Politica

Il Consiglio dei Ministri approva il decreto attuativo del REI

«Siamo, però, solo all'inizio del percorso. Per continuarlo è necessario che, nella nota di aggiornamento del DEF e sin dalla prossima legge bilancio venga introdotto un Piano pluriennale che consenta di raggiungere, in tempi definiti e con finanziamenti precisi, gli obiettivi decisivi per la modernizzazione del nostro welfare. Primo tra tutti, l'universalità»: così l’Alleanza contro la Povertà commenta l'approvazione del REI

di Redazione

Il Consiglio dei Ministri ha dato via libera al Rei, approvando il decreto “Disposizioni per l’introduzione di una misura nazionale di contrasto alla povertà”, in attuazione della legge 15/03/2017 n. 33. Lo ha presentato il ministro Poletti, nel primo pomeriggio: da 190 a 485 euro per le famiglie con Isee sotto i 6mila euro, partendo da quelle con figli minori.

«L’approvazione del decreto attuativo della legge delega di contrasto alla povertà è il primo atto concreto nella costruzione di una strategia nazionale di lotta all’esclusione che ci avvicina al resto d’Europa. Ora restano solo gli ultimi, decisivi, passaggi istituzionali, in Conferenza Unificata e in Parlamento, prima dell’approvazione definitiva da parte del Governo che chiuderà la fase di costruzione della prima reale misura nazionale di lotta alla povertà nel nostro paese»: così l’Alleanza contro la povertà commenta il via libera di Palazzo Chigi che rende operativo il provvedimento d’introduzione del Reddito d'Inclusione (Rei).

Il testo recepisce sostanzialmente i contenuti del Memorandum siglato il 14 aprile tra Governo e Alleanza contro la povertà, relativamente ai punti d’intesa raggiunti. «Siamo, però, solo all'inizio del percorso. Per continuarlo è necessario che, nella nota di aggiornamento del DEF e sin dalla prossima legge bilancio – aggiunge l’Alleanza – venga introdotto un Piano pluriennale che consenta di raggiungere, in tempi definiti e con finanziamenti precisi, gli obiettivi decisivi per la modernizzazione del nostro welfare. Primo tra tutti, l'universalità: tutte le persone e le famiglie in povertà assoluta devono essere raggiunte, compresi i cittadini stranieri. Secondo, l'adeguatezza: ogni povero deve ricevere un adeguato pacchetto di riposte, composto da un contributo economico sufficiente a raggiungere uno standard di vita decente e a servizi del welfare locale capaci di offrire la concreta possibilità di modificare il proprio percorso esistenziale».

«È fondamentale che l’incremento delle risorse, il carattere universalistico dell’intervento, la consistenza del sostegno economico e lo sviluppo di risposte adeguate nei territori procedano di pari passo. Solo così – precisa l’Alleanza – il REI potrà diventare realmente uno strumento valido per l’inclusione sociale. L’auspicio è che questo tema diventi una priorità condivisa pienamente da tutte le forze politiche e da tutti i soggetti sociali del nostro paese per evitare che rimanga un’ennesima riforma incompiuta».

L’Alleanza contro la povertà riconosce «nel percorso compiuto finora, l’impegno del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali» e auspica «che le Commissioni Parlamentari possano essere ispirate dalla stessa volontà di migliorare ulteriormente il decreto che una volta approvato costituirà solo il primo passo di un percorso più lungo ma da compiere velocemente, verso la costruzione di adeguate politiche contro la povertà nel nostro paese».

Foto Annie Spratt / Unsplash

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