Economia

Welfare Together, vince il progetto WelcoSystem

A Torino la presentazione dei finalisti e la premiazione del vincitore: un progetto di domotica legato all'utilizzo del citofono. Luca Filippone, direttore generale di Reale Mutua: «Uno dei nostri motti è “essere moderni per tradizione”, e questa iniziativa mette insieme due parole molto importanti per noi. Il welfare è un campo, per quello che riguarda l’assicurativo, che rappresenta il futuro. Together invece è un concetto per noi sostanziale perché rappresenta il modo con cui lavoriamo»

di Lorenzo Maria Alvaro

Nella sede di Reale Mutua di Torino, all’ottavo piano di via Corte d’Appello, con una vista mozzafiato sulla città, c’è stata la prima cerimonia di premiazione del concorso Welfare Together promosso da Reale Group e Make a Change. A condurre l’evento Luca Ponzi, vice capo redattore Rai del Tgr Piemonte. I progetti, tre, finalisti del concorso sono “idee imprenditoriali ad alto impatto per la collettività”, come recita il claim del progetto, con l’obiettivo dichiarato di inventare nuove forme di welfare, che rispondano ai nuovi bisogni. Reale Mutua ha deciso di provare a immaginare questi strumenti chiedendo direttamente alla società civile spunti e progettualità. Come ha spiegato Anna Deambrosis, direttore Welfare del gruppo “il settore welfare per noi è centrale. Da anni stiamo investendo per offrire servizi dedicati. La mancanza di risorse pubbliche fanno arretrare il welfare state. Il nostro obbiettivo è colmare questa gap. Ecco perché abbiamo voluto lanciare questa call for ideas pensato come concorso”.

Carlo Locatelli, project manager Make a Change/Vita, ha fatto il punto sul percorso che ha portato alla selezione di 36 progetti in 7 settimane di campagna che ha registrato oltre 100 applicazioni. “Per la selezione dei finalisti abbiamo valutato i progetti con quattro criteri: impatto sociale, sostenibilità economica, innovazione e scalabilità”. Dopo la selezione dei finalisti c’è stata la fase di coching, continua Locatelli, “Reale Mutua ha affiancato a tutti i progetti finalisti un pool di esperti che li ha aiutati a produrre un business plan il più professionale possibile”. A questo punto entra in scena una giuria di esperti che valuterà i progetti. “Sarà proprio la giuria a scegliere il vincitore”.

E’ il primo caso in Italia, sottolinea Locatelli, “che una realtà for profit si rivolge alla società e in particolare all’impresa sociale, per indirizzare il proprio business. Un cambio di prospettiva, rispetto proprio al modo di immaginare e costruire welfare, di grande importanza”.

Questi i componenti della giuria: Lucia Martina (Fondazione Lang Italia), Maria Teresa MArtinengo (La Stampa), Gianluca Dettori (Dpixel), Massimo Mauro (Aisla Onlus), Alberto Quaglino (Politecnico di Torino) e Simone Fanti (Rcs). A presiederla Luca Filippone, direttore generale di Reale Mutua, che spiega: “Uno dei nostri motti è “essere moderni per tradizione”, e questa inziaitiva mette insieme due parole molto importanti per noi. Il welfare è un campo, per quello che riguarda l’assicurativo, che rappresenta il futuro. Together invece è un concetto per noi sostanziale perché rappresenta il modo con cui lavoriamo”.

Durante la premiazioni sono stati resi noti i tre progetti finalisti. Il primo è Smart Cell, progetto veneto presentato da Lionella Piva e Danilo Fabris. “Il nostro problema di partenza è stata la percentuale di aumento di casi di disabilità. Nel 2014 sono stati 85mila i bambini con disabilità nella scuola primaria”. La risposta è un dodecaedro in legno naturale inscrivibile in una sfera di 250 cm di diametro con delle facce aperte e altre in vetro. La cellula, uno spazio calmo, che rappresenta “il bisogno ancestrale di avere un rifugio, un ambiente protetto, è un ambiente fisico concepito per persone con disabilità gravi e gravissime finalizzato a stimolare le loro capacità di adattamento, partecipazione e interazione col contesto”.

La seconda finalista è la foggiana Wapps di Anna Maria Testini e Melania Dilillo. Si tratta di una app che favorisce il matching tra bisogni sociali degli anziani e le offerte di welfare che rispondono a queste richieste. “Ci rivolgiamo agli anziani over 65 da un parte e ai giovani tra i 18 e i 25 anni. L’idea è mettere in relazione le due categorie. Se da una parte l’anziano può dare ospitalità dall’altra il giovane può ricambiare con compagnia e aiuto. Tutto si basa sullo scambio generazionale”.

A chiudere Welcosystem, nato tra Torino e Milano. Gabriel Occhino, direttore operativo, spiega che si tratta “di un modo di rinnovare la casa per chi ha bisogni particolari. Una domotica legata al citofono, rendendolo intelligente, e permettendo la gestione dell’accesso in casa da smartphone e tablet”. Un progetto pensato “per quel milione di persone in Italia che non sono autosufficienti”. Il funzionamento è semplice: nel momento in cui il citofono suona e non ci sono risposte in breve tempo automaticamente la citofonata si trasforma in una chiamata sullo smartphone o sul tablet.

Dopo la premiazione la giuria si è riunita per stabilire il vincitore. A spuntarla è stato il progetto WelcoSystem. "Nei prossimi sei mesi lavoreremo per allargare il tema della domotica al di là dell'utilizzo del citofono. Ci ha poi molto colpito il meccanismo che prevede che grazie ai proventi realizzati con la vendita "commerciale" del prodotto sul mercato alberghiero in particolare, l'azienda sosterrà promozioni specifiche a vantaggio delle realtà sociali che si vorranno dotare di questo strumento"

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