Welfare
Dalla Sicilia una risposta al Dopo di Noi
La cooperativa Etnos di Caltanissetta dà il via a un nuovo progetto dedicato ai giovani disabili: La Casa di José. Un'iniziativa per dare risposte al concrete al "dopo e durante noi" dove l'autonomia e l'inclusione si basano sul lavoro. L'obiettivo finale è quello di realizzare una vera impresa sociale
di Anna Spena
«Bisogna avere nuove occhi per guardare alla disabilità. Viviamo in un territorio difficile, dove ancora esiste un pregiudizio forte, è considerata incapacità, limite e mai per quello che è davvero». A dirlo è Fabio Ruvolo, legale rappresentante della cooperativa Etnos di Caltanissetta che ha dato il via al progetto “La Casa di Josè”. «Partiamo dal principio», continua, «che la disabilità è di tutti non solo chi la vive o chi ci lavora».
“La Casa di Josè”, è un’iniziativa molto ambiziosa che la cooperativa sta realizzando per giovani ed adulti con disabilità in funzione del "Durante e Dopo di noi”, per consolidare il percorso di autonomia e vita indipendente di persone diversamente abili.
«Abbiamo appena firmato l’atto d’acquisto della struttura. Crediamo tantissimo in questa iniziativa», spiega Ruvolo. «Tanto che abbiamo chiesto un prestito di 350mila euro per comprare l’immobile e del terreno che appunto diventeranno “La Casa di Josè”».
La casa – in fase di ristrutturazione – ed il terreno con i giardini che l’attorniano che faranno parte integrante del progetto, si trovano in Contrada Babbaurra, tra Caltanissetta e San Cataldo.
«Ogni persona che farà parte della Casa di Josè», spiega Ruvolo, «non avrà soltanto una casa, ma potrà realizzarsi professionalmente per poter vivere appieno la vita nella sua bellezza».
Dalla prossima primavera la struttura potrà ospitare cinque inquilini a tempo pieno, e dalla fine dell'autunno, 30 ospiti giornalieri che parteciperanno alle varie attività. «Per i componenti di questa grande famiglia», continua, «si è pensato alla realizzazione di un’impresa agricola con annessa fattoria sociale, dove verranno creati prodotti biologici che verranno inseriti in un circuito agro- alimentare a livello locale, regionale ed ambiziosamente a livello nazionale. Alcuni di loro verranno coinvolti all’interno dei ristoranti dell'impresa sociale “Un posto tranquillo” dove si sperimenteranno e vivranno l’esperienza lavorativa nella valorizzazione del proprio io».
Sarà realizzato anche un laboratorio di ceramica per sviluppare la manipolazione ed una linea artistica esclusiva. Verrà realizzata una piscina inclusiva per tutti con particolare riguardo a persone con disabilità motoria. La Casa di Josè sarà anche un albergo etico. «L’obiettivo finale è quello di mettere in piedi una vera impresa sociale auto sostenibile».
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