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Dopo di noi, quattro mesi di silenzio

Da quattro mesi la legge è in vigore, ma ancora nulla si muove sul lato attuativo. Mancano i tre decreti, il primo dei quali doveva arrivare entro il 24 agosto. L'appello di Anffas

di Sara De Carli

Il 24 giugno 2016 è stata pubblicata in gazzetta ufficiale la legge 112/2016, contenente “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare”: sono quindi ormai passati quasi quattro mesi dall’entrata in vigore della legge sul “Dopo di Noi”, una legge che aveva dato speranze a centinaia di migliaia di persone con disabilità e loro familiari. La speranza era quella di poter vedere attuate, finalmente, risposte concrete alle necessità di de-istituzionalizzazione, di vita indipendente e all’abitare in autonomia, cioè del cosiddetto “durante e dopo di noi”. Dopo quattro mesi però, tutto tace. E così l’utilizzo delle risorse stanziate nel Fondo nazionale che dovrebbe finanziare le misure volte alla de-istituzionalizzazione di persone con disabilità grave e progetti innovativi che consentano loro di vivere in soluzioni abitative che riproducano le condizioni familiari, anche in co-housing, o di rimanere – con i giusti supporti – presso la propria originaria abitazione insieme ad altre persone, anche prima del venir meno del sostegno familiare.

«Non si perda tempo!», chiede ora Roberto Speziale, presidente nazionale di Anffas Onlus: «la legge dichiara di risponde ad una situazione emergenziale, che Anffas conferma, pertanto non si giustificherebbe alcun ritardo nella sua concreta attuazione». La legge, per produrre effetti concreti, necessita dell’emanazione dei previsti decreti attuativi, che non stanno arrivando. Uno doveva già essere stato emanato entro il 24 agosto 2016, quello per individuare le esatte modalità con cui far operare le agevolazioni fiscali e tributarie. Altri due – il decreto per l’individuazione dei destinatari delle misure finanziabili e del riparto tra le regioni del fondo nazionale e quello per l’individuazione degli obiettivi di servizio – sono da emanarsi entro il prossimo mese di dicembre, ma nulla si sa in merito al progredire dei lavori. La Presidenza del Consiglio dei Ministri, inoltre, deve predisporre una campagna informativa per far conoscere ai potenziali destinatari le nuove opportunità e sensibilizzare l’opinione pubblica: non si è ancora vista.

«Non abbiamo notizie sull’uscita dei previsti decreti e auspichiamo che i decreti attuativi non snaturino le finalità che la legge stessa intende perseguire, con particolare attenzione ai previsti interventi di de-istituzionalizzazione. In tal senso abbiamo avviato delle interlocuzioni, anche tramite la Federazione FISH cui Anffas aderisce, con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, rinnovando la nostra totale disponibilità al confronto ed alla collaborazione nel primario interesse delle persone con disabilità e delle loro famiglie che attendono ormai da troppo tempo risposte concrete e non oltre derogabili», continua Speziale.

Quanto alle Regioni, snodo cruciale dell'attuazione della legge, gli assessori alle politiche sociali delle Regioni ed il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali si sono incontrati a Firenze a latere della Conferenza Nazionale sulle Politiche per la Disabilità, lo scorso settembre: anche di quell’incontro non si sa nulla.

Foto S. Bozon/Getty Images

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