Welfare
Affido e tutela minori: le raccomandazioni della Garante Infanzia
Le raccomandazioni della Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza a Parlamento, Governo, Regioni, Comuni, magistratura, avvocati, assistenti sociali, psicologi e anche giornalisti. Per «assicurare piena protezione a bambini e ragazzi che si trovano in situazioni di forte vulnerabilità»
di Redazione
Un sistema informativo unitario, ad oggi inesistente, costituito di tre banche dati: una che dia il numero esatto dei minori fuori famiglia, con le loro caratteristiche, il tipo di accoglienza in cui sono inseriti, la durata per percorso; una che dia il numero delle strutture di accoglienza e una infine che contenga gli affidatari. Ma anche linee di indirizzo per definire un tariffario nazionale con i costi dei servizi offerti dalle strutture di accoglienza e per i rimborsi alle famiglie affidatarie. E risorse umane e finanziarie, senza cui tutte le raccomandazioni del mondo non sarebbero che lettera morta. Sono queste alcune delle richieste e raccomandazioni che l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza ha presentato questa mattina sul sistema di tutela minorile, in materia di procedimenti di limitazione della responsabilità genitoriale e di affidi.
Le raccomandazioni (in allegato il documento integrale) riguardano Parlamento, Governo, Regioni, Comuni, magistratura, avvocati, assistenti sociali, psicologi e anche giornalisti, invitati al «rigoroso rispetto dell’anonimato dei minorenni coinvolti nei casi di affidamento e adozione, evitando sensazionalismi e qualsiasi forma di speculazione». La Garante ha chiesto anche l’avvio di tavoli permanenti di confronto sull’affidamento familiare a livello nazionale, regionale e locale con tutti gli attori del sistema, incluse le associazioni.
Parlamento
Al legislatore l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza ha chiesto in primo luogo di determinare i livelli essenziali delle prestazioni per gli interventi relativi ai minorenni, alle famiglie di origine, agli affidatari e alle strutture di accoglienza. Chiesta anche, come detto sopra, l’istituzione di un sistema informativo unitario. La gran parte delle raccomandazioni al legislatore riguarda i procedimenti in materia di responsabilità genitoriale «disciplinati, a oggi, da poche norme e che registrano un’applicazione fortemente differenziata nei diversi tribunali. È indispensabile intervenire sul rito per procedimento per adeguarlo ai principi del giusto processo». La materia qui è molto tecnica. Per esempio la Garante afferma che deve essere garantito il diritto alla difesa tecnica dei genitori, anche con la nomina obbligatoria di un difensore d’ufficio in caso in cui manchi quello di fiducia; la nomina di un curatore speciale e di un avvocato del minorenne; nei casi di provvedimenti di allontanamento adottati d’urgenza vanno previsti tempi celeri per assicurare il contraddittorio differito e va riformato l’articolo 403 introducendo una procedura di convalida del provvedimento; va assicurata l’impugnabilità dei provvedimenti, anche se temporanei e la decisione sull’impugnativa in tempi certi e brevi; va disciplinato il regime delle incompatibilità dei giudici onorari e dei loro stretti congiunti rispetto a incarichi che potrebbero pregiudicarne i profili di necessaria imparzialità e indipendenza.
Autorità giudiziaria e Comuni
Vanno garantiti a bambini e ragazzi l’ascolto, sia in fase istruttoria che dopo l’adozione di provvedimenti a loro tutela; un’adeguata informazione sulle decisioni che li riguardano; la partecipazione alla definizione del progetto educativo.
Regioni e Comuni
Va salvaguardata la funzione pubblica della tutela minorile e garantita la continuità degli interventi. Vanno recepite le linee di indirizzo del Ministero del lavoro e delle politiche sociali approvate in Conferenza unificata per l’affidamento familiare (2012), per l’accoglienza nei servizi residenziali per minorenni (2017) e per l’intervento con bambini e famiglie in situazione di vulnerabilità (2017). Soprattutto va assicurata una tempestiva e un’adeguata “presa in carico” delle famiglie in difficoltà al fine di promuovere la genitorialità e prevenire gli allontanamenti e, se l’allontanamento si rende necessario, un adeguato monitoraggio del percorso per il recupero delle competenze genitoriali, con un costante monitoraggio del progetto educativo del minorenne fuori famiglia, della durata dell’affidamento familiare e dell’inserimento nelle strutture di accoglienza. Va data piena attuazione ai LEA (livelli essenziali dell’assistenza) in tema di sostegno alla genitorialità e aumentato il numero degli assistenti sociali sul territorio, assicurando una adeguata proporzione rispetto al numero degli abitanti.
Ministero del lavoro e delle politiche sociali
La Garante chiede l’implementazione – a legislazione vigente – del SIUSS, il sistema informativo unitario dei servizi sociali, con tre banche dati su fuori famiglia, strutture di accoglienza e affidatari, l’elaborazione di linee di indirizzo per la definizione di un tariffario nazionale relativo ai costi dai servizi offerti dalle strutture e di un tariffario nazionale relativo ai costi dei rimborsi agli affidatari, la promozione dell’istituto dell’affidamento familiare attraverso campagne di sensibilizzazione, privilegiandolo rispetto all’inserimento in strutture di accoglienza.
Ministero della giustizia
Le piante organiche degli uffici giudiziari che si occupano di procedimenti in materia di responsabilità genitoriale e di quelli in cui sono comunque coinvolti i minorenni vanno potenziate. Gli uffici giudiziari vanno dotati delle necessarie risorse umane, tecniche e finanziarie, in particolare le procure presso i tribunali per i minorenni vanno dotate di risorse adeguate per azioni di controllo e monitoraggio dei minorenni accolti nelle strutture di accoglienza.
Ministero per le disabilità e la famiglia
Va costituito e convocato l’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, per rendere noti gli esiti del monitoraggio del “Piano nazionale infanzia” e per predisporne uno nuovo.
Consiglio superiore della magistratura
Va verificata l’attuazione delle delibere del Consiglio superiore della magistratura relative ai criteri per la nomina e conferma dei giudici onorari minorili per il triennio 2020 -2022 e sull’organizzazione delle procure per i minorenni, con particolare attenzione all’attività di controllo sulle comunità di accoglienza per minorenni.
Foto Unsplash
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