Sostenibilità

La finanza italiana si attiva nella lotta al cambiamento climatico

Presentata oggi a Milano la pubblicazione del Forum per la Finanza Sostenibile redatta con il contributo dei principali operatori di settore. Il rapporto individua una serie di suggerimenti operativi per le istituzioni finanziarie identificando metodologie di misurazione e strategie di riduzione dell’impatto ambientale dei portafogli di investimento

di Redazione

Si è svolto oggi presso la sede della Fondazione Riccardo Catella a Milano l’evento “Finanza sostenibile e cambiamento climatico”, promosso dal Forum per la Finanza Sostenibile (FFS) in collaborazione con ABI, associazione bancaria italiana e ANIA, associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, ed il supporto di Allianz Global Investors, Amundi, Etica SGR e Natixis Global Asset Management.

Nell’ambito della conferenza, che si inserisce nel calendario della quinta Settimana SRI in Italia, è stata presentata la pubblicazione elaborata dal FFS sul ruolo che la finanza sostenibile può ricoprire nella mitigazione e nell’adattamento ai cambiamenti climatici.

A partire dai contenuti del testo, operatori finanziari, accademici e rappresentanti delle Ong impegnate su temi ambientali si sono confrontati con l’obiettivo di individuare nuovi percorsi per integrare le problematiche connesse al climate change nelle decisioni di investimento e nelle politiche di innovazione di prodotto di banche, gestori e compagnie assicuratrici.

All’evento, tra gli altri, hanno partecipato il Prof. Stefano Caserini del Politecnico di Milano, il responsabile delle iniziative rivolte agli investitori per CDP, James Hulse, l’economista Sebastien Godinot dell’European Policy Office di WWF e Stanislas Dupré, fondatore e direttore della 2° Investing Initiative.

Il rapporto approfondisce il ruolo della finanza sostenibile nel ridurre gli impatti negativi del cambiamento climatico e nel supportare la transizione verso un modello economico a basse emissioni. Anzitutto, vengono evidenziati alcuni rischi connessi al tema “clima” che, se non gestiti efficacemente, possono comportare ingenti perdite per gli investitori.

Il rapporto individua quindi una serie di suggerimenti operativi per le istituzioni finanziarie identificando metodologie di misurazione e strategie di riduzione dell’impatto ambientale dei portafogli di investimento. Inoltre, vengono identificati strumenti finanziari innovativi che mirano a rispondere alle problematiche connesse al cambiamento climatico: tra questi, l’integrazione del climate change nella valutazione del merito creditizio, gli investimenti tematici, i green bond, gli ETF e gli indici low carbon e la finanza a impatto (impact investing).

Infine, la pubblicazione include un capitolo dedicato al mercato assicurativo, fortemente esposto ai rischi ambientali. Nell’ambito delle tavole rotonde, sono stati presentati alcuni approcci di operatori finanziari volti ad integrare il tema del cambiamento climatico: in particolare, Barbara Galliano di Natixis Global Asset Management ha illustrato la metodologia di misurazione della carbon footprint dei portafogli di investimento elaborata da Mirova (società controllata da NGAM) evidenziando i vantaggi di un approccio integrato che includa elementi qualitativi e quantitativi.

Aldo Bonati ha sottolineato le azioni intraprese da Etica SGR per ridurre le emissioni di CO2 connesse agli investimenti, tra cui l’uso di dati sulle emissioni per una migliore gestione del portafoglio, l’engagement con le aziende investite e la comunicazione al pubblico dei dati della carbon footprint del fondo azionario, per stimolare la consapevolezza pubblica sul tema.

Integrare il tema del cambiamento climatico nei processi di investimento non significa solo misurare le emissioni già prodotte dalle imprese ma anche valutare i trend futuri. AllianzGI ha attuato una vera rivoluzione nell’approccio all’investimento sostenibile: seleziona le società in cui investire sulla base di una serie di filtri ESG che si sommano alla tradizionale analisi fondamentale, dando rating ben precisi ad ogni società sulla base delle migliori best practice nella riduzione delle emissioni nocive e della produzione di servizi per ridurre le emissioni di altri – ha evidenziato Alberto D’Avenia.

Anche i processi di innovazione di prodotto possono essere allineati al raggiungimento dell’obiettivo dei 2 gradi: ne è esempio l’esperienza di Amundi che – come sottolineato da Vincenzo Sagone – ha deciso di sviluppare una gamma innovativa di ETF e fondi low carbon.

«Risulta evidente come per l’industria finanziaria sia strategico e prioritario promuovere un modello di sviluppo più sostenibile dal punto di vista ambientale», ha commentato in chiusura Francesco Bicciato, Segretario Generale del Forum per la Finanza Sostenibile. «L’auspicio è che il testo Finanza sostenibile e cambiamento climatico possa contribuire a orientare le scelte di investitori, gestori, banche e compagnie assicuratrici in tal senso».

Il Forum per la Finanza Sostenibile (FFS) è un’associazione senza scopo di lucro nata nel 2001. È un’organizzazione multi-stakeholder: ne fanno parte operatori del mondo finanziario ed altri soggetti interessati dagli effetti ambientali e sociali dell’attività finanziaria. La missione del FFS è promuovere l’integrazione di criteri ambientali, sociali e di governance nelle politiche e nei processi di investimento.

Link per scaricare il documento “Finanza sostenibile e cambiamento climatico"

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