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Lombardia, Umbria, Piemonte e Valle d’Aosta: nuovi bandi per tutori di minori non accompagnati

Altre quattro regioni hanno pubblicato gli avvisi di selezione per i volontari che vogliano diventare tutori di minori non accompagnati. Sono dodici le regioni in cui è già possibile presentare domanda

di Sara De Carli

In Lombardia servono almeno mille volontari che facciano da tutore a un minore straniero non accompagnato. Ad aprile 2017, secondo i dati presentati dal Garante regionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, Massimo Pagani, erano censiti 1.075 minori stranieri non accompagnati, a cui andrebbero aggiunti quelli presenti ma sconosciuti alle Prefetture e quelli in arrivo con i flussi migratori in corso. La Lombardia ha pubblicato l’avviso per la selezione, la formazione e l’iscrizione negli elenchi dei tutori volontari, secondo quanto previsto dalla legge del 7 aprile 2017. L’avviso porta la data del 19 luglio 2017 ed è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia (qui il testo dell'avviso).

I volontari che si candidano a diventare tutore di un minore non accompagnato eserciteranno gratuitamente la responsabilità genitoriale per i minori già presenti o in ingresso sul territorio nazionale. Il tutore si farà carico non solo della rappresentanza giuridica del minore ma promuoverà anche una sorta di “genitorialità sociale” e di cittadinanza attiva, vigilerà sul benessere psico-fisico del minore, ne amministrerà l’eventuale patrimonio, ne seguirà i percorsi formativi, scolastici e anche di ricongiungimento famigliare.

L’avviso non fissa un termine per la presentazione delle domande. Possono candidarsi i cittadini che abbiamo compiuto il 25° anno di età. La funzione del tutore è volontaria e gratuita. È previsto un colloquio conoscitivo per individuare le peculiarità relazionali e motivazionali del candidato, che solo a quel punto verrà ammesso alla formazione, con una valutazione al termine del corso.

«Da oggi inizieremo concretamente a confrontarci con i numeri, per sapere come risponderanno i lombardi a questa importante sollecitazione», spiega il Garante regionale Massimo Pagani, incaricato del coordinamento e dell’attuazione delle procedure. «In prima battuta possiamo stimare che servano almeno mille volontari, ma questa sarà l’occasione per avere una geografia precisa e definitiva del fenomeno sul territorio lombardo. Tra le maggiori criticità c’è sicuramente la previsione delle risorse da parte del Governo: già oggi mancano i fondi per sostenere adeguatamente la formazione dei tutori, ma soprattutto la legge non ha stimato i costi dell’organizzazione e della gestione di questa macchina che coinvolge Regione, Garante, Tribunali ordinari e Tribunali dei minori». La gestione del nuovo sistema non sarà infatti semplice: serviranno mediatori culturali, esperti e consulenti da affiancare ai tutori volontari dei minori, spazi fisici per la formazione e le attività di aggiornamento, percorsi per l’inserimento scolastico. E visto che «dei mille minori presenti il 50% ha già 17 anni, andranno valutate anche politiche di rimpatrio volontario assistito».

Anche il Piemonte nei giorni scorsi ha presentato il suo bando per selezionare e formare i tutori volontari per i minori stranieri non accompagnati. Il bando (qui il testo) è senza data di scadenza. «Qui, oggi, passiamo dal dire al fare», ha dichiarato il presidente dell’Assemblea legislativa e del Comitato regionale per i Diritti umani Mauro Laus. «l’Italia può dirsi orgogliosa di essere il primo paese in Europa a dotarsi di un sistema organico che considera i bambini prima di tutto ‘bambini’, a prescindere dal loro status di migranti o di rifugiati. Il bando che lanciamo apre alla ricerca di tutori-persone, spogli da altre incombenze se non quelle della tutela, in grado di andare al di là del sistema di prima accoglienza, che prepari alla tutela psicologica, educativa, legale e giuridica dei minori migranti, per un percorso reale d’inserimento nel tessuto sociale e formativo». La selezione del tutore volontario articola in tre fasi: preselezione dei candidati sulla base della domanda presentata, formazione obbligatoria (partirà intorno al mese di ottobre), e iscrizione nell’elenco dei tutori volontari per i candidati che abbiano portato a termine l’intera procedura di formazione.

«Ci troviamo di fronte alla necessità e all’opportunità di far gestire la tutela dei minori non accompagnati a persone di buona volontà della società civile» ha affermato la garante regionale dell’Infanzia, Rita Turino. Anche in Piemonte sono un migliaio i minori non accompagnati e al momento, a parte una piccola minoranza, la loro tutela è affidata agli enti pubblici. «Attraverso il bando miriamo a introdurre una forma di genitorialità sociale che affianchi questi ragazzi fino al compimento della maggiore età, aiutandoli a esercitare i propri diritti e ad essere consapevoli dei propri doveri». Il procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei minori di Piemonte e Valle d’Aosta Annamaria Baldelli ha sottolineato come si tratti «di un’opportunità, non solo formale, di accogliere i ragazzi e di non “parcheggiarli”, perché non dobbiamo dimenticare che si tratta di ragazzi che hanno bisogno prima di tutto di essere accolti e aiutati a integrarsi in un nuovo contesto». Il Garante della regione Piemonte seguirà la selezione e formazione anche dei tutori volontari della regione Valle d’Aosta, in base a una delega dell'Autorità Garante Nazionale.

Un bando è stato pubblicato anche dalla garante regionale dell'Umbria, Maria Pia Serlupini (qui l'avviso), regione che già nel 2016 aveva avviato la formazione dei tutori volontari di minori non accompagnati.

Con Lombardia, Umbria, Piemonte e Valle d'Aosta salgono a dodici le regioni in cui è già possibile presentare domanda per diventare tutore di un minore non accompagnato. Queste regioni si aggiungono infatti a Campania, Lazio, Liguria, Provincia Autonoma di Bolzano, e al bando emesso dalla Autorità Garante Nazione per le regioni che non hanno ancora un garante regionale (Toscana, Sardegna, Abruzzo e Molise). Qui le Linee guida nazionali elaborate dall'Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza per conoscere con esattezza i compiti del tutore di un minore non accompagnato e qui i riferimenti per tutti i garanti regionali.

Foto Nathaniel Tetteh / Unsplash

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