dei diritti una volta a terra?», mentre la Open Arms che si arrivi presto a un sistema strutturato di sbarco e la sospensione degli accordi con la Libia.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.