Mondo
2050: nessun futuro per l’Europa senza i migranti
Una ricerca delle Nazioni Unite rivela che nel 2050 il pianeta accoglierà 9,8 miliardi di abitanti. Mentre sette delle 20 nazioni più popolate al mondo saranno africane, con la Nigeria che supererà gli Stati Uniti, l’Onu annuncia un declino demografico inesorabile dell’Europa. A salvarla saranno i migranti.
Nel 2050 sulla terra saremo quasi 10 miliardi di abitanti, con un picco di 11 miliardi nel 2100. Ma quali saranno i paesi e i continenti più popolati del nostro pianeta? India e Cina rimarranno ai primi due primi posti della classifica mondiale, con gli indiani destinati a sorpassare i cinesi già nel 2024 per diventare 1,7 miliardi nel 2050 contro 1,3 in Cina. A rivelarlo è la Divisione Popolazione delle Nazioni Unite che nel suo rapporto annuale diffuso ieri sostiene che “tra i 20 paesi più popolati al mondo nel 2050, sette saranno africani”.
Secondo questo studio la Nigeria, che sta già registrando in questi anni il più alto tasso di crescita demografica al mondo, salirà al terzo posto con oltre 470 milioni di abitanti, superando gli Stati Uniti (quarto posto), a loro volta seguiti da Indonesia, Pakistan, Brasile, Bangladesh, Rep. Democratica del Congo, Etiopia e il Messico che chiude la top ten.
Il grande "perdente" sarà l’Europa, con tassi negativi superiori al 15% in paesi dell’est quali la Bulgaria, la Croazia, la Polonia o la Romania. La Gran Bretagna scavalcherà la Germania in testa alla classifica europea: la popolazione crescerà infatti dai 65 milioni di abitanti attuali agli oltre 80 milioni del 2100. Anche la Francia conoscerà una crescita demografica (da 64 milioni a 74 milioni entro la fine del secolo), mentre Germania e Spagna perderanno circa 10 milioni di abitanti.
La Nigeria, che sta già registrando in questi anni il più alto tasso di crescita demografica al mondo, salirà al terzo posto con oltre 470 milioni di abitanti.
E l’Italia? Da qui al 2050, il nostro paese perderà circa 4,5 milioni di abitanti (passando dagli attuali 59,5 milioni a 54 milioni), per scendere sotto la soglia dei 48 milioni di abitanti nel 2100. “In certi paesi dove il tasso di fertilità è molto basso, se non negativo, e la popolazione anziana sempre più numerosa, il flusso netto di migranti è stata la principale fonte di crescita della popolazione e in alcuni casi ha evitato un calo della dimensione della popolazione”, sostiene John Wilmoth, direttore della Divisione Popolazione delle Nazioni Unite.
Secondo la ricerca che ha coordinato, le persone con un aetà superiore ai 60 anni passeranno dall’attuale miliardo a due miliardi, mentre la fascia d’età compresa da 0 a 15 anni rappresenterà un quarto della popolazione mondiale, nella stragrande maggioranza nel Sud del mondo. Insomma, sembra davvero plausibile l’ipotesi secondo la quale a salvare l’Europa da un invecchiamento inevitabile, con tutte le conseguenze che questo processo comporta in termini di salute pubblica, costi pensionistici, capacità di innovazione, ecc., saranno i migranti.
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