Sostenibilità

Con Fratello Sole le non profit saranno più green

L’efficienza energetica degli immobili del Terzo settore è stata al centro dell’incontro promosso insieme ad Enea. «Sviluppiamo pre analisi fiscali, verifiche tecniche e sociali. L’analisi delle detrazioni fiscali è uno dei problemi dirimenti: ne studiamo la fattibilità e i flussi del sostegno finanziario che altrimenti il Terzo settore non è in grado di intercettare. Infine seguiamo la realizzazione dell’intervento misurando il suo impatto», ha sottolineato il presidente di Fratello Sole Fabio Gerosa

di Paolo Biondi

C’è così poca consapevolezza dei temi ambientali che anche in ambienti ecclesiali non è scontato che si colgano. Non deve stupire quindi che nel Terzo settore si trovi difficoltà a sviluppare progetti per l’efficientamento energetico dei propri immobili seppure ci sia una conoscenza e una consapevolezza della situazione. A intralciare il progredire in questa direzione due tipi di impedimenti: la competenza e la finanza. E proprio per aiutare a sviluppare progetti sfruttando strumenti normativi e progetti finanziari ad hoc è nato Fratello Sole Energie Solidali impresa sociale che con Enea, ospiti della Caritas di Roma, si è dato convegno a Roma sul tema «Good & Green, l’efficienza energetica per il non profit».

Ha aperto i lavori don Ben Ambarus, direttore della Caritas di Roma, che ha ricordato come alcuni cattolici tradizionalisti abbiano nei giorni scorsi trafugato statue della Madre terra da una chiesa nei pressi del Vaticano dove è in pieno svolgimento il sinodo sull’Amazzonia per gettarle nel Tevere. «All’interno della Chiesa non è scontato che il valore di certi temi si colga. C’è un livello di non consapevolezza, anzitutto di una certa parte di credenti. Così la casa comune la buttiamo fuori invece che considerarci suoi ospiti. Grazie a Dio qualche cosa si sta muovendo e dopo l’enciclica Laudato sii è possibile far risorgere le persone in luoghi essi stessi risorti», ha detto don Ben.

Soddisfatto dei passi avanti fatti anche Federico Testa, presidente di Enea, l’Agenzia nazionale delle nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile: «Quando circa due anni fa ci siamo conosciuti con gli amici di Fratello Sole non pensavamo che avremmo potuto portare così avanti le cose. Con Enea ci siamo posti un problema sociale: l’ecobonus era andato a finire soprattutto nelle villette, ma circa il 75% degli italiani vive nei condomini dove c’è la gente che più di tutti avrebbe bisogno di risparmiare. Ci siamo quindi posti il problema di come poter intervenire lì. Abbiamo così inventato la cessione degli ecobonus che ha permesso il diffondersi di iniziative di risparmio energetico anche nei condomini. Il passo successivo era arrivare dove non eravamo ancora riusciti e dove operano le organizzazioni del Terzo settore e lì abbiamo trovato, insieme con Fratello Sole, idee da portare avanti».

Ma come poter superare la necessità di una competenza specifica e di adeguati finanziamenti nel Terzo settore che di questi fattori ha sempre sofferto? Su questo, in modo specifico, si è sviluppato il convegno romano. Il tema è stata inquadrato nei suoi fattori generali da Mauro Magatti dell’Università cattolica e responsabile dell’Archivio della generatività. Tre gli aspetti affrontati: «Salviamo la sostenibilità dal suo successo. La parola è stata sdoganata ed è divenuta un tema economico, ma il rischio è che venga liquidata in modo insufficiente: o diventa leva per modificare il livello di sviluppo o è inutile. Il cambiamento si produce nel tempo, non si deve avere fretta, e la sostenibilità deve essere integrale. In secondo luogo», ha proseguito Magatti, «il Terzo settore vive un momento di difficoltà: ha un problema di innovazione, il suo problema è quello di un soggetto che cambia. E il rinnovamento energetico è un aspetto di questo cambiamento. In che direzione, infine, questa innovazione può procedere? Costituendo alleanze con soggetti diversi, creando valore condiviso perché ora si tratta di rimettere insieme la società, cambiando le regole e lavorando per cambiarle». Per fare questo il Terzo settore deve essere aiutato «perché si trova in difficoltà nei progetti sebbene abbia una reale conoscenza della situazione», hanno sottolineato Francesca Simeoni e Alessia Zoppelletto, dell’università di Verona, presentando una ricerca da loro sviluppata.

Il mondo politico, al quale si chiedono strumenti normativi per una efficiente transizione ecologica del Terzo settore, era rappresentato da Luigi Bobba, sottosegretario al Lavoro e alle politiche sociali, e Raffaele Cattaneo, assessore all’Ambiente della Regione Lombardia. Bobba ha ricordato che quando venne approvato il codice del Terzo settore, il premio Noble Joseph Stiglitz, in una intervista proprio a Vita, aveva lanciato un appello a chi è intenzionato a spendersi per evitare l’esclusione sociale a investire nel Terzo settore: «L’innovazione tecnologica oggi non è una risposta all’esclusione sociale; la vostra iniziativa tenta una via innovativa con l’obbiettivo di perseguire l’inserimento sociale, lavorativo e abitativo delle persone». Cattaneo ha invece sottolineato che «non c’è ecologia senza una adeguata antropologia» e che «la nostra non è un’epoca di cambiamento, ma viviamo un cambiamento di epoca» ed ora «è venuto il tempo di custodire il nostro ambiente, non solo di coltivarlo; ma si può custodire solo ciò che si ama nella sua interezza e su questo il mondo del non profit ha la possibilità di dire la sua».

I politici sono stati incalzati da Fabio Gerosa, presidente di Fratello Sole la cui attività ha raccontato in tre punti: «Sviluppiamo pre analisi fiscali, verifiche tecniche e sociali. L’analisi delle detrazioni fiscali è uno dei problemi dirimenti: ne studiamo la fattibilità e i flussi del sostegno finanziario che altrimenti il Terzo settore non è in grado di intercettare. Infine seguiamo la realizzazione dell’intervento misurando il suo impatto».

Alla fine della giornata di studio due approfondimenti tecnici. Da una parte Antonella Alfonsi ed Emanuele Bottazzi, di Deloitte Legal, hanno analizzato il quadro normativo esistente e le sue possibili evoluzioni per la transizione energetica degli enti del Terzo settore; dall’altra Tommaso Rondinella, di Banca Etica, ha spiegato come cercare di superare e integrare i criteri strettamente bancari nella concessione del credito per programmi di efficientamento energetico.

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