Non profit

Va a ruba il ciondolo dei “bulli buoni”: mille ragazzi contro le prepotenze

Nel modenese è diventata un caso l’idea di un’associazione di volontariato con il sostegno del Csv: un gadget da distribuire agli studenti che vogliono contrastare forme di aggressività a scuola. E quest’anno scolastico si riprende

di Laura Solieri

«Mamma, oggi a scuola ho avuto a che fare con un bullo… buono!». È sorpresa Giorgia e anche un po’ emozionata mentre racconta che, durante l'intervallo, è stata presa di mira da un ragazzo di un anno più grande di lei che ha iniziato a farle battute in mezzo a tutti per aiutarla a superare la timidezza, senza offenderla o disturbarla ma in modo giocoso e protettivo.

«Quel giorno, mia figlia è tornata a casa sollevata e piacevolmente colpita da quanto le era accaduto», racconta Giovanna Gibellini (nella foto di copertina), da 30 anni volontaria dell'associazione “Tutti Insieme con Gioia” di Marano sul Panaro (Modena), che si occupa di ragazzi disabili e del loro tempo libero. «La bellezza di quel gesto è stata contagiosa e così è nato il progetto “Il Bullo Buono”, perché la bellezza bisogna saperla cogliere e trasmettere».


Un po' come fa Giovanna tutti i giorni nel suo lavoro in campagna, dove semina e raccoglie i prodotti della terra. In questo caso, però, non si tratta di frutta o verdura ma di bulloni di metallo diventati originali ciondoli per collane speciali, indossate da quegli studenti delle scuole del distretto di Vignola, nel Modenese, che hanno deciso di diventare protagonisti di un “sano bullismo”.

“Grazie al Centro di servizio per il volontariato di Modena, all'interno del progetto Cantieri Giovani, – racconta Giovanna, – entriamo nelle scuole dove sensibilizziamo i ragazzi al tema del bullismo e gli regaliamo questo piccolo gadget, che sta andando a ruba. È addirittura capitato che alcuni giovani che non lo avevano ancora ricevuto, ci abbiano cercato per averlo ed entrare nel progetto!”

Chi, all’interno delle mura scolastiche, indossa questa collana si fa portavoce di un messaggio preciso, di condanna nei confronti di qualsiasi gesto di aggressività e prevaricazione ai danni di qualcun altro e segnala ai compagni in difficoltà che possono contare sul supporto di un bullo buono e trasformare un disagio in un'occasione di alleanza.

«Faccio volontariato da quando avevo 18 anni, – continua Giovanna, – e avendo un fratello disabile, Cristian, sono sempre stata sensibile ai temi della disabilità fino ad arrivare a fondare l’associazione insieme ad altri amici. Da diverso tempo volevamo fare un progetto sul bullismo, argomento che ritorna spesso nei nostri incontri. Ad alcuni ragazzi è capitato di vivere spiacevoli esperienze in prima persona, altri sono stati testimoni di episodi ai danni di compagni di classe. È stato Cristian, con l'aiuto di altri volontari, che si è occupato di confezionare le collane: ne abbiamo già distribuite più di mille!»

«Ricordo ancora, – conclude, – la pelle d’oca che mi è venuta, durante un incontro in classe, quando una ragazzina di terza media mi è venuta timidamente a ringraziare per quello che l’associazione stava facendo. Ho capito che il nostro progetto stava prendendo la giusta direzione e siamo entusiasti di ripetere l’esperienza anche per l’anno scolastico appena partito, nelle terze superiori e medie del territorio».

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