Welfare

Adozioni internazionali, ecco come è andato il 2016

Gli enti autorizzati stanno iniziando a pubblicare i dati statistici relativi al 2016. Abbiamo raccolto i numeri già pubblicati: si tratta di un campione di enti che rappresenta circa la metà delle adozioni realizzate. Nel 2016 i bambini che hanno trovato una famiglia in Italia sono diminuiti del 15%. Il calo più vistoso è per gli enti più grandi.

di Sara De Carli

I dati sono indispensabili dicono alcuni. No, l’ossessione per i dati è un falso problema, ribattono altri. Ma come sono andate le adozioni internazionali nel 2016? Gli enti autorizzati alle adozioni internazionali, con l’inizio del nuovo anno, stanno iniziando a pubblicare sui loro siti le statistiche relative all’anno appena concluso: ecco una prima panoramica, assolutamente parziale, attraverso le informazioni già messe online dagli stessi enti.

Cifa e Aibi, gli enti autorizzati tramite cui nel 2015 più bambini avevano trovato una famiglia in Italia, nel 2016 hanno visto una forte contrazione degli arrivi. Il Cifa passa da 247 bambini adottati nel 2015 a 169, Aibi da 175 a 107. Il terzo ente, per numero di bambini arrivati, è Naaa: sono 104 i bambini adottati nel 2016, contro i 113 dell’anno precedente.

Complessivamente questi tre enti nel 2016 hanno accompagnato l’adozione di 380 minori, rispetto ai 535 dello scorso anno, che significa un calo del 29%. Quanto ai paesi di origine, stando a soli questi tre enti, la Cina risulta essere è il primo paese di provenienza dei bambini adottati da famiglie italiane: sono nati in Cina cento bambini adottati nel 2016 da famiglie italiane (il 26% del totale dei minori entrati con questi tre enti), di cui 66 con il Cifa (il secondo paese con cui l’ente ha lavorato è stata la Federazione Russa, da cui sono arrivati 48 minori), 23 con Aibi (ma da Perù e Brasile sono arrivati rispettivamente 21 e 17 minori), 11 con Naaa (che ha lavorato soprattutto con il Vietnam, da cui sono arrivati 28 bambini). «Siamo ancora l’ente autorizzato che ha portato a termine il maggior numero di adozioni internazionali in Italia, è un primato che ci riempie di orgoglio perché dietro a ogni numero c’è un bambino in carne e ossa», afferma il presidente Gianfranco Arnoletti, sottolineando come «la contrazione dei numeri significa la riduzione del numero di bambini che hanno visto rispettato il diritto di avere una famiglia grazie all’adozione».

Andando online sui siti dei vari enti autorizzati si trovano altri numeri. Con il Ciai sono entrati 50 bambini, numero sostanzialmente stabile rispetto ai 54 del 2015. Paola Crestani tuttavia sottolinea la preoccupazione già portata in Commissione Giustizia: «per ogni bambino a cui Ciai è riuscita a trovare famiglia, ce n’è un altro per cui non ci siamo riusciti. Abbiamo mandato indietro dossier di grossomodo altrettanti bambini, con special needs, per cui non abbiamo trovato famiglie disponibili», spiega. Bambarco scende da 54 a 38 minori, Spai passa da 72 a 77, con Nova erano arrivati 44 bambini nel 2015 mentre gli arrivi nel 2016 sono stati 53, La Maloca nel 2016 arriva a 21 minori adottati in Colombia, rispetto ai 18 dell’anno precedente. Avsi sale da 17 a 21 adozioni concluse, e il dato parziale di Fondazione Patrizia Nidoli dice di 45 bambini entrati al 30 novembre 2016, contro i 79 del 2015. Crescono molto i numeri di Enzo B: 70 minori adottati nel 2016 rispetto ai 45 del 2015, il Centro Aiuti per l’Etiopia conferma il suo trend, con 49 bambini adottati rispetto ai 50 del 2015, con Asa hanno trovato famiglia 53 minori, cinque in più dei 48 dell’anno scorso. Con La Primogenita i minori adottati nel 2016 sono stati 25 ed erano stati 40 l’anno precedente, con l’Arcobaleno 13 contro i 27 dell’anno prima, altri 33 bambini sono entrati in Italia con Ernesto, erano stati 32 nel 2015. Con Amici Missioni Indiane sono stati adottati 24 minori, uno in più del 2015. Ventuno i minori adottati con Aiau nel 2016, erano 18 nel 2015 e quindici le adozioni realizzate nel 2016 da Famiglia Insieme (in questo caso si tratta di adozioni, non di minori, che potrebbero essere anche in numero maggiore), contro le 10 del 2015.

Sommando questi dati nel 2016 si arriva ad almeno 988 bambini adottati in Italia, contro gli almeno 1.166 adottati nel 2015 da questi stessi enti citati, con un trend che vede un calo complessivo del 15% delle adozioni rispetto all’anno precedente. Si tratta – lo ribadiamo – di dati parziali (l’anticipazione statistica del report ufficiale della Commissione Adozioni Internazionali nel 2015 contava 2.216 minori adottati in Italia, quindi con i loro 1.166 adottati nel 2015 questi enti rappresentano circa la metà delle adozioni internazionali realizzate in quell’anno) e provenienti esclusivamente dalle informazioni che gli enti hanno già pubblicato sui loro siti.

Foto Rodolfo Mari/Unsplash. Articolo aggiornato alle 14,28

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