Non profit
Bergamo città virtuosa: grazie al regolamento no slot cala il consumo di azzardo
Nel 2016 rallenta il consumo di gioco nella città di Bergamo: -11,4% la raccolta da slot nei bar e nelle tabaccherie, -7,8% i Gratta&Vinci. In Italia +7% il consumo di gioco: grazie alla regolamentazione decisa dal comune, la città di Bergamo scende sotto la media nazionale, regionale e provinciale
di Marco Dotti
«Dai dati provvisori in nostro possesso pare proprio che il regolamento del Comune di Bergamo per contrastare l'azzardo abbia cominciato a dare qualche risultato significativo». A parlare è dice il Sindaco di Bergamo Giorgio Gori, esponendo i dati provvisori dei Monopoli di Stato sulla raccolta di gioco nel capoluogo e nella provincia di Bergamo nel 2016, numeri sciorinati da Gori in occasione di un incontro con i sindaci della zona omogenea urbana di Bergamo, un parterre di 23 sindaci a cui si è aggiunto il comune di Seriate.
Una riunione nata dalla volontà di Gori di presentare anche ai Comuni limitrofi il regolamento anti-ludopatia adottato a Bergamo nel luglio scorso: obiettivo dichiarato quello di migliorare l’efficacia delle limitazioni adottate dal capoluogo orobico (ecco le prescrizioni in sintesi: qui) estendendole anche all’hinterland.
Il dato più evidente è quello che riguarda la raccolta delle AWP, le macchinette nei bar e nelle tabaccherie: il dato 2016 evidenzia nel capoluogo una contrazione del -11,4%, diminuzione 11 volte superiore a quella della provincia (sul quale ovviamente incide fortemente il risultato del capoluogo), che si attesta al -1%. A Bergamo diminuzione del -7,8% anche della raccolta su Gratta&Vinci(19.714.342 euro).
I dati registrati a Bergamo evidenziano trend molto positivi rispetto ai dati della Provincia di Bergamo e di Regione Lombardia: mentre le VLT registrano crescite che sfiorano il 6% sul territorio provinciale, a Bergamo l’incremento è di 5 punti percentuali sotto il dato provinciale, pari al 1% (con una raccolta fisica di 155.146.316 euro nel 2016, dati provvisori Monopoli di Stato). Crescono invece le scommesse sportive, ma di una percentuale (+22,8%) pari alla metà della crescita registrata in provincia di Bergamo (41,8%).
La crescita della spesa per il gioco d’azzardo lecito a Bergamo è inferiore a quella della provincia di Bergamo e di Regione Lombardia (4% nel capoluogo rispetto al +7,8% del dato provinciale, al +6% del dato regionale): in Lombardia nel 2016 si sono giocati 17,5 mld di euro, nella provincia di Bergamo 1,95 mld di euro, nel capoluogo complessivamente 317milioni di euro.
«I dati in nostro possesso – commenta Gori – si inscrivono in un quadro nazionale nel quale il consumo di gioco è cresciuto nel 2016 del +7%. Non dimentichiamo che il regolamento del Comune di Bergamo è stato varato solamente nel luglio scorso: i numeri che presentiamo oggi sarebbero quindi ancor più significativi, visto che le limitazioni che abbiamo proposto coprono un arco di soli cinque mesi e mezzo. Certo, si tratta ancora di dati provvisori (i dati saranno definitivi solo a fine giugno) ma la sensazione è che il regolamento stia sortendo effetto».
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