Welfare
Napoli, il welfare nel caos. Tagli per 130 milioni
Il nuovo bilancio comunale accusato di fare a pezzi i servizi sociali in città, con sforbiciate senza precedenti. Il Comune prova a difendersi ma non pubblica numeri certi. E il Consiglio Comunale dedicato all'argomento è sospeso tra le proteste
Il malcontento serpeggiava già da giugno, quando l’allarme venne lanciato dalle responsabili della casa d’accoglienza per donne maltrattate Fiorinda, costretta a chiudere per mancanza di finanziamenti. I mesi successivi erano trascorsi con tanti dubbi sul futuro dei servizi sociali a favore di disabili, anziani, bambini, sofferenti psichici, donne vittime di violenza, immigrati, senza fissa dimora. Ora però è esploso, culminando conla sospensione il 30 novembre di una seduta comunale dedicata al welfare comunale.
Tema del contendere, una sforbiciata di cui non si conoscono con precisione i contorni, ma che si quantifica in ben 130 milioni totali nel 2017. «I servizi sono ridotti al minimo e secondo il Bilancio caleranno ancora nel 2017 fino quasi ad annullarsi nel 2018», ha scritto Il Mattino, che ha azzardato una prima stima dei danni: entro il 2018 il Comune di Napoli taglierà di netto i fondi per l’infanzia (-45 milioni), disabili e anziani (-18 milioni), soggetti a rischio (-47 milioni) e servizi sociosanitari (-11 milioni).
Per il sostegno ai disabili e anziani si passa da 21 milioni a 12 e ad appena 3 milioni di euro nel 2018. Per la lotta al disagio sociale si passerebbe da 53 a 18 milioni nel 2017 fino a 12 milioni di euro nel 2018. Drammatica anche la situazione per l’infanzia e gli asili nido, che da 42 milioni per l’anno in corso passerebbe a 18 nel 2017 e 9 milioni nel 2018. Ma il peggio sta per arrivare. Di prossima scadenza infatti ci sono moltissimi contratti: quello relativo al disagio sociale, dove si passerebbe da 53 a 18 milioni nel 2017 fino a 12 milioni di euro nel 2018. Scadono poi il 31 dicembre i contratti per il Centro di prima accoglienza (219 utenti) e le unità di strada (125), mentre il 26 gennaio quelli dell’accoglienza a bassa soglia (1.795).
Massima allerta, infine, per il settore infanzia, adolescenza e responsabilità familiari poiché è previsto un taglio in due anni di circa 45 milioni di euro e in scadenza a dicembre ci sono servizi come l’assistenza residenziale, l’affido, i centri diurni socioeducativi, l’educativa territoriale, la ludoteca cittadina. E ancora per anziani e disabili che dopo i disagi che stanno già vivendo (previsti tagli di 18 milioni) si vedranno scadere il 31 dicembre i servizi di Home Care Premium (72 utenti), l’assistenza indiretta (17), Adi (365) ma soprattutto i servizi di accoglienza residenziale e semiresidenziale che accolgono un totale di 1.285 persone.
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