Economia
Rifugiati e vittime di violenza: sgravi per le cooperative sociali che assumono
Lo prevedono due emendamenti approvati alla legge di Bilancio 2018. Novità anche sul fronte della vigilanza nei confronti delle società cooperative
di Redazione
L’assunzione di persone a cui è stata riconosciuta protezione internazionale dopo il 1° gennaio 2016 beneficerà di incentivo. Lo prevede un emendamento alla Legge di Bilancio 2018 approvato il 19 dicembre in Commissione Bilancio: oggi il provvedimento sarà discusso in Aula, per poi tornare al Senato in terza lettura.
Le cooperative sociali che nel corso del 2018 assumeranno a tempo indeterminato una persona a cui è stata riconosciuta protezione internazionale dopo il 1° gennaio 2016 beneficerà di un contributo, entro il limite di spesa di 500.000 euro annui, a riduzione dello sgravio delle aliquote per l’assicurazione obbligatoria previdenziale ed assistenziale, relativamente agli assunti. L’emendamento in questione inserisce nella Legge di Bilancio il comma 50-bis.
In maniera analoga il nuovo comma 120-bis riconosce un incentivo alle cooperative sociali per le assunzioni a tempo indeterminato, effettuate nel corso del 2018, di donne vittime di violenza di genere, inserite in appositi percorsi di protezione debitamente certificati. L’incentivo consiste in un contributo, entro il limite di spesa di 1 milione di euro annui, a sgravio delle aliquote per l’assicurazione obbligatoria previdenziale ed assistenziale dovute relativamente alle lavoratrici e lavoratori assunti.
Sempre sul fronte cooperative sociali, il comma 513-bis, modifica il sistema di vigilanza nei confronti delle società cooperative, inasprendo le sanzioni in caso di mancato rispetto del carattere mutualistico prevalente, mentre il comma 135-bis modifica il regime tributario delle società cooperative. Qui il documento della Camera con la Sintesi degli emendamenti approvati dalla V Commissione Bilancio.
In foto, partecipanti al Progetto Vesta, che raccoglie le disponibilità ad accogliere richiedenti asilo da parte delle famiglie di Bologna.
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