Politica

Endrizzi (M5S): «La lotta all’azzardo è il cuore della nostra proposta sociale»

Nel programma del M5S grande importanza è stata data alla lotta all'azzardo. Ne parliamo con Giovanni Endrizzi, riconfermato al Senato e punto di riferimento sulla questione: «Per il contrasto all'azzardo la legislatura uscente è stata quella della verità. Quella che viene imporrà a tutti di prendere posizione con i fatti sui temi che i cittadini attendono». A partire dal divieto di pubblicità

di Marco Dotti

«Oggi inizia la Terza Repubblica, quella dei cittadini». Queste le parole di Luigi Di Maio, pronunciate nella conferenza stampa di lunedì 5 marzo, alla Camera dei Deputati. In un’intervista che aveva concesso a Vita , Luigi Di Maio delineava i punti cruciali di un “welfare 5 stelle”. Non ultimo, anzi cruciale il tema della lotta all'azzardo. Un azzardo che, nel 2017 (dati dell'Agenzia dei Monopoli, 31 dicembre 2017) ha fatturato 102 miliardi di euro.

Ne parliamo con Giovanni Endrizzi, che sul tema azzardo è la figura di riferimento nel M5S. Endrizzi è stato rieletto al Senato, assieme a un altro parlamentare no slot: Matteo Mantero, precedentemente alla Camera.

Tanti parlano di azzardo, ma tantissimi banalizzano la questione. Come possiamo inquadrare il problema?
L'azzardo è una cartina di tornasole che rivela la deriva di una politica sempre più lontana, direi quasi opposta al bene pubblico.

In che senso?
Nel senso che nel corso dei decenni i partiti hanno sviluppato apparati elefantiaci, sempre più affamati di risorse; così si spiega il fatto che oltre al finanziamento pubblico si siano affiancati i sistemi tangentizi; dopo lo scandalo Tangentopoli altre forme più raffinate si sono sviluppate, dalle fondazioni politiche fino all'uso sempre più clientelare della finanza pubblica.

Nel frattempo i governi si sono dimostati incapaci di frenare la crescita del debito pubblico…
Crescita che peraltro era indirizzata ad interventi inefficaci nel rilanciare economia e qualità della vita, ma utili a mantenere il consenso. L'azzardo, fino agli anni Novanta vietato e calmierato come fenomeno negativo, è stato visto come una potenziale fonte di entrate supplementari per le manovre elettorali dei governi e, attraverso il finanziamento lobbystico, anche per i partiti.

Questo è il dato storico che ci consegna l'eredità della cosiddetta "terza via": non a caso, ad accelerare la crescita dell'azzardo come fonte di entrate per la finanza pubblica sono stati governi di centro sinistra… Torniamo però alla legislatura che si è appena conclusa…
È stata la legislatura che ha aperto un breccia nella connivente ignavia parlamentare: il Movimento 5 Stelle ha denunciato dentro le aule di Camera e Senato i rapporti di cointeresse, a volte oscuri, tra lobby dell'azzardo, politica e mafie. Abbiamo riportato le istanze di comitati e associazioni che si battono per la difesa di valori costituzionali e delle fasce più deboli. Abbiamo posto il tema dell'azzardo nel quadro della vita della comunità: l'azzardo è una forma di intollerabile aggressione al legame sociale.


Che cosa avete fatto in questi cinque anni contro quest'aggressione?
Abbiamo imposto questo tema e cambiato la narrazione dello stesso governo che oggi ammette gli errori di questi decenni, ma non ha ancora dimostrato nei fatti un cambiamento. Le timidezze e i contorcimenti retorici contro il divieto di pubblicità ha dimostrato questa ipocrisia.

Perché il divieto totale di pubblicità è così importante? Lei presentò una innovativa (perché chiara e precisa) proposta di legge per abolire la pubblicità dell'azzardo in ogni sua forma, diretta e indiretta. La proposta venne stoppata dall'allora vicepresidente del Senato Valeria Fedeli e dal senatore Franco Mirabelli. La Fedeli si è poi ritrovata in campagna elettorale a firmare lettere di intenti contro l'azzardo.
Il divieto della pubblicità sull'azzardo è divenuto in questi cinque anni una istanza ormai ineludibile nelle coscienze dei cittadini: non si capisce perchè non si disponga quanto già avviene per le sigarette. Da qui partiamo.

Il nostro disegno di legge, presentato in parallelo anch da altre forze politiche, è stato votato come urgente dall'aula del Senato e poi abbandonato. La legislatura uscente è stata quella della verità. Quella che entra imporrà a tutti di prendere posizione con i fatti sui temi che i cittadini attendono: vous ête ambarqués come diceva Pascal.

L'azzardo è un furto di felicità. A perderci non è solo l'individuo, ma tutta la collettività perché enormi risorse umane vengono sottratte al benessere materiale e spirituale

Dalle parole ai fatti, dunque. Ciò di cui non si sono dimostrati capaci i tanti firmatari di inutili appelli pre elettorali…
Dobbiamo chiederci sempre chi sono le vittime dell'azzardo e metterci dalla loro parte. Coi fatti. Accanto alle centinaia di migliaia di famiglie che soffrono a causa della dipendenza da azzardo di un genitore, un figlio (a volte entrambi), ci sono le famiglie degli imprenditori allo stremo per la tenaglia che si crea: da un lato le banche che non erogano più credito dall'altro la stagnazione dei consumi a causa della voragine dell'azzardo dove sapriscono fiumi di miliardi.

Illegalità legale

E a chi dice che se tocchiamo questa (per quanto malata) "legalità", favoriamo l'illegalità che cosa risponde?
Ammesso e non concesso che l'azzardo legale sia un male necessario per contrastare l'illegalità (la Commissione bicamerale antimafia afferma il contrario: gli affari sono aumentati per le cosche, che oltretutto si infiltrano anche nel "legale" e attraverso prestanomi gestiscono la pulitura del denaro sporco) vietare totalmente la pubblicità non spinge clienti nelle bische clandestine, ma evita semplicemente che nuove vittime siano reclutate in questo mercato E aiuta a frenare il settore più difficile da contrastare, quello dell'azzardo online, in rapida ascesa e appetito dai ragazzi più giovani.

Per iniziare questa legislatura, bisogna evitare che i soliti gatekeepers pongano la questione in termini che la banalizzano. Dobbiamo collocarla nel giusto quadro: l'azzardo come nocività che aggredisce il legame sociale…
Da educatore posso dire che oltre al danno sociale, sanitario ed economico, dobbiamo considerare il danno pedagogico provocato da una diseducazione di Stato. Uno Stato che ha tagliato i finanziamenti all'istruzione (8 Miliardi), all'università e alla ricerca. Uno Stato che ha abdicato totalmente sulle politiche del lavoro, illudendoci che un lavoro più flessibile, malpagato e precario avrebbe fatto nascere imprese innovative, aumentato l'occupazione, aumentato la produttività e le retribuzioni… dimenticando che il progetto di una famiglia o della nascita di un figlio non si può consegnare ai capricci di cicli economici sempre più rapidi (oggi siamo a 3-5 anni…)…

Difendere il legame sociale

Lo Stato comunità si è scontrato contro lo Stato-apparato: sociale contro burocrazia….
Questo Stato che ha sperperato risorse vitali per mantenere il potere dei partiti, a fronte del suo fallimento offre come soluzione la ricerca di un jackpot nell'azzardo. L'azzardo è il nuovo oppio, la nuova droga che passivizza e isola gli esseri umani, toglie loro il bisogno di interrogarsi, di reagire, esercitare la propria sovranità come l'Articolo 1 della Costituzione riconosce. I governi dovrebbero rimuovere gli ostacoli alla piena realizzazione dell'individuo nella società.

C'è chi dice che tagliare gli 8 miliardi di entrate fiscali derivanti dall'azzardo legale sia un suicidio…
L'azzardo è un furto di felicità. A perderci non è solo l'individuo, ma tutta la collettività perché enormi risorse umane «vengono sottratte al benessere materiale e spirituale». Vorrei che qualcuno misurasse quanto l'Italia perde ogni anno in termini di Pil perchè una generazione di giovani viene educata ad aspettare il futuro dalla sorte anczichè impegnarsi nello studio, nella formazione, nell'impresa economica, nel volontariato, nell'impegno sociale e perché no, nella partecipazione politica.

Ecco, noi ripartiremo da qui. Da questa lettura del problema e cercheremo di dare ai cittadini quelle risposte che sono state loro negate.

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