Welfare

Crescere al Sud: la scommessa educativa diventa una rete associativa

Al via una nuova fase per le numerose organizzazioni del Sud Italia che da tempo lavoravano in un’alleanza informale. Maria Pina Casula, responsabile nazionale delle politiche educative della Uisp, è stata nominata portavoce della rete. Il primo obiettivo è far crescere l’alleanza nei territori in cui è meno radicata

di Redazione

Da progetto a realtà associativa del terzo settore, con 60 organizzazioni che hanno partecipato all’assemblea costituente che si è tenuta a Roma il 12 e 13 gennaio. Crescere a Sud ha quindi uno statuto, dei nuovi coordinatori regionali e una portavoce, Maria Pina Casula, responsabile nazionale delle politiche educative della Uisp. Fanno parte del coordinamento nazionale: Diego Tedesco e Mariana Cecere per il movimento giovanile, Francesco di Giovanni e Loredana Maida per la Sicilia, Francesco Mollace e Lucia Ambrosino per la Calabria, Alessandra Anaclerio e Danilo Conte per la Puglia, Silvana Casertano e Andrea Morniroli per la Campania, Maria Giovanna Dessi per la Sardegna e Valeria Piscopiello per la Basilicata.

Il progetto, lanciato a Napoli nel 2011 durante la Prima Conferenza programmatica sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza nel Mezzogiorno, è stato sostenuto in questi anni da Fondazione Con il Sud e Save the Children. Il suo obiettivo è quello di definire proposte concrete per il cambiamento reale della vita dei minori nel sud Italia, costruendo strategie comuni sul territorio e promuovendo un piano d’azione condiviso, concentrandosi in particolar modo su povertà minorile, comunità educante, contrasto alla “cultura” dell'illegalità. Duranti questi anni le diverse realtà del terzo settore di Campania, Calabria, Basilicata, Puglia, Sicilia e Sardegna aderenti alla rete hanno promosso incontri sia a livello locale che nazionale per portare all’attenzione delle istituzioni la necessità di investire in politiche a favore dei minori e degli adolescenti del Mezzogiorno. In diverse occasioni i veri protagonisti delle iniziative sono stati i ragazzi e le ragazze di Crescere al Sud, che hanno evidenziato le difficoltà che vivono nelle loro regioni e avanzato proposte concrete per superarle.

«Crescere al Sud è una realtà complessa, variegata, che esprime la diversità e le specificità di ciascuna regione del sud e delle organizzazioni che la compongono», dice Maria Pina Casula, portavoce della rete. «Si tratta di un’enorme ricchezza che deve essere tutelata e valorizzata. Il primo obiettivo di questa nuova fase sarà quello di lavorare per far crescere l’alleanza anche in territori in cui è meno radicata, dando voce – anzi spazio – ai giovani, vera essenza e sostanza di Crescere al Sud».

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