Economia

Gardini: «Contro le false cooperative, battaglia di civiltà»

Il presidente dell'Alleanza Cooperative Italiane interviene nel dibattito lanciato su Vita.it sulle false cooperative e sul tasso di disaffezione dei giovani: «Sono realtà mordi e fuggi dove lavorano 100mila addetti senza garanzie. C'è una legge ferma in Parlamento, al nuovo governo chiediamo che sia una priorità»

di Maurizio Gardini

In Italia abbiamo un esercito di lavoratori sfruttati nelle false imprese: sono 3,3 milioni secondo dati Istat/Censis, 100.000 dei quali nelle false cooperative. I numeri dimostrano come lo sfruttamento del lavoro e la mortificazione della dignità delle persone siano ampiamente diffusi nel sistema impresa Italia e che ci sia molta strada da fare nel controllo e nelle misure di contrasto, ma soprattutto nella cultura e nel rispetto della legalità. Se ci sono false coop e false imprese pronte a offrire servizi sottopagando i lavoratori è altrettanto vero che ci sono committenti pronti a far lavorare queste imprese che competono grazie all’illegalità e non alle capacità imprenditoriali.

Se ci sono false coop e false imprese pronte a offrire servizi sottopagando i lavoratori è altrettanto vero che ci sono committenti pronti a far lavorare queste imprese che competono grazie all’illegalità e non alle capacità imprenditoriali

Denunciamo e combattiamo da anni il fenomeno delle false cooperative che ci danneggiano enormemente nell’immagine e negli aspetti economici perché estromettono chi opera nella legalità. Nel 2007 abbiamo siglato l’Avviso comune tra Confcooperative, Legacoop, Agci, Cgil, Cisl, Uil e Ministeri del Lavoro e dello Sviluppo Economico. Accordo che ha portato alla nascita di oltre 100 Osservatori provinciali di contrasto al fenomeno delle cooperative spurie.

L’Alleanza delle Cooperative Italiane (Confcooperative, Legacoop e Agci) di cui sono presidente ha lanciato la campagna “Stop false cooperative” raccogliendo oltre 100.000 firme per promuovere una legge di iniziativa popolare per stringere le misure di contrasto alle false coop. Il Ddl non è diventato legge. Per ora alcune misure sono state recuperate nell’ultima legge di bilancio, ma confidiamo che il ddl diventi legge nella legislatura in corso.

Le false cooperative determinano una perdita netta, in termini fiscali e previdenziali per le casse dello Stato, di oltre 750 milioni di euro l'anno

Sono 80.000 le cooperative attive in Italia che danno lavoro a oltre 1.300.000 persone. Di queste 39.500 sono aderenti all’Alleanza Cooperative Italiane (Confcooperative, Legacoop e Agci) e rappresentano il 90% della cooperazione in termini di fatturato (150 miliardi) e lavoratori (1.150.000 persone).

Il resto sono spesso cooperative apri e chiudi che cambiano denominazione e sede legale. Nascono di notte negli studi dei professionisti per poi far perdere le loro tracce. I 100.000 lavoratori che operano, all'interno delle cooperative di facchinaggio, logistica, movimentazione merci, servizi sociali, in un limbo non monitorato, senza tutele o con garanzie parziali determinano una perdita netta, in termini fiscali e previdenziali per le casse dello Stato, di oltre 750 milioni di euro l'anno. Un danno economico, di immagine e di mortificazione del lavoratore a cui mettere fine. D'altro canto oltre 4 mila cooperative tra quelle che operano legalmente, corrono il rischio di morire di legalità a causa della concorrenza sleale di cooperative e imprese che agiscono nel sommerso eludendo il fisco e quindi diventando concorrenti imbattibili per le strutture che invece agiscono a norma di legge.

Sono troppe le false cooperative che hanno vita breve e vengono costituite ad hoc per eludere ogni controllo. E sono ancora più numerose le Srl e le Spa che traggono vantaggio competitivo aggirando le regole. È la moneta cattiva che scaccia la buona. Questo tipo di dumping è la peggiore concorrenza sleale che esista sul mercato. Stringere i controlli, colpire con durezza chi sgarra, tutelare i lavoratori sono un obbligo. Una battaglia di legalità, ma soprattutto di civiltà.

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