Politica

Decreto sicurezza? Gravissimo mettere la fiducia

I promotori della campagna "Ero Straniero" hanno incontrato ieri Roberto Fico, che ha assicurato il suo impegno a rendere obbligatoria la discussione in aula di tutte le proposte di legge di iniziativa popolare, compresa quella di Ero Straniero. Don Colmegna: «Gravissima l'imposizione della fiducia sul decreto sicurezza. Mi auguro che anche altre città, a partire dalla mia Milano, seguano l'esempio di Torino, Bologna, Bergamo e Padova e ne approvino la sospensione degli effetti»

di Redazione

«Ritengo gravissima l'imposizione della fiducia che impedisce la proposizione di emendamenti migliorativi e un'ampia discussione parlamentare. Mi auguro che anche altre città, a partire dalla mia Milano, seguano l'esempio di Torino, Bologna, Bergamo e Padova e ne approvino nei Consigli Comunali la sospensione degli effetti»: così don Virginio Colmegna, presidente della Fondazione Casa della Carità, ha commentato l’ipotesi circolata ieri di porre la fiducia sul Decreto Sicurezza che verrà votato in questi giorni al Senato. Proprio ieri i promotori della campagna Ero Straniero hanno incontrato il presidente della Camera Roberto Fico, che ha assicurato il suo impegno a rendere obbligatoria la discussione in aula di tutte le proposte di legge di iniziativa popolare, compresa quella di Ero Straniero. La campagna chiede infatti nuove norme in materia di immigrazione e il superamento della Bossi-Fini: una normativa che permetta di governare in modo efficace e nel rispetto dei diritti umani il fenomeno migratorio, rendendolo un'opportunità per il Paese. La proposta di legge avanzata porta il numero AC 13 "Nuove norme per la promozione del regolare soggiorno e dell'inclusione sociale e lavorativa di cittadini stranieri non comunitari" ed è stata assegnata a giungo alla Commissione Affari Costituzionali della Camera, ma la discussione non è ancora iniziata.

Proprio un anno fa, il 27 ottobre 2017, i promotori avevano consegnato al Parlamento le 90.000 firme raccolte a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare: ora chiedono che tale proposta venga calendarizzata e discussa in commissione Affari Costituzionali, avviando una contestuale indagine conoscitiva che permetta di approfondire la questione migratoria in tutta la sua complessità, con l’obiettivo di superare i limiti delle politiche attuate finora. «Al “decreto sicurezza” che arriva oggi nell’aula del Senato e a quell’approccio meramente securitario ed emergenziale, noi vogliamo opporre una visione di prospettiva che tenga conto della complessità dei processi migratori e della realtà dei territori che ne sono interessati», affermano i promotori. «All’abolizione del permesso di soggiorno per motivi umanitari e il restringimento del sistema Sprar in favore dei grandi e fallimentari centri di accoglienza – proposte che aumenteranno gli immigrati irregolari difficilmente espellibili e ridurranno le opportunità di integrazione – noi contrapponiamo forme di regolarizzazione su base individuale degli stranieri già radicati nel territorio, che abbiano legami familiari o la disponibilità di un lavoro, e misure per l'inclusione sociale e lavorativa di richiedenti asilo e rifugiati, puntando sulle politiche attive. E chiediamo, finalmente, canali diversificati di ingresso per lavoro, a partire dall'introduzione di un permesso di soggiorno temporaneo per ricerca lavoro per facilitare l’incontro con i datori di lavoro italiani».

Il Comitato promotore di Ero straniero comprende Radicali italiani, Casa della carità di Milano, A Buon Diritto, ARCI, ASGI, Centro Astalli, ACLI, CILD, CNCA.

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