Politica
Le famiglie? Stanche di pannolini e mancette, adesso pensano a una class-action
A pochissimi giorni dalle elezioni europee, la politica "scopre" la famiglia. Con un balletto assurdo di proposte e contro-proposte, eventi e assenti, liti e minacce. De Palo (Forum Famiglie): «È surreale. Questo è ciò che accade se la famiglia viene vista dalla politica come un’occasione elettorale e non come il volano da cui far ripartire la crescita del Paese. Le famiglie non chiedono pannolini nè mancette ma concretezza di scelte precise»
di Redazione
Adesso le famiglie pensano a una class action. Una «extrema ratio», la definisce Gigi De Palo, presidente del Forum Famiglie. Che però sì, ci sta pensando. «Siamo delusi del fatto che attorno a un tavolo ufficiale i partiti sono tutti d’accordo, ma poi davanti ai giornalisti o sui social prosegue la ‘guerra’ di tutti contro tutti, nel rigido e drammatico rispetto di un copione. Senza risposte a breve, non ci resta che ragionare su una class action delle famiglie italiane, per il mancato rispetto dei dettami costituzionali che le riguardano. Sarebbe la nostra extrema ratio, ma vista la situazione, stiamo pensando di muoverci per concretizzare la cosa».
Il fatto è che nell'ultima settimana, a pochi giorni dalle elezioni europee, la politica ha scoperto la famiglia. Di Maio mercoledì ha convocato un tavolo tecnico al MISE (a cui guardacaso mancava il ministro Fontana), Fontana ha proposto emendamenti al dl crescita, infine ieri è spuntato un Decreto sui sostegni alle famiglie… I soldi? Sempre gli stessi, il miliardo che «avanza» dal Reddito di Cittadinanza. «Quello che sta accadendo nelle ultime ore riguardo alla famiglia è surreale. È qualcosa che succede quando la famiglia, per chi ci governa, non è la chiave di lettura con cui ragionare su ogni tema e proposta, ma solo un pezzetto appiccicaticcio della realtà. È ciò che accade se la famiglia viene vista dalla politica come un’occasione elettorale e non come il volano da cui far ripartire la crescita del Paese», lamenta De Palo. «Ma la famiglia non è un ‘settore’, è il motore dell’economia nazionale. Se ci si scontra e la si mette in mezzo, questi litigi non riguardano un ministero, né una o due parti politiche, ma la tenuta reale del Paese”».
«Non si comprende che non c’è più tempo da perdere: mentre si fanno i balletti pre-elettorali – prosegue De Palo – le famiglie italiane, sempre più stanche della discriminazione fiscale che vivono da quarant’anni, stanno pensando di andare all’estero per regalare ai loro figli qualche opportunità. Se non riparte la natalità, non ci sarà più chi pagherà le pensioni, crollerà il welfare, la sanità non sarà più ‘gratuita’, con la prospettiva di vivere tra vent’anni in un Paese che sarà un grande e insostenibile ospizio. Il Forum si è impegnato per mettere tutte le forze politiche attorno ad un tavolo e, dopo esserci riusciti grazie alla proposta di #assegnoXfiglio, oggi apprendiamo che nel Governo si discute e si minaccia una crisi legata proprio al Decreto sulla famiglia. Ma il miliardo di euro di cui si parla, da solo, non serve. Occorre un ragionamento più ampio sulla Legge di bilancio, serve la convergenza di tutti: Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, M5S e Partito Democratico. Le famiglie non vogliono mancette, ma riforme strutturali. Alle famiglie non serve un miliardo, ma giustizia; non chiedono pannolini, ma concretezzae scelte precise».
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