Formazione

Bandi europei, a Fondazione Triulza va in scena la gestione dei flussi migratori

Torna il laboratorio tecnico-pratico “Fondi Europei: si può fare!” con il quarto e penultimo appuntamento. Questa volta si affronterà il modello FAMI con particolare attenzione «al rafforzamento e allo sviluppo della politica comune di asilo, di protezione sussidiaria e di protezione temporanea»

di Lorenzo Maria Alvaro

Il 15 ottobre si terrà il terzo dei cinque appuntamenti teorico-pratici organizzati dalla Fondazione Triulza con il Gruppo Cooperativo CGM nell’ambito del progetto BEEurope, con cui vuole continuare a dare un sostegno concreto all’internazionalizzazione delle organizzazioni del Terzo Settore e dell’Economia Civile, migliorare la loro capacità di accedere ai fondi UE e di partecipare a programmi internazionali d’innovazione sociale. L'obiettivo offrire ai partecipanti “le chiavi di accesso” alle risorse informative e alle tecniche della progettazione e rendicontazione europea, indispensabili per la partecipazione ai bandi a gestione diretta, per la gestione del ciclo di vita del progetto in tutte le sue fasi, per l’impostazione del budget, per il coinvolgimento dei partner.

«Ognuna delle cinque lezioni è stata dedicata ad uno specifico ambito di intervento. Ogni laboratorio dura 8 ore distribuite in attività mattutine e pomeridiane. Al mattino viene presentato e contestualizzato uno specifico Fondo o Programma Europeo, nel pomeriggio si affronteranno invece tutti gli aspetti pratici, facendo anche misurare concretamente i partecipanti con la documentazione originale che troveranno nell’affrontare un bando europeo», spiega Chiara Pennasi, direttore della Fondazione Triulza, «I 5 laboratori sono indipendenti l’uno dall’altro e si potrà decidere di frequentare solo quelli che affrontano le tematiche di interesse per la propria organizzazione». I posti disponibili per ogni giornata sono venti e il programma è pensato principalmente per le organizzazioni del Terzo settore, «ma è aperto anche a enti pubblici o privati».

Il prossimo modulo riguarderà il programma FAMI – Fondo asilo migrazione e integrazione.«Un fondo che intende contribuire alla gestione efficace dei flussi migratori nell’UE e all’attuazione, al rafforzamento e allo sviluppo della politica comune di asilo, di protezione sussidiaria e di protezione temporanea, nonché della politica comune dell`immigrazione», sottolinea Pennasi.


La docente del corso è Sabina Bellione, che è la responsabile dell'area progettazione europea di CGM, che ha deciso di impegnarsi in questo corso perché «la mancanza di professionisti esperti nella progettazione dei bandi europei rende difficile la possibilità di accedere a fondi che consentano alle realtà del Terzo settore di fare veramente ricerca, sviluppo e scambio. I fondi diretti sono utili per mettere in campo servizi. Ma non di ampliare conoscenza. Sono attività che difficilmente si possono sostenere attraverso i margini degli enti non profit». Per questo al corso, «entriamo nel vivo delle piattaforme per implementare progetti, nei tecnicismi, quindi di quello che bisogna fare prima di diventare un soggetto ammissibile iniziando ad avere dimestichezza con il dizionario della progettazione e con la cassetta degli attrezzi basilari per fare un buon lavoro», conclude Bellione.

Una proposta formativa che in tanti hanno deciso di sfruttare. Sia professionisti del non profit, ma anche del settore pubblico e liberi professionisti. Come Francesco Gaeta consulente freelance, che spiega «il settore dell'europrogettazione è un settore vitale, interessante e in espansione. Soprattutto sul lato che interessa a me che è quello applicato al Terzo settore. Bisogna ricordare che la prossima programmazione prevede un ampliamento delle dotazioni di fondi». Sul perché abbia deciso di investire il suo tempo per frequentare tutti i moduli del laboratorio è puntuale: «Mi serviva un inquaramento su alcuni programmi importanti con un approccio sia teorico che tecnico pratico che a me interessa moltissimo. Che è proprio quello che Fondazione Triulza propone». Non solo un format però. «Il netoworking poi è fondamentale, un grande valore aggiunto di questi corsi», sottolinea concludendo, «Se dovessi consigliare a qualcuno un motivo per prendere parte a queste lezioni sottolinerei che chi tiene questi corsi sono persone che fanno questo mestiere nella vita. Sono quindi molto concreti e hanno un know how che gli permette di parlano alla luce di un'esperienza concreta».


Il prossimo incontro formativo sarà il 15 ottobre
Sarà dedicato al programma FAMI. Le iscrizioni sono aperte
Il Fondo intende contribuire alla gestione efficace dei flussi migratori nell’UE e all’attuazione, al rafforzamento e allo sviluppo della politica comune di asilo, di protezione sussidiaria e di protezione temporanea, nonché della politica comune dell'immigrazione.


I prossimi appuntamenti
12 novembre – Life


Per tutte le informazioni: Alessandra Mambriani, Responsabile marketing Fondazione Triulza, marketing@fondazionetriulza.org – tel. 02 39297777
Per iscriversi: segreteria@ fondazionetriulza.org

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