1000 palloncini neri per dire “Stop carbone”

Una simbolica nuvola nera per la chiusura di tutte le centrali a carbone in italia entro il 2025 percorrerà oggi pomeriggio, 27 settembre, le vie centrali di Roma. È questo il modo scelto dall'associazione del Panda per mobilitarsi in vista della pubblicazione della Strategia energetica nazionale da parte del Governo

di Redazione

Una nuvola di palloncini neri percorrerà oggi pomeriggio, mercoledì 27 settembre, i cieli di Roma. È questa la modalità scelta dal WWF per la sua mobilitazione contro il carbone. Una manifestazione “particolare” che transiterà dalla sede romana dell’associazione fino a Montecitorio, passando per il ministero dello Sviluppo economico in via Veneto, con una nuvola simbolica di Co2.

L’appuntamento per dire Stop al carbone in Italia entro il 2025 è alle ore 16,30: la grande nuvola composta da mille palloncini neri si muoverà per le vie centrali di Roma percorrendo Via Veneto, Piazza Barberini, via Del Corso e Montecitorio, dove alle ore 18 l’Associazione del Panda farà un punto con la stampa. I 1000 palloncini neri con la scritta Stop Carbone, saranno la traduzione della quantità di CO2 emessa in una sola frazione di secondo da una centrale a carbone come quelle di Civitavecchia o di Brindisi, che ogni secondo libera circa 400kg di CO2.

Una richiesta di forte attenzione è quella che fa il WWF in giorni importantissimi per le scelte energetiche del Paese. Il governo nelle prossime settimane, infatti, pubblicherà la Strategia energetica nazionale, con la quale si deciderà la traiettoria energetica dell’Italia per almeno i prossimi 20 anni.


Per la prima volta – ricorda una nota del WWF – si sta prendendo in esame la possibilità di una chiusura delle centrali a carbone, ma nella proposta del Governo si delineano gli scenari senza operare una scelta chiara e, quindi, la data effettiva dello stop. Per il WWF Italia, la chiusura deve avvenire entro il 2025, in linea con altri Paesi europei, dicendo addio a una fonte fossile causa in Italia di circa 8 morti a settimana e di una spesa sanitaria annua calcolata di 1,4 miliardi di euro

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