Cultura

Refashion e abiti etici alla sfilata di Sarsì

Rammendare e riparare abiti e allo stesso tempo le esistenze strappate delle donne: questo l'obiettivo del progetto che ha dato vita al brand. Venerdì 24 novembre nell'ex Chiesa di Sant'Agostino a Genova l'evento di presentazione della collezione autunno-inverno. L'iniziativa sostiene il centro antiviolenza Pandora

di Antonietta Nembri

Sarsì in genovese significa “rammendare”, il riferimento è all’antica arte della riparazione delle reti da pesca. Ma il ricucire può essere traslato anche per indicare il riparare gli strappi della vita, le difficoltà e i problemi del vissuto di alcune donne. E non è un caso che Sarsì – Fatto con le mani è anche il nome di un brand di moda etica. Un laboratorio sartoriale dove si creano capi da tessuti di qualità e materiali di recupero che vengono cuciti a mano. Un modo per esaltare l’artigianalità e la manualità.

L’acquisto delle attrezzature necessarie per dar vita al laboratorio dove si producono abiti nuovi come pure si riadattano capi vecchi che trovano nuova vita è stato possibile grazie al progetto Including Soon, finanziato con i fondi Fse per l’inclusione sociale del bando della regione Liguria “Tutte le abilità al centro”.


Attivo dal 2015, il laboratorio è un working progress e oggi arriva alla sua prima sfilata. In occasione della prima rassegna d’arte multimediale Etherea Solidale è in programma la presentazione della collezione Autunno-Inverno 2017-2018 di Sarsì- Fatto con le mani.

La filata si tiene (venerdì 24 novembre, alle ore 17) all’interno del suggestivo spazio della Chiesa di Sant’Agostino di Genova, l’ex edificio religioso, collocato nel cuore del centro storico genovese, diventa il palcoscenico della sfilata che assume la veste di performance nella quale modelle e danzatrici presenteranno gli abiti sulle musiche di Paolo Tarsi.

La sfilata è a cura di Virginia Grozio che sottolinea come il punto di forza del laboratorio sia proprio quello di offrire un’occasione di lavoro alle donne in situazione di svantaggio «al momento sono due quelle stabili», confida.

Nel laboratorio oltre alla creazione di nuovi modelli, si realizzano capi di refashion, ma anche corsi per aspiranti modellisti. Il brand Sarsì è nato dalla volontà delle cooperative Mignanego e Futuro Anteriore e sostiene il centro antiviolenza Pandora.

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