Economia
Duo for a Job, formazione gratuita per giovani migranti
Duo for a Job mette in contatto giovani immigrati che cercano lavoro con persone di più di 50 anni che hanno esperienza professionale in campi correlati e che possono accompagnarli e supportarli nella loro ricerca di un'occupazione
Si chiama Duo for a Job ed è un programma di tutoraggio intergenerazionale e interculturale che offre a giovani migranti in cerca di occupazione una formazione gratuita e personalizzata di sei mesi, fornita da persone di più di 50 anni con esperienza nello stesso settore.
Duo for a Job è uno dei cinque vincitori del premio del Comitato economico e sociale europeo per la Società Civile, che è stato conferito a Bruxelles lo scorso 7 dicembre, e che mira a ricompensare «l'eccellenza nelle iniziative della società civile».
Quest'anno il premio è stato dedicato a progetti innovativi per promuovere l’occupazione e l’imprenditorialità di qualità per il futuro del lavoro. L’ambito tematico del concorso cambia ogni anno. L'edizione 2016 era dedicata alle organizzazioni della società civile che lavorano per migliorare la vita dei rifugiati e dei migranti.
Abbiamo incontrato Emmanuelle Ghislain, responsabile della comunicazione e del fundraising di Duo for a Job.
– Che cosa fa Duo for a Job?
Mettiamo in contatto giovani con un percorso migratorio che arrivano in Belgio e cercano un lavoro ma che non lo trovano facilmente per ragioni ovvie e li mettiamo in contatto con persone di più di 50 anni che li aiutano a trovare un'occupazione. E’ un percorso di 6 mesi durante il quale si vedono due o tre ore a settimana e durante il quale lavorano assieme su un percorso professionale.
– Dove è presente Duo for a Job? Quando è stato fondato?
E’ presente a Liegi, Anversa e Bruxelles ed è stato fondato 4 anni fa.
– Chi sono i giovani che partecipano al programma?
Sono giovani che hanno un'idea molto specifica di quello che vogliono fare ma non sanno esattamente come fare a trovare lavoro.
– Il programma è un modo per fare incontrare due generazioni che non si parlano…
Sì, è un un modo di fare incontrare due culture, due generazioni, che non si parlano , non hanno piattaforme fatte apposta per incontrarsi, quindi Duo for a Job è un motivo concreto per farli incontrare.
– Il progetto funziona?
Abbiamo iniziato 4 anni fa, l’abbiamo adattato a 950 duo (coppie di giovani e over 50). 53% dei giovani trova lavoro entro 12 mesi, ed è un numero doppio rispetto al tasso abituale. Se non seguono questo percorso hanno due volte meno la probabilità di trovare un lavoro. Abbiamo adesso 512 mentor, persone che aiutano ogni giorno questi giovani. Adesso vogliamo crescere ancora in altre città del Belgio come Ghent e poi andare all’estero. La Francia sembra per noi al primo posto e poi abbiamo forse la possibilità di andare nei prossimi anni anche in Italia, nel nord Italia. Siamo già stati contattati dalla Compagnia San Paolo, la fondazione della banca, che ci ha proposto di aiutarci nel momento in cui siamo pronti.
– Quali sono le vostre sfide?
In primo luogo i soldi perchè siamo un’organizzazione non profit, quindi dobbiamo cercare ogni giorno più soldi per essere sostenibili. In secondo luogo la gestione della crescita. Siamo stati fortunati perché abbiamo fatto il doppio di duo (coppie giovani-over 50) ogni anno, quindi ci siamo ingranditi molto in 4 anni, abbiamo iniziato tutti come volontari, non pagati e adesso siamo 27 a lavorare, quindi siamo cresciuti così tanto che è magnifico!
– Com’è nata l’idea di Duo for a Job?
Da due amici entrambi di Bruxelles, uno lavorava per Médecins sans Frontières e la Croce Rossa: lui andava in giro molto e aveva deciso di tornare a Bruxelles per fare qualcosa nel suo paese e nel suo continente. L’altro amico invece lavorava in un dipartimento di gestione delle risorse umane in una grande compagnia in Belgio e ha visto i problemi dei giovani ad entrare nel mercato del lavoro e anche delle persone di più di 50 anni che con le ristrutturazioni perdono il lavoro e non hanno più fiducia in loro stessi. Ci hanno aiutato con Duo for a Job. Ha senso avere fatto questo progetto qui a Bruxelles perché Bruxelles è la città al mondo in cui ci sono dopo Dubai più nazionalità diverse, è una città molto multiculturale, in cui 7 persone su 10 sono straniere.
– Come avete ricevuto i primi finanziamenti?
Con il meccanismo del social impact bond, era il primo in Europa continentale . Ci ha dato l’impulso finanziario per andare avanti. Ci ha dato anche l'attenzione di altre persone che volevano investire o aiutare con un impact, che era molto tangibile.
– Come avete preso la notizia della vincita del premio?
Siamo molto contenti , non ce lo aspettavamo per niente. Per noi è l'opportunità in primo luogo di incontrare altri attori del settore, che lavorano in modo differente dal nostro e dove possiamo sicuramente trovare sinergie. Dall’altro lato è l’opportunità di incontrare politici che decidono adesso del futuro dell'Europa. Fa piacere che tutti gli sforzi della società civile siano riconosciuti per quello che fanno, per progetti che funzionano e funzionano perchè hanno risultati dimostrati. Inoltre ai fini dello scopo della crescita e dell'apertura del nostro progetto in altre città, ha senso avere questi punti di contatto e queste connessioni con altri progetti.
Foto: pagina Facebook Duo for a Job
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