Cultura

#PerchéSì premia la piattaforma BFree e l’ironica VaxMeApp

Il contest dedicato alle campagne di informazione vaccinali e lanciato a inizio anno ha scelto, tra oltre 50 partecipanti il progetto della Federazione italiana medici pediatri, mentre il primo hackathon italiano sul tema ha visto la presenza di una trentina di futuri comunicatori provenienti da tutta Italia

di Redazione

Passare da un linguaggio iperscientifico per soli esperti a uno più genuino, in una parola “semplificazione”. È questa una delle caratteristiche delle campagne che si sono sfidate nel contest #PerchéSì dedicato a una comunicazione corretta ed efficace sui vaccini. A sfidarsi le campagne realizzate da operatori di sanità pubblica, università, centri di ricerca, mondo dell’associazionismo, società scientifiche, Asl e distretti sanitari. Accanto al contest anche un hackaton, il primo realizzato in Italia, che il 20 giugno ha visto una trentina di futuri comunicatori cimentarsi nella realizzazione di un progetto innovativo avendo come tutor i dieci finalisti del contest. «La parola chiave è semplificazione», spiega Simona Maschi co-presidente della giuria e co-fondatrice dell’Institute of Interaction Design di Copenaghen. «Ma soprattutto occorre mettere al centro le persone e parecchi progetti che ho esaminato lo hanno fatto con un linguaggio diretto, onesto ed efficace».

Ad aggiudicarsi, tra i 54 progetti in gara, il contest promosso da Sanofi Pasteur è stata BFree, campagna di comunicazione della Federazione Italiana Medici Pediatri (Fimp). BFree è un progetto multimediale che nasce per aumentare la cultura della prevenzione e la consapevolezza sulle vaccinazioni e sulle meningiti, ma che abbraccia la salute del bambino a 360° e la prevenzione verso tutte le malattie infettive. «Il rapporto di fiducia tra medico pediatra e genitore si costruisce soprattutto attraverso una corretta comunicazione», ha dichiarato Paolo Biasci, presidente della Fimp. «Noi lo facciamo tutti i giorni e ora ci proviamo anche con BFree. Per dare spazio alle notizie vere, comunicate in modo semplice e diretto e abbracciare la prevenzione pediatrica sotto vari aspetti, non solo quello vaccinale».

Il progetto vincitore dell’hackathon si chiama invece VaxMeApp ed è stato sviluppato da un team di tre giovani studenti universitari: Giulia Bona, studentessa del master in Giornalismo e Comunicazione Istituzionale della Scienza all’Università di Ferrara, Marco Piana, studente del master in Economia e Gestione della Comunicazione e dei Media dell’Università di Roma Tor Vergata e Francesco Tritto, studente di Relazioni Pubbliche e Comunicazione d’impresa dell’Università Iulm di Milano.
VaxMeApp integra video ironici e virali sul tema della vaccinazione, per attirare in rete i millennial e metterli in contatto con la corretta divulgazione scientifica, attraverso una specifica app e un gioco sul tema della prevenzione vaccinale. Tramite l’ironia e la gamification, VaxMeApp vuole trasmettere anche alle nuove generazioni il valore della vaccinazione come elemento fondamentale di prevenzione.

«Informare in modo autorevole, corretto ed efficace è fondamentale per trasmettere il valore della vaccinazione», spiega Paolo Bonanni, professore di Igiene e medicina preventiva all’Università degli Studi di Firenze, coordinatore del gruppo “Calendario per la Vita” e co-presidente della giuria di #PerchéSì. «La cultura della prevenzione oggi più che mai rischia di essere minacciata dalla disinformazione che spesso, soprattutto sui social, viaggia più velocemente della comunicazione medico-scientifica e istituzionale. Auspichiamo che progetti come quelli raccolti, capaci di proporre una comunicazione positiva sulle vaccinazioni che possano stimolarne di nuovi con l’obiettivo di coinvolgere in maniera consapevole sempre più persone».

«Siamo orgogliosi di aver messo in rete le buone campagne di comunicazione già in essere in ambito vaccinale», ha dichiarato Mario Merlo, General Manager di Sanofi Pasteur Italia e Malta. «#PerchéSì è un progetto che investe sull’educazione e favorisce la contaminazione tra idee e diversi approcci comunicativi. Crediamo che la strada da percorrere passi attraverso un dialogo aperto con l’opinione pubblica al fianco di istituzioni e società scientifiche capace di promuovere la cultura della prevenzione e il suo valore per la persona e per la sanità pubblica, renderla virale su diversi canali».

Al progetto vincitore del contest sarà offerto un master intensivo in comunicazione in ambito sanitario e vaccinale presso TAG Innovation School, scuola di formazione sulle competenze digitali promossa da Talent Garden. Al team vincitore dell’hackathon sarà invece offerto un viaggio-studio all’Institute of Interaction Design di Copenaghen, co-fondato e diretto da Simona Maschi.

Il progetto PerchéSì è partito a gennaio 2018 e ha visto la sua conclusione nelle giornate del 20 e 21 giugno con lo svolgimento dell’hackathon e con la premiazione del contest (nella foto in apertura i premiati).

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