Welfare
Un tatuaggio per raccontare l’adozione: dal concorso alla mostra fotografica
«Il tatuaggio diventa un mezzo espressivo per parlare di quanto le proprie radici siano segni indelebili e permanenti, di quanto sia forte il bisogno di connettersi con la propria storia e integrare il passato con il presente per dare continuità alla propria identità: una funzione più complessa rispetto a quella di decorare il proprio corpo»
di Redazione
“Un tatuaggio è scrivere sulla pelle, ha a che fare con l’identità”. Ne avevamo parlato l’estate scorsa, quando il CTA lanciò il concorso fotografico “La mia storia sulla pelle”, che invitava ragazzi e giovani adulti a raccontare se e come il loro tatuaggio dicesse qualcosa della loro storia di adozione o affido. Dal concorso e dalle riflessioni che ne sono scaturite è nato il desiderio di dare valore a quelle storie, raccontate con sincerità e intensità. Il concorso così è diventato una mostra fotografica (fotografie e post-produzione di Cristiano Bonassera), che racconta storie di vita, intrecci e percorsi unici che invitano ciascuno a riflettere sul significato di origini, appartenenza, integrazione e identità.
La mostra, promossa da CTA – Centro di Terapia dell’Adolescenza di Milano in collaborazione con Gaf Comunicazione di Parma, Comune di Milano, Biblioteca Valvassori Peroni di Milano, è fra gli eventi di Milano Photoweek 2019. Sarà aperta dal 3 al 15 giugno 2019 (lunedì 14.30 – 19, dal martedì al venerdì 9 – 19, sabato 10 – 18) con un vernissage mercoledì 5 giugno 2019, ore 17 (via Valvassori Peroni 56, ingresso libero e gratuito, info@centrocta.it, tel 02.28511150). Alle 18 ci sarà la premiazione del vincitori del concorso.
La mostra racconta storie di adozione e affido riscritte sul corpo grazie a tatuaggi che rendono visibile il passato, i momenti importanti e l’appartenenza a culture e legami diversi. Sono fotografie e storie capaci di far riflettere su quanto le proprie radici siano per ciascuno segni indelebili e permanenti. Il tatuaggio diventa un mezzo espressivo per parlare di quanto le proprie radici siano segni indelebili e permanenti, di quanto sia forte il bisogno di connettersi con la propria storia e integrare il passato con il presente per dare continuità alla propria identità: una funzione più complessa rispetto a quella di decorare il proprio corpo. Significa riscrivere la propria storia, attraversandola con dolore.
Per vedere le foto in gara:
https://www.centrocta.it/la-mia-storia-sulla-pelle-instagram/
https://www.facebook.com/ctaconcorsotatuaggi/
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.