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Perquisita la nave Vos Hestia, Save the children: «Estranei alle indagini»

Dopo l'azione di questa mattina della Procura di Catania, che ha inviato ispettori a bordo dell'imbarcazione dell'ong sequestrando alcuni pc che potrebbero essere utili all'inchiesta in corso, torna alla ribalta il tema del ruolo degli enti umanitari in mare: «Ribadiamo con forza che Save the Children ha sempre agito nel rispetto della legge durante la propria missione di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo», commenta il presidente Valerio Neri

di Redazione

L’operazione di lunedì 23 ottobre 2017 da parte delle Autorità competenti a bordo della nave Vos Hestia di Save the Children presso il porto di Catania "è relativa ad una ricerca di materiali per reati che, allo stato attuale, non riguardano la nostra ong", sono le prime parole della stessa organizzazione non governativa a poche ore dalla perquisizione, durante la quale sono stati sequestrati alcuni pc che erano sull'imbarcazione.

Per Save the children "come si evince dallo stesso decreto di perquisizione, la documentazione oggetto di ricerca è relativa a presunte condotte illecite commesse da terze persone", in riferimento all'inchiesta della Procura di Trapani in cui è coinvolta la nave Iuventa dell'organizzazione non governativa Jugend Rettet. "Ribadiamo con forza la nostra totale estraneità alle indagini", dichiara Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia. "Abbiamo sempre agito nel rispetto della legge durante la propria missione di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo e confermiamo, pertanto, ancora una volta, che l'ong non è indagata. Tutte le operazioni sono state condotte in strettissimo coordinamento con la guardia costiera italiana e nella massima collaborazione con le autorità. La nostra missione è sempre stata guidata unicamente dall’imperativo umanitario di salvare vite".

Save the children "confida che la magistratura, nella quale abbiamo piena fiducia, faccia immediata chiarezza sull’intera vicenda". Nel frattempo, sospende le attività in mare: una decisione però non collegata all'azione giudiziaria. "Era già stato come già pianificato, e del resto attuato anche lo scorso anno", continua Neri. La decisione arriva "dopo aver valutato attentamente la riduzione del flusso di migranti che tentano di attraversare il Mediterraneo centrale per raggiungere l’Europa, e le mutate condizioni di sicurezza ed efficacia delle operazioni di ricerca e soccorso in mare nell’area. Per troppo tempo abbiamo supplito all’inesistenza o inadeguatezza di politiche europee di ricerca e soccorso, nonché di accoglienza dei migranti, cercando di portare un contributo concreto e volto al salvataggio delle vite di bambini e adulti”.

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