Non profit
Le Aps in Toscana: Cesvot pubblica la prima indagine conoscitiva
Realizzata in collaborazione con l’Università di Pisa, è la prima e più estesa rilevazione mai realizzata in Italia sulle associazioni di promozione sociale: ben 1.143 le associazioni oggetto della ricerca che offrono servizi a circa 1milione e 300mila utenti. Il 67% di loro sostiene le proprie attività tramite autofinanziamento
di Redazione
Viene pubblicata da Cesvot la prima indagine conoscitiva sulle associazioni di promozione sociale in Toscana, un mondo che conta 2.520 organizzazioni (pari al 40,7% di tutti enti del Terzo settore della regione) e offre servizi a 1milione e 300mila persone.
La ricerca “Le associazioni di promozione sociale. Prima indagine conoscitiva in Toscana” (“I Quaderni”, n. 83, pp. 280), realizzata da Andrea Salvini e Irene Psaroudakis dell’Università di Pisa, offre una fotografia molto nitida su struttura, identità, attività e cittadini coinvolti nella vita delle associazioni di promozione sociale (Aps). In particolare l’indagine, che rappresenta la prima e più estesa rilevazione mai realizzata in Italia sulle Aps, si è svolta su un campione di 1.143 associazioni, pari a circa il 45% del totale delle iscritte al registro regionale.
«Quella che pubblichiamo oggi è una ricerca a cui teniamo molto perché fornisce un quadro conoscitivo essenziale per lo sviluppo dell’attività di Cesvot», spiega Federico Gelli, presidente di Cesvot. «È bene ricordare, infatti, che la riforma del Terzo settore ha allargato la platea degli enti a cui si devono rivolgere i Centri di servizio. Oltre alle organizzazioni di volontariato, la nuova normativa prevede che i Csv offrano servizi anche alle associazioni di promozione sociale e a tutti quegli enti del terzo settore che impiegano volontari. Per attivare i servizi di cui hanno bisogno dobbiamo imparare a conoscerle, a capirne struttura e attività. Ecco, da questa nuova ricerca realizzata in collaborazione con l’Università di Pisa, partner storico di Cesvot, emergono dati molto interessanti che ci aiuteranno senz’altro a progettare interventi fu turi”.
Dopo un primo capitolo che inquadra la promozione sociale alla luce della riforma del Terzo settore, il volume presenta i principali dati della ricerca. Ben l’81,7% delle Aps toscane è attiva nel settore cultura, sport e ricreazione, il restante 20% opera in sanità, istruzione e ricerca, assistenza sociale, protezione civile. Il 48,6% dichiara di svolgere anche attività ricreative e di socializzazione. Firenze e Pisa lsono e province che contano più associazioni di promozione sociale.
Anziani (30,2%) e giovani (22,6%) i principali destinatari delle attività ma ben 750 associazioni indicano come seconda serie di destinatari le persone con disabilità (21,1%), le donne (11,3%) e le famiglie (10,9%). Complessivamente è possibile stimare il numero degli utenti delle attività e dei servizi offerti dalle associazioni toscane di promozione sociale in oltre 1milione e 300mila persone.
Il 51% delle Aps toscane può contare su una base associativa di medie-grandi dimensioni: quasi la metà (44%), infatti, conta un numero di soci inferiore a 50, il 25,4% tra 51 e 100 soci, il 25,9% superiore a 100. Oltre il 95% delle Aps dichiara di avere volontari: il 53,2% conta fino a 25 volontari, il 13,9% può contare su un numero compreso tra 26 e 50 e, infine, il 19,5% su oltre 50 volontari. È interessante osservare che il 26% coinvolge volontari stranieri, circa un terzo del totale delle Aps. In particolare il 15,8% conta tra 1 e 10 volontari stranieri, mentre il 10,2% un numero superiore a 11 volontari stranieri. I volontari sono soprattutto adulti, tra 30 e 54 anni (46,5%) e tra 55 e 64 anni (17,3%). Il 37% delle associazioni dichiara che il numero dei volontari negli ultimi cinque anni è aumentato. Altro dato interessante è l’affiliazione: il 45,7% delle Aps toscane fa parte di as sociazioni regionali, il 51,4% di associazioni nazionali, il 10,9% di associazioni internazionali.
Infine, il 67% delle associazioni di promozione sociale toscane dichiara che la fonte prevalente di sostentamento è l’autofinanziamento, per il 12,3% invece è il finanziamento privato, mentre per il 18,3% la fonte è pubblica. Un quadro completamente ribaltato rispetto alle organizzazioni di volontariato, in cui prevale nettamente la fonte pubblica.
Il Quaderno è disponibile in formato pdf, previa registrazione all'area riservata MyCesvot, sul sito www.cesvot.it. Nell'area riservata è inoltre possibile richiedere una copia gratuita del volume compilando il modulo online.
In apertura image by Maike und Björn Bröskamp from Pixabay
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.