Welfare

Consapevolezza e resilienza, la mindfulness in ufficio contro il burnout

Questa tecnica, teorizzata dal biologo Jon Kabat-Zinn, è entrata anche nelle aziende per potenziare la concentrazione, migliorare le prestazioni e creare condizioni lavorative positive per i dipendenti. Ecco gli esercizi principali

di Redazione

C’è chi soffre di burnout, chi litiga con i colleghi, chi è multitasking… e chi impara la mindfulness. Ovvero, quella pratica simile alla meditazione che ci rende consapevoli del presente. Secondo la definizione del biologo Jon Kabat-Zinn, uno dei pionieri di questo approccio, si tratta di «prestare attenzione, ma in un modo particolare: con intenzione, al momento presente e in modo non giudicante». Nessun esercizio di rilassamento: l’obiettivo è imparare a vivere pienamente le situazioni presenti, mettendo da parte le preoccupazioni del passato e del futuro. La novità, da qualche anno, è che questa tecnica è entrata anche nelle aziende per potenziare la concentrazione, migliorare le prestazioni e creare condizioni lavorative positive per i dipendenti.

Tra le soft skill più richieste, ci sono infatti la resilienza e la capacità di gestione delle situazioni di stress. La mindfulness aiuta a sviluppare queste capacità, a vivere al meglio anche le situazioni più imprevedibili in ufficio. E alla fine, a essere più produttivi. Perché, si sa, dove si sta bene si lavora anche meglio.

Tra le soft skill più richieste dalle aziende, ci sono infatti la resilienza e la capacità di gestione delle situazioni di stress. La mindfulness aiuta a sviluppare queste capacità, a vivere al meglio anche le situazioni più imprevedibili in ufficio

I programmi di Mindfulness Based Stress Reduction (Mbsr) sono stati sviluppati dal professore di medicina Jon Kabat Zinn alla fine degli anni Settanta all’Università del Massachusetts e da allora si sono diffusi in tutto il mondo. Entrando poi anche nelle aziende. Che hanno creato corsi ad hoc o spazi appositi come le quiet room, dove i dipendenti possono concedersi una pausa. E gli effetti sono positivi: diminuiscono lo stress, fanno migliorare la produttività dei dipendenti e le relazioni interpersonali.

A Google, ad esempio, si fanno lezioni di mindfulness con l’obiettivo di migliorare l’intelligenza emotiva dei dipendenti. Saper di codici e tecnologie non basta a lavorare e vivere bene. Mentre le quiet room dove prendersi pause di respirazione sono diffuse nei quartieri generali delle più grandi aziende al mondo. Apple fornisce ad esempio spazi dedicati ai dipendenti, consentendo loro di avere 30 minuti al giorno per meditare in ufficio, fornendo corsi sulla Mindfulness e yoga. Ma anche nomi come Nike, AOL Time Warner e Yahoo! offrono un’ampia gamma di programmi di salute e fitness che comprendono corsi di meditazione e spazi per il rilassamento all’interno degli spazi aziendali.

Capita che si accavallino telefonate e cose da fare, che ci siano diversi problemi da risolvere e imprevisti. In questi casi, la mindfulness suggerisce di fare una pausa, andare in bagno e mettere acqua fredda sugli occhi e sui polsi

Tra le tecniche da ricordare, c’è il grounding. Consiste nell’avere coscienza del proprio corpo e delle sensazioni che prova. Si pone l’attenzione su ogni parte del corpo: prima sulle gambe, le braccia, le mani, il volto, soffermandosi su fronte, collo e schiena, dove più si manifesta lo stress…


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