Welfare
Quanto viaggia BlaBlaCar in Italia
L'intervista ad Andrea Saviane, Country Manager italiano della piattaforma di condivisione della mobilità, protagonista del fumetto disegnato da Alessandra De Cristoforo pubblicato sul numero di Vita Bookazine in edicola o su web da oggi. «Il nostro successo? Perché è un’esperienza di viaggio, non mero trasporto. La sharing quando è tale crea sempre una community». La legge? «Stiamo attenti a non sovra regolamentare»
Sul numero di Vita di novembre dedicato alla Sharing economy lo abbiamo trasformato in protagonista del consueto fumetto.
Andrea Saviane, trevigiano, 33 anni, è uno dei volti simbolo della sharing italiana. Infatti da settembre 2014 è Country Manager Italia di BlaBlaCar, azienda nella quale era entrato l’anno prima come Marketing Manager. È un manager che vive davvero la mission dell’azienda: creare una nuova rete di trasporti globale efficiente, economica e sostenibile. Infatti ha oltre 200 passaggi BlaBlaCar alle spalle.
Raccontaci il tuo approccio alla sharing…
Ho iniziato da utilizzatore. Avevo il problema di dover andare a Milano ogni settimana perché la mia ragazza stava lì. Spendevo 80 euro ogni volta. Poi nel 2012 ho scoperto che c’era l’opportunità di BlaBlaCar che era gli albori, avendo acquisito in Italia il sito unpostoinauto.it. Con 15 euro arrivavo a Milano. Ho voluto saperne di più. Nel giugno 2013 sono entrato nel team di BlaBlaCar, con le competenze che avevo di digital marketing. Mio padre quando glielo dissi, mi diede del pazzo. Lasciavo un bel posto fisso a Treviso… Ma era evidente che era una realtà dalle potenzialità pazzesche. Allora i passaggi Treviso-Milano erano una decina a settimana. Oggi credo siano 300.
Oggi usi sempre BlaBlaCar?
Sono un utente assolutamente fedele. È un modo per capire cosa succede. Credo di aver viaggiato con almeno 200 persone. Vengono consigliate ogni volta cose nuove. In fondo si tratta di una community e sbaglieremmo a pensare che noi la costruiamo dall’alto e che gli altri fanno solo da utenti.
Quali sono le regole base dell’utilizzo?
La prima è che non puoi guadagnare usando BlaBlaCar, non si è autisti su commissione. BlaBlaCar è solo condivisione dei costi. Ovviamente facciamo attività di repressione con chi sgarra. Anche se è difficile sgarrare, perché noi diamo suggerimenti sui contributi spesa per passeggero e quindi non ci si può allontanare troppo dalle cifre indicate. C’è poi una carta degli impegni che le persone accettano: presentarsi in orario, mantenere un atteggiamento aperto, cordiale. Il senso di BlaBlaCar è che deve essere un’esperienza di viaggio che vada oltre il trasporto.
Come viene regolato il rapporto tra viaggiatore e trasportato?
Si tratta di accordi informali tra privati. Dal punto di vista giuridico si chiama trasporto di cortesia. La copertura garantita da AXA per la community italiana di BlaBlaCar include l’assistenza stradale, che garantisce il soccorso stradale qualora il veicolo non sia in grado di circolare autonomamente; le spese di pernottamento per il conducente e i passeggeri o, in alternativa, il rientro al proprio domicilio in Italia o la prosecuzione del viaggio con soluzioni alternative nel caso il veicolo resti immobilizzato e il punto di assistenza sia chiuso o la manodopera non eseguibile entro le 3 ore. Copre, inoltre, la spedizione al passeggero degli oggetti personali dimenticati a bordo del veicolo del conducente. E prevede, infine, la tutela legale del conducente relativamente ai sinistri stradali.
Siete vicini al breakeven?
Abbiamo avuto 315milioni di dollari da fondi di investimenti, quindi siamo ancora in fase di investimento. Non siamo a break even e non ha senso esserlo in questa fase. Oltretutto le commissioni sono oggettivamente abbastanza basse. Siamo ancora in espansione, per quanto presenti in 22 paesi. In Italia gestiamo solo la fase di promozione e ci appoggiamo su servizi condivisi che sono in Francia". = In Italia gestiamo la mera promozione del servizio, in Francia viene seguita ed implementata tutta la parte riguardate lo sviluppo tecnico del prodotto e di crescita.
Cos’è per te sharing economy?
In questi giorni la sharing economy è anche un trend mediatico, e finalmente vengono tracciate delle definizioni accurate del fenomeno che distinguono, ad esempio, tra economia della condivisione e 'gig economy', la cosiddetta economia dei lavoretti. È bene che si capisca la differenza: da una parte c’è un lavoro dall’altra no: i servizi on demand sono fuori dalla sharing economy. E anche in fase di regolazione del settore è una differenza da tenere presente. La sharing nel senso più puro è “pooling” cioè condivisione della risorsa e del relativo costo, nel nostro caso il viaggio in auto.
Un particolare del fumetto in edicola sul Vita Bookazine di novembre
La proprietà della piattaforma però non è condivisa…
Se si chiama sharing economy vuol dire che c’è una componente di “economy”… Nessuna piattaforma può andare avanti senza un modello di business, anche perché i costi sono enormi. E poi ci sono gli investimenti marketing nei paesi in cui si arriva. Quindi è difficile pensare di decollare senza un’iniziativa privata che punti a far crescere il business e a renderlo redditizio.
Serve una legge?
Nella legge in discussione ci sono delle cose che non vanno, perché si mette tutti sullo stesso piano, dal cuoco a domicilio, alla condivisione degli appartamenti sino alla mobilità. E anche all’interno della mobilità ci sono esperienze molto diverse. È quindi difficile avere un quadro che vada bene per tutti. Ci può essere un quadro generale molto leggero come suggerisce la Commissione europea, senza sovra regolamentare se non ce n’è bisogno. Ha molto più senso lavorare nello specifico, ad esempio con una legge sul car pooling, che prova ad andare un po’ più in profondità sul settore. C’è un’iniziativa di legge utile del deputato Dell’Orco dei 5Stelle il cui relatore è Matteo Mauri. Non sento ad esempio l’urgenza si regolamentare le Banche del tempo…
Domanda finale. Come vedi la crescita della sharing in Italia?
La predisposizione è fortissima. L’offerta ancora non adeguata. Speriamo che BlaBlaCar faccia davvero da apripista
Il numero di Vita Bookazine sarà presentato con un incontro pubblico a Sharitaly, martedì 15 novembre alle ore 14
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