Politica
Sapelli: «Governo Lega-M5S? Finalmente si rispetta il voto»
L'economista saluta lo sblocco dell'impasse istituzionale come «una soluzione che finalmente ci riconsegna la sovranità del Parlamento. Finisce l'era Napolitano e si torna a rispettare la volontà dei cittadini. A chi dice che i 5S non hanno le capacità rispondo di avere fiducia nelle capacità educative delle istituzioni». L'intervista
L'impasse istituzionale che sembrava avrebbe portato il Paese alle urne è finito. Con la scelta di Silvio Berlusconi di fare un passo indietro si sono aperte le trattative tra la Lega di Matteo Salvini e il Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio per formare un Governo da presentare al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Le principali reazioni all'imminente accordo sono stati una certa turbolenza dei mercati e la preoccupazione per la deriva a destra della politica italiana da parte del Partito Democratico. Abbiamo chiesto un'analisi all'economista Giulio Sapelli, Professore ordinario di Storia economica all’Università degli Studi di Milano che ha recentemente dato alle stampe la sua ultima fatica “Oltre il capitalismo. Macchine, lavoro, proprietà” edito da Guerini e Associati.
Professore cosa ne pensa della soluzione Lega-M5S?
Mi sembra in prima luogo finalmente una soluzione elettorale che rispetta il voto popolare. Siamo finalmente usciti dall'epoca Napolitano
Cosa intende?
Sono anni che in Italia ci dimentichiamo che i Governi si costruiscono secondo la volontà popolare. Napolitano in questo senso è stato l'apice di questa sottrazione di potere al parlamento. E anche il discorso di Mattarella di qualche giorno fa, con quei toni drammatici è stato a mio avviso gravissimo. Ha rischiato di creare il panico. E le turbolenze dei mercati che tutti hanno attribuito all'incertezza prima e all'accordo tra Di Maio e Salvini poi credo siano state il frutto di quelle dichiarazioni. A quanto pare però possiamo dire sia, per ora, una deriva archiviata.
È normale che ormai in Italia quando si parla di poltica e governo si tenga un occhio sempre alla Borsa?
È normale visto il tipo di classi dominanti in Italia. Ci sono una vecchia borghesia compradora (una classe senza autonomia materiale e soggiogata agli interessi del capitale esterno ndr) e una nuova borghesia nazionale che rappresenta le piccole medie imprese. I secondi non vivono facendo favori all'estero contrariamente ai primi. Lo scontro avverrà tra questi due gruppi di potere che si confrontano oggi in Italia. È questa la dialettica cui assisteremo nei prossimi anni. Questo Governo segna, per ora, la vittoria di questa borghesia nazionale e il popolo degli abissi.
Cos'è il popolo degli abissi?
Le classe più povere, i diseredati, gli arrabbiati. Quelli che erroneamente vengono definiti populisti. E sono invece il popolo. Una platea che prima faceva riferimento ai grandi partiti socialisti e oggi invece vota in parte a destra e parte 5S.
Il nodo per varare il Governo sembra essere quasi esclusivamente il nome del premier…
Chi sarà il premier non è interessante Mi sembra un dibattito inutile. Mi sembrano dinamiche normali. Basti pensare ai governi Dc…
In queste ore Matteo Renzi, dopo aver rifiutato per due mesi ogni possibilità di accordo con i 5S, ha lanciato l'allarme destre insieme a tutto il PD. Non è un comportamento un po' schizofrenico?
Il Pd va verso la disgregazione. Un partito eterodiretto dall'estero. Un partito che non è più radicato sul territorio e che ha distrutto non solo la tradizione comunista ma anche quella catttolico democratica. Non ha più una base elettorale solida. È una compagine per cui votano i ricchi, i quasi ricchi e quelli che vorrebbero essere ricchi. Basta andare a vedere dove vengono eletti. Tra i Parioli e via Montenapoleone.
La principale critica da parte degli avversari a questo Governo è che i 5S non hanno capacità. Lei che pensa?
Dopo la Madia mi stupisco che ci si ponga queste domande. Stiamo parlando si una signora che ha governato 5 anni presentandosi dicendo “la mia forza è l'inesperienza”. I parlamentari del M5S se le faranno le capacità. Dobbiamo avare fiducia nel Parlamento e nelle Istituzioni che educano. Ci vorrà solo un po' di tempo.
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