Volontariato

Avis, una raccolta fondi per ricostruire le sedi perse nel sisma

L’Associazione volontari italiani sangue ha raccolto fin qui 25mila euro. «Stiamo ancora cercando di capire quanti e quali sono i danni. Ancora la campagna non è entrata nel vivo. Come per tutte le altre emergenze sarà un progetto all’insegna della trasparenza e della rendicontazione» spiega la Responsabile Comunicazione Claudia Firenze. L’intervista

di Lorenzo Maria Alvaro

Prosegue il focus di Vita.it, attivato anche grazie allo stimolo dei lettori, sulle raccolte fondi per il terremoto promosse dalle maggiori organizzazioni sociali presenti nelle zone colpite. Dopo Anpas, ActionAid, Save the Children, Fondazione Paideia e Croce Rossa ecco l'impegno di Avis raccontato dalla responsabile comunicazione Claudia Firenze.



Come Avis Nazionale vi siete subito attivati con una raccolta fondi. Perché?
In analogia a come era stato fatto per le altre emergenze, come a L’Aquila e in Emilia, in accordo con le sedi locali più coinvolte, cerchiamo di fare coordinamento e fare in modo che l’Avis si muova di concerto, concentrando sforzi e risorse. C’è poi il fatto che in questo terremoto siamo stati colpiti direttamente

A cosa si riferisce?
Ad Amatrice, che è un po’ il simbolo di questa tragedia, c’era una nostra sede che ha avuto dei danni gravi. È morto Agostino Ciancaglioni, consigliere della sezione Avis di Amatrice, e la presidente, Stefania Ciriello, ha perso un figlio, Filippo Sanna. È evidente che per noi ci sia anche un questione di cuore in più.

Come funziona la vostra raccolta?
Come da nostra prassi leghiamo le nostre raccolte fondi a progetti specifici, precisi e chiari in accordo anche con le Avis locali. Come nel caso dell’Abruzzo in cui abbiamo lavorato per gli arredi della Casa dello Studente o in Emilia dove invece abbiamo ristrutturato le sedi Avis danneggiate. A questo segue sempre una rendicontazione precisa, step by step.

Avete già deciso gli obbiettivi e le progettualità?
Stiamo aspettando di capire cosa serve nello specifico. Sicuramente dovremo ricostruire le sedi Avis che sono state colpite. Amatrice è naturalmente il simbolo ma stiamo mettendo insieme un elenco dei danni subiti dalle nostre strutture in tutta la zona.

Quanti fondi sono arrivati finora?
Per ora siamo sui 25mila euro, raccolti in tre settimane. La partenza però come sempre è un po’ lenta. Le varie Avis infatti stanno ancora organizzando eventi e lanci. Ci vorrà un po’ di tempo perché vada a regime. Sul nostro portale comunque saranno messe a disposizioni tutte le informazioni del caso sia sulla raccolta che sui progetti che andremo a mettere in piedi.

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