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Le Ong a Conte: «Col nuovo governo una svolta su umanitario e sviluppo sostenibile»
«È tempo di tornare a valorizzare questo patrimonio, partendo dalla ricostruzione di un corretto e sereno rapporto fra istituzioni e ONG, nel pieno rispetto dei diversi ruoli, mettendo alla base un dialogo franco e corretto tra le parti in un clima di reciproca fiducia e di corresponsabilizzazione rispetto agli obbiettivi dell’Agenda 2030», scrivono Silvia Stilli (portavoce AOI), Paola Crestani (presidente Link2007) e Raffaele K. Salinari (portavoce CINI)
di Redazione
Stimato Presidente Incaricato
Le scriviamo in qualità di rappresentanti delle tre reti nazionali di ONG e organizzazioni impegnate nella cooperazione, nella solidarietà e nel volontariato internazionale. Negli ultimi due anni e mezzo non abbiamo nascosto all’opinione pubblica e al mondo politico il nostro disagio per le ricorrenti iniziative di alcuni esponenti di partiti anche di Governo, riprese e amplificate da una parte dei media nazionali, intese purtroppo a delegittimare il ruolo delle organizzazioni non governative. Si è trattato talvolta di vere e proprie “campagne di discredito reputazionale” che non hanno trovato sostegno in fatti concreti, però hanno generato un clima di sospetto nei confronti della trasparenza e dell’efficacia dell’operato delle organizzazioni di settore, rischiando di mettere in discussione il rapporto fiduciario in primo luogo con i sostenitori privati, soprattutto cittadine e cittadini. Fortunatamente, il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nei suoi interventi pubblici ha varie volte difeso ruolo e valore della sussidiarietà in riferimento al mondo del Terzo Settore, sottolineandone l’apporto nell’attenzione e cura di chi è debole e in condizione di emarginazione sociale e nell’azione umanitaria. Nei prossimi giorni le consultazioni di cui Lei è stato incaricato dal Presidente della Repubblica per la formazione di una nuova compagine governativa offrono l’occasione per voltare pagina e dare un nuovo impulso al rapporto fra istituzioni e mondo della solidarietà e cooperazione internazionale e più in generale del Terzo Settore, che in questi mesi come Presidente del Consiglio ha avuto modo in alcune occasioni di conoscere e ascoltare nella sua ricca articolazione.
Ricordiamo l’importante contributo offerto dalle realtà associate alle nostre reti e, più complessivamente, dal mondo solidale della cooperazione allo sviluppo: nel 2017 le 200 maggiori organizzazioni hanno svolto attività per circa 900 milioni di euro, grazie al sostegno di circa 1,1 milioni di cittadine e cittadini, come da dati dei soggetti censiti da Open Cooperazione, ma sicuramente nel totale arrivando ad una cifra di più di 1,8 milioni. È un sistema che coinvolge oltre 3mila operatrici e operatori in Italia e circa 17mila in attività all’estero. E’ tempo di tornare a valorizzare questo patrimonio, partendo dalla ricostruzione di un corretto e sereno rapporto fra istituzioni e ONG, nel pieno rispetto dei diversi ruoli, mettendo alla base un dialogo franco e corretto tra le parti in un clima di reciproca fiducia e di corresponsabilizzazione rispetto agli obbiettivi dell’Agenda 2030, per raggiungere i quali il nostro Paese si è formalmente impegnato.
Alla luce di tutto questo, sentiamo il dovere di segnalarLe poche e chiare priorità per l’iniziativa di un prossimo governo, come contributo a questa importante fase della vita politica e istituzionale dell’Italia. Facciamo nostro l’appello che altri in questi giorni hanno espresso per la revisione delle recenti iniziative e misure governative sul fronte del soccorso in mare e dell’accoglienza a migranti e rifugiati in fuga da guerre, catastrofi, violenze e povertà: secondo i pareri di operatori dell’umanitario ed esperi si tratta di misure tanto inadeguate da mettere a rischio la stessa “civiltà del diritto” alla quale l’Italia ha saputo dare nel tempo un contributo indiscutibile. Da tempo affermiamo che il nostro Paese si deve dotare di una strategia integrata per il governo dei fenomeni migratori, di lungo respiro e coordinata con l’Europa, nel quadro comunque di una revisione del Trattato di Dublino, uscendo così dalla drammatizzazione del fenomeno e dalla ricorrente situazione di emergenza nell’affrontarlo.
Preoccupa, inoltre, il fatto che il contributo dell’Italia alla realizzazione sul piano internazionale dell’Agenda 2030 attraverso la cooperazione internazionale sia in evidente fase di contrazione, come ci ricordano i più recenti dati sull’aiuto pubblico allo sviluppo, che segnano per il 2020 una riduzione di investimenti fino allo 0,24% rispetto al Pil nazionale: siamo ben lontani dagli obiettivi internazionali e da quelli che comunque dal 2016 l’Italia aveva fissato. Ci auguriamo che il prossimo governo del Paese sappia ridare slancio alla nostra partecipazione alla realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile, rivedendo l’impegno determinante nell’investimento per l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo. Le nostre reti ancora una volta ribadiscono la centralità del proprio operato nel partenariato con istituzioni, mondo della ricerca, fondazioni e privato profit per la realizzazione concreta della Strategia per lo sviluppo sostenibile adottata dall’Italia.
Come cittadine e cittadini responsabili seguiamo con vivo interesse il percorso verso un nuovo governo del Paese che oggi La vede protagonista, augurandoci che il dialogo auspicato e la collaborazione da noi proposta vengano accolti come azioni propositive all’interno di un percorso essenziale di coinvolgimento e valorizzazione di tutto il Terzo Settore italiano del quale facciamo parte: in nome del principio di sussidiarietà che nell’articolo 118 la nostra Costituzione definisce in maniera piena ed autorevole.
Nell’augurarLe un sereno e proficuo lavoro nel suo attuale ruolo di Presidente Incaricato, La ringraziamo per la disponibilità al dialogo e l’attenzione, ribadendo la nostra volontà a collaborare,
Silvia Stilli Portavoce AOI
Paola Crestani Presidente Link2007
Raffaele K. Salinari Portavoce CINI
nella foto il Giuseppe Conte, in visita alla cittadella della pace di Rondine (febbraio 2019)
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