Leggi
Senato, via libera alla riforma del Terzo settore
Positive le prime reazioni dal mondo del sociale. Guerini (Federsolidarietà-Alleanza delle cooperative sociali): "La delega sarà in grado di non tradire le attese se creerà le condizioni per generare innovazione e sviluppo sociale soprattutto attraverso la possibilità di rispondere ai tanti bisogni insoddisfatti nel settore del welfare, e la creazione di nuove opportunità occupazionali"
di Redazione
Il Senato ha approvato in seconda lettura il testo della delega della Riforma del Terzo settore. "Il Senato ha approvato la legge delega per la riforma del Terzo Settore. È una ottima notizia. Speriamoche la Camera licenzi il testo definitivo tra fine aprile e maggio. Il Non Profit è un settore strategico fondamentale per uno sviluppo sostenibile, comunitario e partecipato, sviluppo che tutti auspicano per il nostro Paese”, ha commentato a caldo, ed è stato fra i primi a farlo, il viceministro dell’Agricoltura e padre della legge sull’agricoltura sociale Andrea Olivero. Ora il testo dovrà passare di nuovo al vaglio della Camera, che – se non ci saranno modifiche rispetto a quanto votato a palazzo Madama (ipotesi tutt’altro che scontata) – potrebbe approvare la delega in via definiva. Altrimenti occorrerà tornare al Senato. Positive le prime reazioni delle rappresentanze del non profit.
IMPRESA SOCIALE
«L’approvazione del disegno di legge per la riforma del terzo settore da parte del Senato segna un altro passo in avanti. Auspichiamo ora che la Camera dei Deputati approvi al più presto la legge e soprattutto che il Governo proceda entro il 2016 alla stesura dei decreti legislativi delegati. È ora che scatti il conto alla rovescia. Sarà una riforma epocale se i decreti legislativi porteranno a compimento il riconoscimento culturale e giuridico della dimensione economica e imprenditoriale del terzo settore, emersa negli ultimi trent’anni ma con un potenziale ancora oggi enorme». A dirlo è il presidente di Federsolidarietà Giuseppe Guerini. «A due anni dall’avvio dell’iter della riforma c’è molta attesa nel terzo settore. La riforma – aggiunge Guerini – sarà in grado di non tradire le attese se creerà le condizioni per generare innovazione e sviluppo sociale soprattutto attraverso la possibilità di rispondere ai tanti bisogni insoddisfatti nel settore del welfare, e la creazione di nuove opportunità occupazionali, grazie alle nuove previsioni sulle imprese sociali, in particolare per i giovani».
«L’allargamento dei settori per le imprese sociali, la possibilità di attrarre capitali e finanziamenti “pazienti” (con basso rendimento e a lungo termine) per nuovi servizi, la semplificazione e la chiarezza delle procedure per acquisire la qualifica sono novità importanti – continua Guerini – che devono trovare nei decreti legislativi gli strumenti più idonei per avviare una nuova fase». «Dalla riforma ci aspettiamo l'avvio di una stagione nuova in cui i cittadini abbiano l’opportunità per auto-organizzarsi e rispondere ai propri bisogni partecipando attivamente. Mettendosi insieme per valorizzare i beni culturali e ambientali abbandonati con azioni di sviluppo locale e di promozione turistica del territorio. Con risposte innovative nel settore del welfare – conclude Guerini – per affrontare le nuove povertà con percorsi integrati di inclusione sociale e lavorativa. Per progettare servizi domiciliari e residenziali per le famiglie che devono fronteggiare la crescita della non autosufficienza. Con percorsi mirati di inserimento lavorativo per le persone disabili».
SERVIZIO CIVILE
“Il testo colloca finalmente il Servizio Civile Universale nell’alveo costituzionale del diritto dovere di promuovere la pace con modalità civili e non armate e a questo riconduce gli altri riferimenti alla Costituzione, che fissa il diritto dei giovani, italiani e stranieri residenti in Italia di vivere questa esperienza, che potenzia il servizio civile all’estero in direzione anche di un servizio civile europeo, che stabilisce una governance statale dopo i conflitti e le duplicazioni causate dal decreto legislativo 77 del 2002, che apre la strada ad una sburocratizzazione e semplificazione per le organizzazioni accreditate di partecipare al Servizio Civile Universale. Restano incognite sia sul finanziamento (a cominciare dal 2017) che sulle concrete modalità di salvaguardare la funzione educativa e formativa con i giovani e di costruzione di un partenariato con le organizzazioni accreditate, a cominciare da quelle del Terzo Settore”, fa sapere in una nota la Cnesc (Conferenza nazionale enti servizio civile).
VOLONTARIATO
Così invece il presidente nazionale Anpas, Fabrizio Pregliasco. “Plaudiamo a questo risultato che arriva dopo due anni di lavoro che abbiamo condiviso con i deputati, con i senatori e, in particolare, con un ottimo rapporto di interlocuzione col sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali Luigi Bobba. Un testo che dobbiamo analizzare con cura soprattutto nelle sue pieghe ma che riteniamo un elemento fondamentale per tutto il terzo settore. Crediamo anche che gli elementi inseriti dal Senatore Stefano Lepri, e dal lavoro svolto dai deputati, come Donata Lenzi, abbiano posto una particolare attenzione al volontariato. Dobbiamo infatti ricordare che il volontariato è il motore del Terzo Settore e, nello specifico delle attività dei volontari delle pubbliche assistenze Anpas, è soggetto attivo nei servizi essenziali di emergenza, nei servizi sociali e nella protezione civile. Auspichiamo ora un rapido passaggio alla Camera e poi attenderemo quelli che saranno i decreti attuativi affinché i princìpi della legge vengano attivati. Speriamo di poter avere anche occasione per continuare questa interlocuzione e ribadire le peculiarità nostre e di realtà simili alla nostra, come fatto con Misericordie d'Italia e Croce Rossa Italiana. Speriamo di riuscire a trasformare tutto questo in una opportunità per quella che è una peculiarità tutta italiana
FORUM DEL TERZO SETTORE
“Salutiamo con soddisfazione l’approvazione da parte del Senato del DDL di Riforma del Terzo Settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale. Il testo che l’Aula del Senato ha finalmente approvato risponde a molte delle istanze che abbiamo sollevato: la definizione di finalità e oggetto di ente di terzo settore e la questione della revisione fiscale, il riordino in materia di servizio civile nazionale con il riconoscimento della difesa non armata della patria e l’allargamento agli stranieri con regolare permesso di soggiorno”, ha detto il portavoce del Forum, Pietro Barbieri.
Che ha aggiunto: “Molto buono l’articolo cui infine si è giunti sull’impresa sociale ed il complesso lavoro di sistematizzazione e riordino di tutto il quadro normativo che ha caratterizzato per trent’anni il nostro mondo. Rendiamo inoltre atto che il Relatore Senatore Lepri e il Sottosegretario Bobba nei delicati, ma politicamente illuminati, momenti finali, tra l’altro, hanno anche inteso introdurre norme che rinviano ai Decreti Legislativi la disciplina dell’autofinanziamento e il tema dei rimborsi spese ai volontari. Dopo tante vicissitudini, si è finalmente chiuso anche il capitolo delle coperture per il DDL, che sembrerebbero certe e stabili. In un testo complessivamente positivo, certamente rimangono alcune zone d’ombra e qualche dubbio, che però confidiamo di fugare durante la fase di redazione – auspicando tempi rapidi per il nuovo passaggio del DDL alla Camera dei Deputati – dei Decreti Legislativi, momento decisivo per delineare lo schema normativo effettivo in cui gli Enti di Terzo Settore dovranno operare, e nel cui iter chiediamo, come rappresentanti dei destinatari delle norme, di poter essere ancora coinvolti e ascoltati. Il Forum, come sempre in questi due lunghi e tormentati anni di gestazione della Riforma è pronto a fare la sua parte, con serietà e responsabilità, nell’interesse di tutto il Terzo Settore italiano.”
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.