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Il nuovo programma d’azione? Non sia inattuato come il primo
La posizione di Uildm alla Conferenza di Firenze
di Redazione
La Conferenza Nazionale sulle Politiche per la Disabilità in corso a Firenze rappresenta anche per l’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (Uildm) una opportunità di incontro e di confronto con le istituzioni e le altre organizzazioni di persone con disabilità e loro familiari.
Uildm, mantenendo attenzione e imponendosi obiettività, ha analizzato il secondo Programma d’Azione che il Governo propone all’esame della Conferenza e ne ritiene i contenuti in larga misura apprezzabili e condivisibili: molte delle istanze che esso contiene sono state espresse dalle Associazioni negli anni e nel lavoro dell’Osservatorio Nazionale sulla Condizione delle Persone con Disabilità.
«Tutto molto apprezzabile, anche se alcuni accenti andrebbero ulteriormente enfatizzati», commenta Marco Rasconi, presidente nazionale Uildm. «Ci sono però alcuni coni d’ombra di non poco conto: il primo è la reale attuazione del precedente Programma d’Azione. Il nostro sito HandyLex.org ha presentato un puntuale e rigoroso rapporto, che ne evidenzia il fallimento: su 127 azioni previste solo una decina sono state attuate e alcune anche in modo incompleto. Non basta la Legge sul “Dopo di noi”, sulla quale peraltro c’è qualche riserva, né una incompleta riforma del collocamento mirato, né i 5 milioni che l’ultima Legge di stabilità ha riservato a progetti sperimentali per la vita indipendente», continua Rasconi
Uildm si chiede quindi quali siano le scelte politiche e strategiche perché il nuovo Programma non abbia lo stesso esito del precedente: «Senza una precisa governance, responsabilità, tempi e finanziamenti certi, questo programma rimarrà l’ennesimo elenco di intenti, oltre a non attuare concretamente la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Insieme ai punti in programma, si precisi con chiarezza come attuarli, di chi è la regia e di chi le responsabilità», è la richiesta di Rasconi.
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