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Ong, continua la saga dei procuratori

Dopo Zuccaro a prendersi i riflettori è Ambrogio Cartosio di Trapani. Il format è sempre lo stesso: mezze frasi, nessuna prova e titoloni sui giornali

di Lorenzo Maria Alvaro

«La presenza delle navi delle Ong in un fazzoletto di mare potrebbe costituire, non da solo, ma con altri elementi, un elemento indiziario forte per dire che sono a conoscenza che in quel tratto di mare arriveranno imbarcazioni di migranti e dunque ipotizzare il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Soggetti a bordo delle navi sono evidentemente al corrente del luogo e del momento in cui arriveranno i migranti. Ma la risposta a questo quesito deve arrivare tenendo conto della legisazione italiana che prevede una causa di giustificazione. Se una nave qualsiasi viene messa al corrente del fatto che c'è il rischio che un'imbarcazione possa naufragare, ha il dovere di soccorrerla in qualsiasi punto e questo principio travolge tutto. Insomma, per la legislazione italiana, si potrebbe dire che viene commesso il reato di favoreggiamento di immigrazione clandestina, ma non è punibile perché commesso per salvare una vita umana».

Tradotto: le ong rispettano la legge. Ma nel caso venisse cambiata la legge potrebbero aver commesso dei reati.

Non è uno scherzo, una presa in giro o una forma estrema di satira. A parlare è il procuratore di Trapani Ambrogio Cartosio in audizone alla commissione Difesa del Senato. Naturalmente però sui gioralai (per semplciità abbiamo preso i titoli di Repubblica e Corriere) la notizia non è che ormai i magistrati, seguendo il mirabile esempio di Zuccaro, parlino a ruota libera lasciando toga e codici a casa, ma che sembrerebbero esserci degli indagati tra le fila delle Ong.



Ma anche qui la notizia (così come i titoli) pare forzata. Stando alle parole del pm: «Alla Procura di Trapani risulta che in qualche caso navi delle Ong hanno effettuato operazioni di soccorso senza informare la centrale della guardia costiera». Per questo «la Procura ha aperto un'indagine sull'ipotesi di reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina che coinvolge non le Ong come tali, ma persone fisiche delle Ong».

Insomma Cartosio avrebbe aperto un'indagine nei confronti di alcuni componenti di alcune Ong per un reato che in realtà non può essere stato commesso stando alle leggi attuali.

Non solo: il pm a conclusione della sua audizione ha escluso di avere elementi per dire che i finanziamenti delle Ong possano avere origini illegittime e che le finalità dei soccorsi in mare delle navi umanitarie possano avere obiettivi diversi.

A quanto pare nel mondo di sottosopra, dove siamo finito ormai da oltre un mese, non ci sono prove o indizi a carico delle Ong. Ma è giusto dire che sono colpevoli lo stesso. Anche se fosse per una legge che non c'è ma che dovrebbe esserci.

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