Welfare
La delibera del Comune che si «tutela dall’invasione delle popolazioni africane e non solo»
La sindaca leghista di San Germano Vercellese e il suo vice firmano un provvedimento di pieno agosto in cui "chi con comunica la presenza nella propria abitazione di profughi/clandestini" e non adempie altre indicazioni può ricevere una multa da 150 a 5mila euro. Ecco il testo
di Redazione
Non è uno scherzo. Quello pubblicato sul sito del Comune di San Germano Vercellese, 1600 abitanti guidati da una giunta targata Lega Nord, è un verbale di delibera della giunta fin troppo vero. "Tutela del territorio sangermanese dall'invasione /immigrazioni delle
popolazioni africane e non solo. Provvedimenti": questo l'oggetto, ovvero il titolo del documento, che già di per sé fa rimanere senza parole perché presenta in un atto pubblico un termine spesso associato ai flussi migratori da chi vuole combatterli con ogni mezzo: "invasione". Anche se gli ultimi dati ufficiali attestano al 10 per cento la presenza di stranieri in Italia (6 milioni su 60) e, soprattutto, allo 0,2 per cento – due su mille – quella dei richiedenti asilo, che nella delibera prendono il nome di "profughi/clandestini" (cambio fuorviante, perché il richiedente asilo è una figura con uno stauts giuridico mentre gli altri due sostantivi no nlo sono).
Il testo licenziato dal primo cittadino Michela Rosetta (scaricabile anche in coda all'articolo) contiene diversi passaggi significativi ed è rivolto innanzitutto al Prefetto in quarto organizzatore di un modello di accoglienza che il Comune vercellese non vuole: "Si rende necessario tutelare il territorio comunale da azioni che, siccome ventilato, potrebbero essere intraprese da Prefetture, privati, organizzazioni (religiose e non), cooperative e altri soggetti o enti in disaccordo con l’Amministrazione Comunale. Non è possibile tollerare che l’Autorità espressa dal Sindaco eletto dai cittadini venga scavalcata quanto all'argomento dell’ospitalità degli immigrati, che l'ospitalità, espressa ipocritamente e a ogni costo, abbia quale epilogo lo scaricare sulle spalle, sulle casse e sulle responsabilità dei Comuni (specie quelli di piccola dimensione quanto a estensione territoriale e ad anagrafica cittadina) la presenza di centinaia di persone estranee al contesto e che, dopo pochi mesi, verranno a bussare alla porta del Sindaco per chiedere assistenza che con ogni probabilità non potrà essere fornita".
Probabilità e pericolosità del "fenomeno" che la sindaca rimarca in più passaggi: "La problematica relativa all’immigrazione/invasione o esodo di massa delle popolazioni (africane e non solo) interessa l’intera comunità, ormai spaventata per qualsivoglia assunta accoglienza di cittadini immigrati. Le notizie di disordini e malcontenti sono all’ordine del giorno, così come lo sono le problematiche gravi che il fenomeno comporta a livello territoriale. Pertanto è giusto che un Sindaco debba prevenire e combattere queste paure, battendosi contro ogni avversa decisione presa 'dall’alto' e non comprensibile o condivisibile dalle comunità locali". Più avanti, dopo i riferimenti legislativi, anche considerazioni in libertà che richiamano slogan della componente nazionale partito a cui fa riferimento la giunta cittadina: "L’Italia si è trasformata in un campo profughi/clandestini e che ad oggi non si rinvengono soluzioni politiche e normative sia a livello nazionale e sia a livello internazionale, in grado di adottare una gestione vera dell’emergenza, producendo disagio diffuso nei territori italiani e creando allarme e gravi discriminazioni sociali, in quanto tale emergenza sta penalizzando gli italiani che sostengono, con il loro lavoro e le loro tasse, istituzioni e servizi pubblici. Tale gestione sta incrementando a dismisura il livello di indebitamento".
Alla fine del testo si ritrovano i provvedimenti che l'amministrazione sangermanese intende intraprendere, preso atto che "la situazione sopra esplicitata, seppur non consente in alcun modo di impedire al Sindaco la sottoscrizione di contratti tra Prefettura e Società che gestiscono la dimora dei richiedenti asilo, tuttavia legittima l'Autorità Comunale (e il Sindaco che lo rappresenta) ad assumere i propri poteri al fine di prevenire situazioni emergenziali e garantire l’adeguata conoscenza della situazione relativamente al proprio territorio comunale". Tali provvedimenti sono: "In caso di violazione degli obblighi e degli ordini previsti, il soggetto privato è punito con la sanzione amministrativa da euro 150,00 a euro 5.000,00 (si richiama il disposto della L. n.689/1981 e s.m.i.)" se "i Proprietari o Conduttori o Gestori (siano essi persone fisiche o persone giuridiche di qualsiasi natura e forma) di immobili siti nel Comune", appunto, non rispettano alcuni ordini elencati: "comunicare preventivamente all’amministrazione locale la sottoscrizione di contratti di locazione ovvero di comodato ovvero di concessione di qualsivoglia diritto reale o personale di godimento e utilizzo con soggetti (persone fisiche o giuridiche) che abbiano tra le possibili finalità (anche derivanti ed evincibili dallo statuto, nel caso di persone giuridiche) l’ospitalità di richiedenti asilo; comunicare la partecipazione a bandi indetti da parte di qualsiasi Organo Pubblico al fine dell’ospitalità e gestione dell’emergenza dei richiedenti asilo nonché dell’esito della stessa entro 5 giorni dalla pubblicazione o notizia delle graduatorie; comunicare, nei 15 giorni precedenti, la sottoscrizione di accordi, contratti e convenzioni con gli Organi ed Amministrazioni Pubbliche deputate alla gestione dell’emergenza profughi; produrre all’Autorità Comunale entro 5 giorni dalla sottoscrizione il contratto stipulato con la Prefettura o con altro Organo dello Stato a ciò deputato (ovvero di produrre autocertificazione dell’avvenuta sottoscrizione del predetto contratto con indicazione degli estremi precisi dell’atto di agibilità dei locali, con indicazione della durata del rapporto, dell’immobile cui inerisce, del numero di richiedenti asilo da ospitare nella struttura così come indicato in contratto), con allegazione di copia della conformità degli impianti di cui all’immobile, come rilasciati dal professionista incaricato; comunicare, attraverso una relazione quindicinale da parte del soggetto privato contraente, l’organizzazione interna della struttura, consistente nella dichiarazione di quanti siano i soggetti che ivi vi alloggiano, della provenienza degli stessi nonché di ogni altra informazione riguardante la salute dei medesimi".
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.