Mondo

Delitti d’umanità: condannato Cédric Herrou

Mentre nel Mediterraneo continua la guerra alle Ong, in Francia un tribunale condanna a 4 mesi di prigione un agricoltore. La sua colpa? Aver aiutato 200 migranti

di Marco Dotti

Che cosa accade in Europa? O meglio, che cosa accade all'Europa? Sospeso Schengen, il trattato di libera circolazione interna, inaspriti i controlli alle frontiere, guerra ideologica (e non solo) senza esclusione di colpi alle Ong. Non bastasse, arrivano anche le condanne.

Oggi la Corte d'Appello di Aix-en-Provence ha condannato a 4 mesi Cédric Herrou (nella foto). L'agricoltore di Breil-sur-Roya (Alpes-Maritimes) era incolpato di aver aiutato almeno 200 migranti (ma altre fonti parlano di oltre 1000 persone), di origine prevalentemente eritrea e sudanese, a superare la frontiera italiana. Il 10 febbraio scorso il tribunale di Nizza lo aveva sanzionato con un'ammenda di 3000 euro, ma il Procuratore – che per lui aveva chiesto 8 mesi aveva fatto ricorso contro la condanna.

Poche ore fa il verdetto e l'amara sopresa per l'attivista Herrou: a suo carico, pesa anche il reato di occupazione abusiva di uno stabile – inutilizzato da almeno 30 anni – delle ferrovie francesi, usato per ospitare i migranti. La SNCF dovrà ricevere 1000 euro a titolo di risarcimento danni da Herrou.

Sembra un vecchio film con Fernandel e Totò, La legge è la legge. E, infatti, la legge è la legge, non fa sconti e la Corte ha sentenziato che la punizione per l'attivista è una sorta di avvertimento. D'ora in poi, chi la trasgredisce – indipendentemente dai fini umanitari – paga. Tira una brutta aria, in quest'Europa. Sia in mare, sia al di là delle Alpi. Prepariamoci.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.