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Consulta Antiusura: «Via l’azzardo dalla FIGC o il Governo la diffidi dall’uso della bandiera»

La Consulta Nazionale Antiusura Giovanni Paolo II e il Cartello "Insieme contro l'Azzardo" insistono sulla FIGC affinché si svincoli dall'accordo di sponsorizzazione stretto con la società di scommesse Gamenet-Intralot. Gli strumenti per agire ci sono, basta non trincerarsi dietro i soliti cavilli

di Redazione

«Se non dovesse fare retromarcia chiederemo al Governo e al Parlamento di diffidare la FIGC dall'uso della bandiera italiana, e da ogni riferimento, anche pubblicitario, legato ai termini "Nazionale e Italia"». È la posizione della Consulta Antiusura in merito alla risposta del Governo affidata al Sottosegretario alla Difesa, Rossi, a seguito di una interpellanza parlamentare.

Proprio perché la FIGC ha natura privatistica, come sostenuto dal Sottosegretario alla Difesa Rossi, spiegano dalla Consulta, «il Governo si può muovere in completa autonomia per liberare la Nazionale Italiana dall'ipoteca dell'azzardo. La Nazionale Azzurra rappresenta la bandiera dell'Italia e quindi la Nazione stessa nelle competizioni sportive. Il caso "Azzurro-Azzardo" evidenzia come certi valori, anche costituzionali, possano soccombere dinanzi alla logica del profitto»..

Alla Consulta Nazionale Antiusura non convince l'intervento del Sottosegretario alla Difesa («non si comprende perché non si sia espresso un rappresentante del Ministero della Salute o del Ministero degli interni e dell'istruzione») che «ignora completamente le motivazioni umane, morali e giuridiche che ci inducono a condannare la diffusione dell'azzardo. Il Governo e il Parlamento sono chiamati a verificare le finalità istituzionali della FIGC affinchè l'autonomia non diventi anarchia e il diritto non sia cumulo di cavilli per giustificare interessi diversi da quelli sportivi».

Per la Consulta, il Governo si deve «attivare al più presto per una seria regolamentazione in materia di azzardo, altrimenti sempre più spesso saremo costretti ad assistere ad episodi di risse nelle sale slot tra giocatori di azzardo come le cronache giornalistiche oggi raccontano».

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