Politica

70 milioni per i servizi delle ex Province, finalmente lo sblocco

Il Consiglio dei Ministri di ieri, 30 agosto, ha finalmente sbloccato il riparto dei contributi alle Regioni in materia di assistenza ad alunni con disabilità o in svantaggio. Il 60% delle risorse è ripartito sulla base del numero degli alunni disabili nelle scuole superiori di ciascuna Provincia, il restante 40% sulla spesa media sostenuta dalle Province per le medesime funzioni nel triennio 2012-2014.

di Sara De Carli

Il Consiglio dei Ministri di ieri, 30 agosto, ha finalmente sbloccato il riparto dei contributi alle Regioni in materia di assistenza ad alunni con disabilità o in svantaggio. I 70 milioni servono per dare un contrbuto per l'anno 2016 ai servizi relativi all'assistenza per l'autonomia e la comunicazione personale degli alunni con disabilità fisiche o sensoriali e ai servizi di supporto organizzativo all'istruzione per gli alunni con disabilità o in situazione di svantaggio.

Il contributo da 70 milioni era stato previsto dalla Legge di Stabilità, grazie a un subemendamento a firma dell'onorevole Elena Carnevali. Il 21 luglio, In sede di Conferenza Unificata, si erano discussi i nuovi criteri per il riparto, con una spaccatura fra gli attori. La Campania in particolare aveva avuto una posizione fermamente contraria rispetto all’accordo che voleva ripartire il 40% delle risorse in base alla spesa media già sostenuta dalle Province e il 60% sulla base del numero degli alunni disabili nelle scuole superiori: proposta su cui alla fine Regioni, Anci e Upi avevano trovato una convergenza e che avevano presentato al Governo (qui lo schema di riparto che allora VITA era stata in grado di anticipare). La novità consiste nell'introduzione del criterio legato al numero di alunni con disabilità: l'anno scorso le risorse (15 milioni) erano state ripartite in base alla sola spesa storica.

È proprio questa la linea su cui il Governo è andato avanti, nonostante le critiche – fra gli altri – della Fish, che aveva parlato di una scelta che genera «figli e figliastri», sia perché «fissare il riparto sulla base della spesa storica è un atto miope, non equo e discriminatorio», sia perché si estromettevano le regioni a statuto speciale (Friuli-Venezia Giulia, Sardegna e Sicilia) in modo «del tutto immotivato»: il 60% sulla base del numero degli alunni disabili nelle scuole superiori di ciascuna Provincia; il restante 40% tenendo conto della spesa media già sostenuta dalle Province per svolgere le medesime funzioni nel triennio 2012-2014.

«È un provvedimento importante, significativo e atteso», ha detto il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Enrico Costa. «Vi era un’oggettiva urgenza di sbloccare subito le risorse, tenendo conto delle osservazioni formulate in sede di Conferenza unificata dall’ANCI e dall’UPI. È infatti essenziale l’esigenza di assicurare continuità nell’assistenza e dare certezze e serenità alle famiglie, in vista dell’imminente inizio dell’anno scolastico».

Foto MEHDI FEDOUACH/AFP/Getty Images

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