Economia

Milano capitale dell’impresa sociale

Si apre oggi la due giorni della XIII Convention di CGM - Consorzio Gino Mattarelli. Attesi oltre mille imprenditori sociali provenienti da tutta Italia. Il presidente Stefano Granata: «Il nostro orizzonte è creare connessioni tra le diverse anime dell’economia e della società civile, aprire nuove frontiere di sperimentazione, costruire alleanze e generare opportunità»

di Redazione

Oggi e domani a Milano si svolgerà la XIII Convention di CGM – Consorzio Gino Mattarelli dal titolo "Tutta un'altra impresa! Sociale, creativa e sostenibile". L'evento vuole essere occasione di incontro, confronto e condivisione per tutti gli attori appartenenti alle imprese sociali del Gruppo Cooperativo e per la rete di partner e stakeholder con i quali il Consorzio Gino Mattarelli quotidianamente collabora.

Nel corso della due giorni, per cui sono attesi oltre mille imprenditori sociali provenienti da tutta Italia, si svolgeranno 3 plenarie – dedicate alla nuova impresa sociale, ai temi del cambiamento degli scenari e dei modelli, nel tentativo di esplorare e comprendere il contesto in cui l’economia sociale si muove – e 6 workshop tematici – che daranno l’opportunità di approfondire alcuni tra i temi di maggiore impatto per l’imprenditorialità sociale, facendo il punto sullo stato dell’arte nei mercati innovativi e consolidati e sui possibili strumenti che possono abilitarne lo sviluppo.


Un contesto socio-economico sempre più complesso

L’economia sociale è al centro di un grande processo di cambiamento. Nuove istanze si affermano in questo campo di gioco, modificando lo scenario tradizionale: se la leva istituzionale della Riforma del Terzo settore ha tratteggiato un framework normativo che apre nuovi spazi, una forte spinta al cambiamento arriva anche dalle dinamiche interne al sistema socio economico. Ampi segmenti dell’economia mainstream si stanno infatti spostando verso un modo sempre più “sociale” di fare impresa. Al contempo si va delinaeando una nuova generazione di imprese che mettono al centro della loro azione le comunità, le persone, i territori e l’ambiente, perseguendo obiettivi di crescita commerciale.

Da un lato, dunque, è evidente la convergenza del mondo profit verso obiettivi di impatto sociale, dall’altro appare chiara l’ibridazione dei modelli di business tipici della cooperazione sociale con obiettivi di mercato. Il tutto in un contesto in cui stanno crescendo e cambiando i bisogni di welfare nella sfera individuale, ma anche i bisogni di matrice collettiva legati alla rigenerazione e alla valorizzazione di luoghi e territori in quanto “casa” di una comunità. Così come non può essere ignorata l’affermazione di una domanda che utilizza i consumi per esprimere volontà di riorientare i modelli di sviluppo e come strumento di partecipazione, e in questo senso come siano sempre più significative le istanze derivanti da fenomeni come la sharing economy e l’economia digitale.

In sintesi, la produzione del valore economico appare sempre più legata alla produzione di valore sociale e viceversa. Generare sviluppo significa quindi unire la dimensione del risultato di profitto con la dimensione della sostenibilità e dell’impatto positivo sulla società e nelle comunità in cui le imprese operano.

Le nuove sfide a cui è chiamata l'impresa sociale

Se nelle fasi più acute della crisi economica la cooperazione sociale è stata uno dei settori tendenzialmente più resilienti e tutt’oggi rappresenta una parte preponderante dell’economia sociale italiana, il quadro attuale propone nuove sfide e nuove opportunità. Che portano con sé domande cruciali.

Ad esempio, come si può mantenere e accrescere la forza coesiva e aggregante intrinsecamente connessa alla mission e ai modelli organizzativi della cooperazione sociale? Come si può entrare nei mercati più innovativi? Come si intercettano le nuove risorse della cosiddetta "finanza etica"? Come creare nuovi bacini di occupazione e di imprenditorialità, soprattutto per le nuove generazioni

È su questi temi e su queste questioni che si concentrerà la XIII Convention di CGM. Non solo per riflettere dei cambiamenti in atto, ma anche per offrire una proposta per affrontare i grandi cambiamenti del nostro tempo. Come ha spiegato Stefano Granata, presidente CGM, l'obiettivo della Convention è «creare connessioni tra le diverse anime dell’economia e della società civile, aprire nuove frontiere di sperimentazione, costruire alleanze e generare opportunità». In tal senso «l'innovazione è il filo conduttore di un percorso che punterà a dare slancio a questo processo di rinnovamento, attraverso un’azione di apertura sia culturale sia imprenditoriale verso i mondi dell’innovazione».

Il programma

I lavori della due giorni si apriranno giovedì 1 febbraio con la planaria “La nuova impresa sociale: cambiamenti di scenario e prospettive nei mercati”. Dopo i saluti di Stefano Granata (Presidente CGM) e Cristina Tajani (Assessore alle Politiche del lavoro, attività produttive, commercio e risorse umane Comune di Milano) interverranno Mario Calderini (Politecnico di Milano), Dario Di Vico (Corriere della Sera), Claudia Fiaschi (Portavoce Forum Nazionale del Terzo Settore) e P. Francesco Occhetta SJ (notista de La Civiltà Cattolica), moderati da Elisabetta Soglio (responsabile “Buone Notizie-Corriere della Sera”).

Tra le 16.30 e le 18.00 si svolgeranno tre sessioni parallele sui temi "Idee e progetti per il lavoro che vogliamo", "Rigenerazione urbana come cura dei luoghi e delle persone" e "Reinventare il welfare tra pubblico e privato" (a cui parteciperà anche Franca Maino, direttrice di Percorsi di secondo welfare).

Venerdì 2 febbraio, alle 9.30, si svolgerà la seconda plenaria sul tema "L'ecosistema che fa crescere l'impresa sociale", durante la quale interverranno Stefano Zamagni (Università di Bologna), Maurizio Gardini ( Presidente Confcooperative) eElena Casolari (Presidente Fondazione Opes) moderati da Flaviano Zandonai (Segretario Generale IrisNetwork).

Dalle 11.30 alle 13.00, altre tre sessioni parallele: "Come la finanza può sostenere l'economia sociale", "Fare innovazione nei servizi residenziali per persone non autosufficienti" e "Comunità e territori al centro dello sviluppo"

I lavori della Convention si concluderanno con la plenaria "Impresa sociale: un'opportunità per le nuove generazioni", a cui parteciperanno Luigino Bruni (Università LUMSA), Ivana Pais (Università Cattolica Milano), Giulia Houston (Progetto Quid), Benedetto Linguerri (Local to You) e Anna Puccio (Segretario Generale Fondazione Accenture), moderati da Paolo Venturi (Direttore di AICCON).

Per consultare il programma clicca qui.

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