Formazione
Bussetti: «la via maestra per l’inclusione? Il personale specializzato»
Debutto del ministro Bussetti e del governo giallo-verde sul tema dell'inclusione scolastica degli alunni con disabilità. Il nuovo anno scolastico dovrebbe segnare una svolta, con l'attuazione delle novità previste dalla delega inclusione, ma gli atti sono in gravissimo ritardo. Ecco come è andata
«La scuola è veramente tale se è aperta. A tutti e per tutti». E ancora più concretamente: «L’inclusione scolastica è una priorità. La via maestra per garantirla è aumentare il personale specializzato. Dobbiamo lavorare in questa direzione». Queste le parole del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, che ieri ha riunito al Miur l’Osservatorio permanente per l’inclusione, il primo incontro sotto la sua guida. Con lui hanno debuttato anche Giuseppe Chiné, Capo di Gabinetto del MIUR e il sottosegretario Salvatore Giuliano che ha ribadito il fatto che «questo Governo dedicherà la massima attenzione alle criticità e alle questioni che emergeranno nell’ambito di questo Osservatorio. Dobbiamo lavorare per creare condizioni di pari dignità per tutte le studentesse e tutti gli studenti». Durante l’incontro è stata presentata la nuova versione del ‘Portale per l’inclusione scolastica’, già esistente sul sito di Indire, che dopo aver raccolto i feedback delle associazioni che fanno parte dell’Osservatorio andrà online nel mese di luglio, «diventando punto di riferimento per tutte le informazioni sull’argomento, dalla formazione dei docenti, alle buone pratiche, alla normativa in materia».
L’inclusione scolastica è una priorità. La via maestra per garantirla è aumentare il personale specializzato.
Marco Bussetti
Roberto Speziale, presidente di Anffas, ha partecipato all’incontro. La prima grande questione affrontata riguarda il grave ritardo sugli atti necessari per dare attuazione ai decreti legislativi che esercitano le deleghe previste dalla Buona Scuola, in particolare quello sull’inclusione scolastica (n. 66). Il decreto risale alla primavera 2017 e prevede novità importanti, a cominciare – ricorda Speziale – «dalle linee guida per il nuovo PEI (Piano Educativo Individualizzato), dal nuovo sistema di accertamento e di certificazione, passando per la formazione iniziale e in servizio degli insegnanti di sostegno (ricordate il dibattito sulla separazione delle carriere?, ndr) ma anche di tutti i docenti e di tutto il personale, per la continuità dell’insegnante di sostegno… senza questi atti è improbabile che il prossimo anno scolastico sia quello della svolta, come dovrebbe essere».
Le indicazioni del decreto legislativo 66/2017 infatti entrano in vigore con il 1° gennaio 2019, quando il profilo di funzionamento sostituirà la diagnosi funzionale ed il profilo dinamico funzionale: questo implica che le disposizioni relative alle modalità di elaborazione ed approvazione del Piano educativo individualizzato entreranno in vigore dal 1° settembre 2019. News sul fronte però al momento non ce ne sono.
Il Governo ci ha dato conferma che c’è l’intenzione di proseguire il lavoro sull'attuazione della delega, come FISH abbiamo sottolineato il grande ritardo e chiesto una forte accelerazione, per garantire che a settembre la scuola inizi per tutti gli alunni
Roberto Speziale, presidente Anffas
«Il Governo ci ha dato conferma che c’è l’intenzione di proseguire il lavoro, come FISH abbiamo sottolineato il grande ritardo e chiesto una forte accelerazione, per garantire che a settembre la scuola inizi per tutti gli alunni, non che per quelli con disabilità la scuola parta di fatto a dicembre, dopo che sono stati nominati gli insegnanti di sostegno e che gli enti locali hanno messo a punto i servizi di trasporto», afferma Speziale. Sul sistema di accertamento in particolare «abbiamo chiesto che ci sia un coordinamento con quanto fatto nell’Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con disabilità, non possiamo pensare di avere un sistema generale e uno per la scuola, sarebbe una babele».
Sembra che non ci saranno abbastanza insegnanti di sostegno formati rispetto al fabbisogno… Nemmeno una persona senza competenze può stare sul sostegno
Roberto Speziale, presidente Anffas
Sul tema dei servizi necessari per garantire il diritto alla scuola, in carico agli enti locali, «si è chiesto che il Miur si coordini con il MEF affinché le risorse stanziate dal Governo vengano trasferite alle Regioni prima dell’estate, sempre nell’ottica di non ritardare l’avvio dell’anno scolastico». E ancora, la richiesta che negli atti venga chiarito «che nel PEI devono essere quantificati i sostegni, un aspetto importate che deve essere recuperato, come il fatto che i sostegni identificati non possano essere subordinati alla disponibilità di risorse, ci sono due sentenze della Corte Costituzionale in questa direzione». E poi due punti fermi, per le associazioni: «che deve essere centrale l’interesse dell’alunno con disabilità e non altre questioni», dice Speziale e «che nemmeno una persona senza competenze possa stare sul sostegno». Una presa di posizione netta, sollecitata dal fatto che secondo il Miur «sembra che non ci saranno abbastanza insegnanti di sostegno formati rispetto al fabbisogno. La nostra risposta è chiara, tutto il personale di sostegno deve essere idoneamente formato perché la qualità dell’inclusione passa dalle competenze. Se non ci sono abbastanza insegnanti, è necessario fare un serio piano straordinario di formazione».
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