Politica

Servizio civile universale, un’interrogazione parlamentare sul blocco dell’aggiornamento degli albi

A presentarla il 18 ottobre alla Camera Stefano Ceccanti (PD) che chiede alla presidenza del Consiglio dei Ministri «se non ritenga di assumere iniziative per consentire agli enti iscritti agli albi di effettuare l'adeguamento dell'accreditamento relativamente a nuove sedi e nuove figure professionali, in vista dell'imminente presentazione dei nuovi progetti»

di Lorenzo Maria Alvaro

Il Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale ha da tempo bloccato l'aggiornamento dell'albo nazionale del servizio civile e degli albi delle regioni e delle province autonome, rallentando fortemente l'ingresso di nuovi soggetti nel sistema del servizio civile e impedendo a quanti vi erano già operanti di implementare le proprie risorse umane dedicate e le proprie sedi di attuazione progetti.

«Sin dalla primavera 2018 l'assemblea della Conferenza nazionale degli enti del servizio civile ha lamentato la lentezza con la quale si stanno svolgendo le operazioni di accreditamento al nuovo albo unico del servizio civile universale, chiedendo con urgenza di “permettere ingressi di nuove organizzazioni per il prossimo deposito progetti”, sottolinea il deputato del Partito Democratico, Stefano Ceccanti, che per questo il 18 ottobre ha presentato l'interrogazione a risposta scritta 4-01415.

Nel testo l'onorevole sottolinea come «nella riunione della Consulta nazionale del servizio civile del 2 ottobre 2018 è emerso che la situazione di accreditamento al nuovo albo del servizio civile universale è di fatto bloccata, essendo stato finora iscritto un solo ente».

E per questo chiede alla presidenza del Consiglio dei Ministri «quale sia il numero di enti, già iscritti agli albi nazionale o regionali del servizio civile nazionale che, alla data del 15 ottobre 2018, abbiano presentato richiesta di iscrizione all'albo del servizio civile universale, nonché quanti siano, alla stessa data, gli enti già iscritti al predetto albo». Non solo. Ma il secondo quesito domanda se il Governo «non ritenga di assumere iniziative per consentire, in via transitoria, agli enti iscritti agli albi del servizio civile nazionale di effettuare l'adeguamento dell'accreditamento relativamente a nuove sedi e nuove figure professionali, in vista dell'imminente presentazione dei nuovi progetti, come richiesto da molti enti accreditati».

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