Politica

Chi è Vincenzo Zoccano, viceministro alla famiglia e alla disabilità

Presidente del Forum Italiano sulla Disabilità, non vedente, Zoccano si è sempre espresso duramente contro leggi come il "Dopo di noi", giudicata impraticabile perché coperta con un finanziamento irrisorio

di Redazione

Presidente del Forum Italiano sulla Disabilità (F.I.D.), che comprende le organizzazioni e federazioni rappresentative delle Persone con Disabilità e delle famiglie, che si battono per la tutela dei diritti di chi vive in condizione di disabilità, Vincenzo Zoccano è entrato per la prima volta in parlamento nel marzo scorso. Eletto tra le file del Movimento 5 Stelle, Zoccano si è presentato nel collegio uninominale di Trieste.

Non vedente, nonché componente della Direzione Nazionale dell'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, Zoccano è stato nominato ieri Vice Ministro alla Famiglia e alla Disabilità. Un incarico importante che ha suscitato il plauso dell'Unione che, per voce del suo presidente, ha salutato «la novità del Governo Conte con orgoglio, gioia e soddisfazione».

A Vincenzo, dicono dall'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, «saremo vicini con il cuore di tutti noi, assicurandogli ogni supporto e ogni sostegno per lo svolgimento di questo suo nuovo lavoro al servizio dei cittadini e dello Stato, ben sapendo, altresì, che il cuore di Vincenzo batte un po' più forte davanti all'Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti. L'incarico prestigioso che Vincenzo si accinge a svolgere onora tutti i ciechi d'Italia e siamo certi che i risultati saranno pari alle aspettative di tutti noi».

«Sono un non vedente ma sono anche un cittadino tra i cittadini», dice di sé Zoccano. «Il MoVimento ci ha dato una possibilità, e non lavoreremo più “per le persone con disabilità” ma con le persone con disabilità; lavoreremo con i cittadini e non per i cittadini, non faremo norme calate dall’alto e non finanziate. Non si fanno le leggi senza avere le coperture finanziarie, senza pensare a quello che si fa, perché si prendono in giro le persone, così come ha fatto il Pd con la legge sul ‘Dopo di noi’, un provvedimento con un finanziamento irrisorio e incompleto, in quanto non condiviso con tutto il mondo delle disabilità».

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