Comitato editoriale

New Perspective, malattia e arte da nuovi punti di vista

Aperta fino al 18 febbraio alla Triennale la collettiva di 23 artisti che invitano i visitatori a scoprire prospettive inedite per guardare alla realtà. Una prima per l’Associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma nel campo artistico. Installazioni, fotografie e video per sensibilizzare alla lotta contro il mieloma multiplo in un percorso curato da Denis Curti

di Antonietta Nembri

Due bicchieri che diventano “la bottiglia perfetta”, opere in cui “immergersi” e altre per leggere le quali occorre cambiare posizione, punto di vista. È il visitatore il performer della mostra “New Perspective” aperta da oggi, 26 gennaio alla Triennale di Milano. Un evento artistico nato da un’idea dell’agenzia Ogilvy e voluto dall’Ail, l’associazione italiana contro le leucemie, i linfomi e il mieloma. «Un inedito per la nostra associazione», ha osservato il vicepresidente nazionale Sergio Amadori. «Non c’è mai stato un evento Ail per sensibilizzare l’opinione pubblica che avesse avuto l’ardire di mettere insieme arte e tumori del sangue».

La mission dell’associazione che, come ha ricordato Amadori «è focalizzata sul paziente con un tumore del sangue» è duplice, da un lato spingere sulla ricerca e l’individuazione delle terapie più precise e dall’altro aiutare nel percorso della malattia il paziente e la sua famiglia, con strumenti quali le cure domiciliari e le Case Ail.
E l’arte? «Questa mostra nasce dal concetto che gli artisti sono in grado di presentare nuove prospettive aperte sulla realtà quotidiana e l’idea di aprire nuove prospettive si applica molto bene al paziente e ai suoi familiari, soprattutto se c’è il supporto della ricerca» continua il vicepresidente Ail che conclude osservando come «arte e salute si coniugano in un impulso di speranza».


L'opera di Luca Pancrazi, "Bottiglia Perfetta" vista da due prospettive diverse

New Perspective presenta installazioni, fotografie e video di 23 artisti in un percorso collettivo che «si completa attraverso la presenza dello spettatore», racconta il curatore che come esempio porta l’opera di Carlo Cosignani “Drawing On Big Scale”, un nastro di ottone che sembra un rompicapo senza senso, ma basta muoversi «cambiando prospettiva e appaiono i profili di due persone in dialogo».
E poi l’ultima opera un quadro installazione di 10 metri di Fabio Giampietro che sfruttando le potenzialità dell’oculos rift porta lo spettatore in un viaggio in 3D sui tetti di una città fantastica. Si entra praticamente nel quadro. «Ho chiesto agli artisti di fare il loro mestiere» piega ancora Curti «cioè di suggerci che il mondo va guardato secondo diverse possibilità. Perché loro hanno un “saper vedere” quello che gli altri non vedono».


L'opera di Fabio Giampietro, guardarla con e senza il visore fa vivere due esperienze completamente diverse

Tra le prime opere che si incontrano c’è la grande foto di Agnese Purgatorio dal titolo “Dalla clandestinità” (foto in apertura) in cui emerge una figura femminile, incinta, che guida un gruppo di migranti in cui il guardare avanti della donna e l’acqua che li circonda donano come il senso di una forza generatrice e purificatrice, ma anche un’iniezione di speranza.
Gli artisti sono tutti italiani. «Ho voluto prendere una distanza generazionale, perché questo Paese è dannatamente condannato a due situazioni: il neo-realismo e l’arte povera. Come se in mezzo non fosse successo nulla. In questa collettiva ci sono artisti di quella che definisco “età di mezzo”, non a livello anagrafico» spiega il curatore che nella presentazione parla di arte come di un «sismografo che regola i nostri sentimenti fino a farli esplodere».

Gli artisti per Curti (nella foto), «hanno una sensibilità molto particolare, di solito si vede solo ciò che si conosce, mentre gli artisti fanno i conti con la dimensione socratica del “più sai meno sai” e hanno un’infinita capacità di andare oltre».

La mostra che rimane aperta fino al 18 febbraio alla Triennale di Milano (martedì – domenica ore 10,30 – 20,30) è un evento che punta oltre che a sensibilizzare grazie a un’ultima sala esperienziale, dove è possibile “interrogare” sulla malattia due medici uno di 20 anni fa e uno di oggi, ma anche approfondire l’attività di Ail a supporto dei pazienti affetti da mieloma multiplo anche a raccogliere fondi a favore di Ail.
I biglietti di ingresso (5 euro) e le offerte raccolte per il catalogo di Silvana Editoriale saranno interamente devoluti ad Ail.

La mostra New Perspective ha patrocinio del Comune di Milano, della Sie Società Italiana di Ematologia e di Rel Rete Ematologica Lombarda, della Fondazione Gimema onlus, con l'egida dello European Myeloma Research Network e il supporto di Takeda Italia


Un particolare della sala esperienziale Ail che chiude il percorso della mostra

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