Welfare

Auser compie trent’anni e li celebra a teatro

Compleanno dell’associazione che dal 1989 si batte per dare ruolo e valore agli anziani. Il 12 giugno i festeggiamenti per il trentennale che ha ottenuto il riconoscimento della Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica. Oggi i 49mila volontari dell’Auser sono impegnati ogni anno in 7.500.000 di ore di volontariato

di Redazione

Si terrà a Vicchio (Firenze) nel teatro comunale intitolato a Giotto l’evento di celebrazione del Trentennale dell’Auser (1989-2019). In questo paese toscano, patria del grande pittore, è da tempo attiva la compagnia teatrale “Indaco Teatro con l’Altro” costituita da ragazzi disabili e non, loro famigliari e volontari Auser; un’esperienza e un progetto che ben rappresentano i valori dell’associazione di inclusione e solidarietà.
Per l’occasione, il 12 giugno alle ore 16 sarà messa in scena l’opera prima “oh che bel castello!” (dettagli in agenda online).

«L’Auser ha scelto di celebrare il Trentennale con un evento semplice, coinvolgente e molto rappresentativo della propria storia e dei propri valori», sottolinea il presidente nazionale Enzo Costa. «Dando spazio e voce ad un’esperienza locale di solidarietà fra generazioni, sostegno, integrazione e aiuto reciproco».

Nel paese fra i più vecchi al mondo, gli anziani non ci stanno ad essere considerati un peso e rivendicano con orgoglio un ruolo attivo nella società. Per questo 30 anni fa, promossa da Cgil e Spi Cgil, nasceva l’Auser, per dare valore e protagonismo agli anziani. Oggi l’Auser è una grande “casa” della solidarietà, diffusa in tutto il paese con 1.534 sedi punto di riferimento per oltre un milione di persone e veri e propri luoghi di aggregazione sociale per intere comunità. L’Auser di oggi è una grande rete associativa, rivolta soprattutto agli anziani, aperta ai giovani e alla contaminazione con altre culture. Un’associazione dove i cittadini di tutte le età possono trovare opportunità per partecipare, praticare la solidarietà, apprendere cose nuove, vivere in modo pieno la propria esistenza.

Dall’aiuto agli anziani soli e fragili, al volontariato nei musei e nelle biblioteche, nei parchi e nei giardini di città e paesi, davanti alle scuole come “nonni amici” o nelle iniziative di pre-scuola e tanto altro ancora. I 49mila volontari dell’Auser sono impegnati ogni anno in 7.500.000 di ore di volontariato.
In una società in cui crescono le diseguaglianze e i rischi di esclusione sociale l’Auser attraverso la rete di università popolari e circoli culturali offre a tanti adulti occasioni di apprendimento permanente con corsi, laboratori e conferenze.

Le attività ricreative, di turismo sociale e per il tempo libero promosse dall’Auser sono uno degli elementi di prevenzione della fragilità e dell’isolamento sociale degli anziani. Stare insieme, ballare, fare una gita, un viaggio, una visita guidata, seguire un corso di ginnastica, partecipare a un coro, un gruppo teatrale o musicale e tanto altro sono un vero tocca sana contro la solitudine; svolgono inoltre un ruolo fondamentale nella prevenzione di certe malattie degenerative, favoriscono la socialità, aiutano a star bene con se stessi e con gli altri.
L’Auser di oggi forte dei suoi trent’anni di storia è una delle principali reti nazionali con circa 300mila iscritti. Opera in una società che sta vivendo un cambiamento demografico epocale dove tra qualche anno un italiano su tre avrà più di 65 anni e un’aspettativa di vita di oltre 20 anni che va riempita di contenuti e di qualità.

«L’intuizione che ebbe Bruno Trentin nel 1989 di far nascere l’Auser fu epocale: mise in campo una grande azione sociale di risposta ai bisogni dei cittadini più anziani», conclude il presidente Costa «proseguiamo il cammino e guardiamo al futuro con sicurezza e determinazione».

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