Welfare

Genitori in crisi? Arriva il “nonno sociale” contro la povertà educativa

Al via in Lombardia un progetto che mette gli anziani a disposizione della comunità e a sostegno dei genitori in difficoltà per il contrasto alla povertà educativa. Promossa da Auser Lombardia, l'iniziativa coinvolge una rete di 47 partner e vede in campo 16 comuni, 4 istituti comprensivi, 8 cooperative, 4 università, una fondazione e 14 associazioni Auser

di Gabriella Meroni

Creare una rete di "nonni sociali" a disposizione della comunità e a sostegno dei genitori in difficoltà per il contrasto alla povertà educativa. Nonni non solo per i propri nipoti, ma anche per chi i nonni non li ha, come i bambini di origine straniera o per chi viene da famiglie complicate. È l’obiettivo del progetto promosso da Auser Lombardia “I nonni come fattore di potenziamento della comunità educante a sostegno delle fragilità genitoriali” approvato in questi giorni, e finanziato dal Bando Prima infanzia 2016 dell’Impresa Sociale “Con i Bambini”.

I nonni da sempre svolgono un ruolo fondamentale di supporto e di aiuto nel welfare familiare. Sono un punto di riferimento affettivo, educativo con il loro bagaglio di esperienza e di memoria, sono un sostegno importate nella cura dei nipoti. Un lavoro faticoso ma gratificante. L’idea del progetto nasce proprio da qui. Il bando riguarda la fascia d’età 0-6 anni, una fase in cui l’apprendimento segna fortemente la vita futura.

Il progetto vede come capofila Auser Lombardia e coinvolge una rete di 47 partner tra cui Auser Toscana, Auser Umbria, Auser Basilicata, Università Bicocca, Università di Firenze, la Fondazione Asilo Mariuccia di Milano, l’Istituto degli innocenti di Firenze, Comuni e cooperative sociali. In tutto verranno coinvolti 16 comuni, 4 istituti comprensivi, 8 cooperative, 4 università e istituti di ricerca,1 fondazione e 14 associazioni Auser. Tutti gli interventi saranno finalizzati ad integrare e sostenere bisogni e necessità che i nidi e le scuole materne attuali non sono in grado di soddisfare; questo in considerazione dei nuovi fenomeni migratori, della crisi economica e del radicale cambiamento dell’organizzazione e degli orari di lavoro.

In Lombardia sono stati scelti Sesto San Giovanni e la provincia di Cremona, comuni che, sia pure per motivi diversi, sono emblematici di tali bisogni. In Toscana si prevedono attività di sostegno a genitori “single” e a famiglie di migranti, in Umbria sono stati scelti piccoli comuni e realtà che stanno accogliendo le comunità terremotate e in Basilicata 4 comuni che hanno problemi di spopolamento e di integrazione dei migranti. L’Università Bicocca assicurerà l’impianto pedagogico dell’intero progetto e realizzerà i moduli formativi. Le sedi Auser verranno utilizzate per accogliere, informare, creare comunità, organizzare momenti di festa e condivisione, laboratori. Il progetto durerà 3 anni, si pensa di raggiungere nel triennio una platea di oltre 1000 bambini con le loro famiglie. Il finanziamento previsto supera i 2 milioni e 150mila euro. Tra gli elementi innovativi la valutazione dell’impatto sociale del progetto e del cambiamento che produrrà.

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