Welfare

Invecchiamento dignitoso: un obbligo umano, ma anche un’opportunità

L'invecchiamento dignitoso dovrebbe diventare un diritto fondamentale, afferma il Comitato Economico e Sociale Europeo, che nel suo parere sottolinea l'enorme potenziale rappresentato dagli anziani per la creazione di nuovi posti di lavoro e per il progresso tecnologico

di Redazione

Secondo dati Eurostat del 2015 nei decenni a venire la popolazione europea crescerà lentamente da 507 milioni di persone del 2013 a 526 milioni nel 2035. Questo fenomeno sarà accompagnato da un invecchiamento sostanziale della popolazione: la popolazione dai 65 anni in su dovrebbe aumentare dal 18% al 28%. Inoltre entro il 2060 gli over 65 saranno 149 milioni.

Il Comitato economico e sociale europeo (Cese) ritiene che l'invecchiamento dignitoso dovrebbe diventare un diritto fondamentale. Gli europei vivono più a lungo e questa è una buona notizia. Ma con l'invecchiamento emergono nuove sfide sociali, economiche e legate alla salute che interessano gli anziani, le loro famiglie e la società in generale. Per troppo tempo questo aspetto è stato trascurato e le esigenze crescenti delle persone anziane non sono state anticipate, afferma il Cese.

Nel suo parere, il Comitato sottolinea l'enorme potenziale rappresentato dagli anziani per la creazione di nuovi posti di lavoro e per il progresso tecnologico.

«Per una rappresentazione accurata delle realtà sociodemografiche dell'invecchiamento servono misurazioni statistiche appropriate, in combinazione con un approccio socio-sanitario», spiega Jean-Pierre Haber, uno dei relatori del parere. Ciò potrebbe avvenire tramite osservatori nazionali e regionali sull'invecchiamento collegati a una piattaforma europea di coordinamento. In ogni caso, i nostri anziani e coloro che li assistono devono mettere a punto assieme le soluzioni del futuro».

Livello minimo armonizzato di istruzione
La letteratura e gli studi confermano che le figure di prestatori di assistenza sanitaria a domicilio, di prestatori di assistenza e gli infermieri figurano tra le professioni per le quali si registrerà la maggior creazione di posti di lavoro in futuro. La formazione di prestatori di assistenza dovrebbe ricevere un sostegno speciale in quanto la loro presenza e le loro attività sono indissociabili dal benessere dell'anziano.

«Al fine di preparare e di rafforzare la mobilità dei lavoratori e dei servizi alle persone anziane, proponiamo di definire un programma europeo minimo di formazione/istruzione per infermieri del settore gerontologico, assistenti sanitari e prestatori d'assistenza non solo sul piano tecnico, ma anche a livello sociale e umano», spiega Marian Krzaklewski, relatore del parere del Cese.

Inoltre, l'accesso alla formazione dovrebbe essere agevolato, ad esempio mediante strumenti Tic che consentano l'accesso alla teoria e alle informazioni, o organizzando comunità online per facilitare lo scambio di saperi e di pratiche. In considerazione dei diversi approcci adottati dagli Stati membri, il Cese raccomanda di istituire una base comune a livello dell'Ue che comprenda l'essenziale delle formazioni esistenti.

Politica in materia di alloggi con il sostegno dell'alta tecnologia
Gli anziani vogliono vivere il più a lungo possibile nel proprio ambiente. Per il Cese è essenziale che le loro preferenze siano rispettate, nell'ambito di un dialogo con le loro famiglie e i loro familiari.

«Tuttavia, la scelta non può più essere solamente tra il domicilio e una struttura», ha sottolineato Haber. «Le strutture alternative esistono già e quelle ancora da costruire devono essere incentrate sull'autonomia e progettate tenendo conto dei profili e delle patologie delle persone».

Il Cese chiede inoltre un uso migliore delle innovazioni derivanti dalle tecnologie digitali: telemedicina, sensori, cartelle cliniche elettroniche e domotica non solo migliorerebbero l'indipendenza degli anziani ma renderebbero anche l'assistenza più efficiente e sicura.

Le politiche immobiliari e urbanistiche dovrebbero diventare più dinamiche e flessibili. Un programma di finanziamento specifico nell'ambito dei Fondi strutturali europei dovrebbe promuovere e sostenere più efficacemente formule di strutture residenziali innovative.

Inoltre, l'idea di città amica degli anziani (sostenuta dall'Oms), che ha come principale obiettivo quello di promuovere l'ottimizzazione della salute, la partecipazione e la sicurezza dei cittadini più anziani, potrebbe essere adottata dall'Ue al fine di creare un programma a sostegno di progetti pilota in diverse città europee o in luoghi semirurali.

Garantire finanziamenti adeguati
Una società che invecchia necessita di concetti migliori e più sostenibili per contribuire a far sì che le persone possano invecchiare con dignità e con il massimo grado di indipendenza possibile. Tuttavia, i sistemi di sicurezza sociale degli Stati membri, da soli, non saranno in grado di finanziare questo processo sulla sola base del prelievo fiscale. Pertanto, anche altre fonti, sia pubbliche sia private, tra le quali i fondi pensione, dovrebbero essere considerate come potenziali fonti di finanziamento.

Il Cese propone di organizzare una tavola rotonda finanziaria che riunisca i fondi pensione, le compagnie di assicurazione, le banche, le casse previdenziali, ecc., assieme alla Commissione, la Bei e le autorità statali, al fine di garantire il mantenimento di servizi efficienti per gli anziani.

«L'obiettivo deve essere quello di garantire che tutti gli anziani abbiano accesso alle sinergie collaudate tra prestatori di cure e tecnologie adeguate garantite da sistemi di finanziamento intelligenti e sostenibili», ha concluso Haber.

Foto: Cristina Gottardi/Unsplash

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